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Angelica fa i “conti” con se stessa nel suo secondo disco

La cantautrice ci ha raccontato "Storie di un appuntamento", fuori per Carosello Records

ROMA – Il secondo disco per ogni artista è la prova più grande, dopo la gioia del debutto. Una prova con il pubblico ma sopratutto con se stessi. È stato così per Angelica che nel suo “Storie di un appuntamento”, uscito qualche settimana fa per Carosello Records, ha trovato un “luogo” dove riscoprirsi e ritrovarsi cambiata rispetto al precedente “Quando finisce la festa”.

Otto le tracce di un album che sembra quasi la confessione di una cara amica sui temi dell’amore, delle fragilità che a volte ognuno di noi nasconde e della crescita personale.Storie di un appuntamento” è fondamentalmente questo: un invito ad affrontare se stessi e il proprio riflesso, per quanto difficile e tormentato possa a volte rivelarsi. Di questo e molto altro abbiamo parlato su Zoom con la stessa Angelica.

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“Storie di un appuntamento” miscela affascinanti atmosfere retrò con suoni freschi e moderni che spaziano dal lo-fi di “Comodini” fino al pop di “Karma” passando per atmosfere oniriche e sognanti a momenti più elettronici e danzerecci, che pescano dal funk e a tratti dalla house, il tutto senza mai dimenticare l’amore di Angelica per il rock e la psichedelia.

Se nel primo disco il lavoro era stato più analogico, in “Storie di un appuntamento” Angelica si tuffa nella produzione a 360 gradi, seguendola in ogni passaggio e condividendo il viaggio con un team formato da Antonio “Cooper” Cupertino (che si è occupato anche del mix), con cui Angelica aveva lavorato già in “Quando finisce la festa”, a cui si affiancano Riccardo Montanari e Giacomo Carlone.

Un disco liberatorio

Un lavoro sincero e liberatorio, sia testualmente che musicalmente, che non ricerca la precisione e la perfezione ma l’anima e l’essenza, e per questo è volutamente ricco di “errori”: ad esempio il basso di “Karma”, un Rickenbacker del ‘72 mezzo rotto. Molte voci sono poi rimaste nella loro prima versione di prova, alimentando quella sensazione di spontaneità che pervade tutto il disco, libero da imposizioni e vincoli.

2021-03-30T17:14:58+02:00