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Pillole di stile | I nuovi trends artistici delle Fashion Week Uomo di Milano e Parigi

L'arte nelle passerelle 2021 secondo Berluti, Dior, Louis Vuitton e Moschino

Si è appena conclusa la Fashion Week Uomo di Parigi dove 68 brands si sono susseguiti in passarelle virtuali con la complicità di YouTube, la statunitense CNN, la russa Kommerzant e feed video disponibili sulle quattro principali piattaforme cinesi quali WeChat, Weibo, Tencent e Douyin. Nonostante le restrizioni sanitarie del periodo, la settimana della moda parigina che ha fatto seguito a quella di Milano, si è svolta regalandoci tante creazioni e novità interessanti nonché sancito un legame ancora più stretto e consolidato con l’arte in tutte le sue forme.

La fashion week di BERLUTI

Il marchio di origine italiana, ora di proprietà di LVMH, ha aperto la settimana della moda maschile parigina con il video ‘Living apart together’ e rimandando al 5 marzo la presentazione dell’intera collezione Kris Van Assche. Poche ma chiare immagini per cogliere l’incredibile capacità di giocare con i colori del designer, che sfoggia nel video modelli in capelli di feltro a cloche. Da segnalare, il modello in mohair abbinato al maglione che ripropone gli stessi colori dell’opera ‘Totorp’ dell’artista russo/tedesco Lev Khesin del 2016: una cromia di colori di estrema eleganza da avere assolutamente, se si vuole indossare un capo unico nel suo genere.

La fashion week secondo DIOR

L’arte si infiltra anche nella collezione uomo del marchio Dior. Il direttore creativo Kim Jones trasporta l’uomo invernale 2021/2022 nel mondo del pittore inglese Peter Doig. Viene adornato con leoni, tigri e paesaggi rarefatti dipinti a mano dallo stesso Doig e doviziosamente creati dal mastro cappellaio Stephen Jones, che riscopre la bombetta in perfetto stile inglese. La palette della collezione fa direttamente riferimento all’opera di Doig attraverso Dior: delicati blu tenui, navy, malva scuro, grigio Dior, accanto a giallo brillante, arancio sanguigno e verde; tonalità vivaci che esprimono ‘joie de vivre’. La lavorazione artigianale dei capi riproduce le pennellate con elementi ricamati, in maglia e dipinti a mano. Piping, bordi cuciti e ricami barocchi ‘incorniciano’ i capi, come se fossero essi stessi dei dipinti. Le forme della collezione si trasformano in tele destinate all’arte (dior.com).

La fashion week di LOUIS VUITTON

La nuova collezione uomo ‘Ebonics / Snake Oil / The Black Box / Mirror, Mirror’ presentata alla Fashion Week di Parigi da Virgil Abloh, si propone di abbattere i pregiudizi mantenendo i codici di abbigliamento legati a determinati archetipi come l’Artista, il Vagabondo ed il Venditore, cambiando però i valori umani a loro associati. “Cosa vuoi diventare da grande?” è la provocazione iniziale di Abloh che, prendendo spunto dal saggio e dall’esperienza di James Baldwin descritta in ‘Stranger in the Village’ del 1953 – unico uomo afroamericano omosessuale nel villaggio svizzero di Leukerbad popolato da soli uomini bianchi – ci costringe ad aprire la mente. Attraverso un video di 15 minuti proiettato ci ritroviamo ad osservare il panno Kente (tessuto originario ghanese) sopra una felpa e paio di jeans, accessori vistosi come i cappelli a falde larghe sopra i durag (foulard per la testa indossati prima dalle schiave nere d’America e poi, secoli dopo, dai rapper) nonché i berretti da baseball con su scritto ‘Tourist vs Purist’.

La fashion week secondo MOSCHINO

Jeremy Scott porta in passerella a Milano le pennellate di Paul Cézanne e Gaugain e riprende l’eleganza hollywoodiana del cinema Anni 40 che ricorda Humphrey Bogart, Dana Andrews e Edward G. Robinson. Pennellate voluminose con effetto ‘trompe d’oeil’ su outfits essenziali maschili. La paillette usata riprende i colori della notte: la lavanda, il blu elettrico, il rosso e il giallo saturo, che si fondono con le tonalità del nero. I cappelli sono quelli dell’artista, la fedora tipico degli Anni 40 senza dimenticare il newsboy cap.

2021-01-29T13:00:12+01:00