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Con la dad mio figlio è diventato nervoso, mi urla contro…

Buongiorno sono la mamma di un ragazzo di 13 anni frequentante la 3 media. Da quando siamo costretti a non poter uscire sempre e con a volte la Dad mio figlio è diventato più nervoso del solito. Non vuole studiare e se provo a chiedergli il motivo per il quale si comporta male mi urla […]

Buongiorno sono la mamma di un ragazzo di 13 anni frequentante la 3 media. Da quando siamo costretti a non poter uscire sempre e con a volte la Dad mio figlio è diventato più nervoso del solito. Non vuole studiare e se provo a chiedergli il motivo per il quale si comporta male mi urla solo contro. Non mi lascia neanche parlare. Sta tutto il giorno in camera con il telefono e la play.
Grazie. 

Anonima


Carissima Anonima, 
la fatica, la demotivazione allo studio e l’irritabilità sono emozioni molto comuni nei ragazzi in questa fase della pandemia. Bisogna considerate infatti, che i 13 anni sono un’età in cui gli adolescenti sono chiamati ad aprirsi al mondo della socializzazione, si approfondiscono amicizie, si sceglie con chi stare e cosa fare in modo sempre più indipendente dalla famiglia. La pandemia in corso purtroppo ha portato con sè la necessità di un maggior distanziamento sociale e così i ragazzi hanno trovato un grosso ostacolo allo loro bisogno e desiderio di socializzazione. Sono stati costretti, loro mal mal grado, a cercare nuove modalità per sperimentare l’autonomia, l’indipendenza e l’affrancamento dal mondo adulto. Hanno bisogno di avere degli spazi dove sperimentarsi in gruppo, è questo talvolta lo trovano nei social, nei video giochi svolti in collegamento con gli amici.
Vi scriviamo tutto questo per aiutarvi un pò ad in quadrare la difficoltà emotiva che stanno sperimentando i ragazzi in questo periodo, e ci chiediamo se magari la chiusura di vostro figlio si inserisce in questo discorso.
In queste situazione ci sembra importante che l’adulto si sintonizzi e accolga le emozioni del figlio. In un momento di maggiore tranquillità potete provare a condividere le vostre emozioni anche di frustrazione date dal momento presente, valorizzando le risorse positive e il senso di speranza con cui fronteggiare le attuali incertezze.
Se è difficile parlare, si può provare a “fare”, ovvero a creare delle esperienze condivise, ad esempio provare a giocare insieme a lui alla play per comprendere come mai ci passi tutto questo tempo, fatevi guidare a capire il motivo per cui è così divertente.
L’idea è quella di prendere spunto dalle sue capacità, per condividere delle esperienze positive, e creare così un clima di accoglienza rispetto ai vissuti che sperimenta. I ragazzi nonostante il loro atteggiamento provocatore e distanziante, sentono il bisogno di adulti capaci di accogliere, nominare e rispecchiare le loro emozioni. 

Speriamo di avervi dato degli spunti di riflessione utili, e vi ricordiamo che spesso nelle scuole esistono degli sportelli d’ascolto rivolti sia ai ragazzi che ai genitori. Lì è possibile avere un colloquio maggiormente approfondito e di conseguenza è possibile avere delle risposte individualizzate. 
Tornate a scriverci per  altri dubbi o domande.
Un caro saluto! 

2021-08-05T17:12:27+02:00