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EST – Dittatura last minute. Matteo Gatta: “È sparita la voglia di cambiare il mondo”

Guarda la videointervista all'attore, protagonista del film insieme a Lodo Guenzi

ROMA – Classe 1996, nato a Ravenna, diplomato alla Luca Ronconi del Piccolo Teatro di Milano e un inconfondibile e verace accento romagnolo. Lui è Matteo Gatta, pronto a conquistare il mondo del cinema con il suo talento, la sua presenza scenica (che lascia il segno) e il suo carisma. 

Giovane, con tanti sogni nel cassetto e gli occhi pieni di passione. Dopo tanti laboratori, workshop e tanto teatro (che non abbandona mai), Matteo nel 2020, in occasione della 77. Mostra del Cinema di Venezia, ha esordito sul grande schermo in EST – Dittatura Last Minute di Antonio Pisu al fianco di Lodo Guenzi (membro de Lo Stato Sociale, atteso a Sanremo 71), Jacopo Costantini e Paolo Rossi Pisu. Il film è stato presentato nella Selezione ufficiale delle Giornate degli Autori, nell’ambito di Venezia 77. 

EST – DITTATURA LAST MINUTE, LA TRAMA

1989. A poche settimane dalla caduta del muro di Berlino, Pago, Rice e Bibi, tre ragazzi di venticinque anni, lasciano la tranquilla Cesena in cerca di avventura: dieci giorni di vacanza nell’Europa dell’est, verso quei luoghi in cui è ancora presente il regime sovietico.

Giunti a Budapest conoscono Emil, un rumeno in fuga dal suo paese a causa della dittatura. L’uomo, preoccupato per la famiglia rimasta in Romania, chiede l’aiuto dei tre Italiani. Il compito è portare una valigia alla moglie e alla figlia. Durante il lungo tragitto, tra paesi deserti, ristoranti senza cibo e persone disposte a donare tutto quello che hanno pur di apparire ospitali, i tre raggiungono finalmente la capitale. L’apertura del bagaglio di fronte alla moglie Andra, la figlia Adina di sei anni e nonna Costelia, suscita una grande Emozione.

Due mesi dopo è quasi natale. Il telegiornale annuncia la fine del regime di Ceausescu. Pago, Rice e Bibi sono tornati alle loro vite di sempre in Italia. I loro occhi osservano le immagini con una consapevolezza diversa da quella della gente che li circonda.

Loro hanno vissuto tutto in prima persona, hanno visto il volto della dittatura, hanno visto un popolo sottomesso riuscire a ribellarsi. Loro hanno vissuto un’avventura.


Matteo Gatta poses for a portrait during the 77th Venice Film Festival on September 4, 2020 in Venice, Italy. (Lucia Sabatelli / Polaris)

Con gli elogi di Oliver Stone, il road movie (disponibile per il noleggio a 7,99 euro su Sky Prima fila, Amazon Prime Video, Apple TV, Infinity, Chili, Rakuten, Google Play, CG entertainment, Vativision e #iorestoinsala, distribuito da Genoma Films) è un ritratto avventuroso e travolgente della spensieratezza, dei sogni e degli ideale di tre giovani ragazzi in giacca di jeans a poche settimane prima della caduta del muro di Berlino.

EST – DITTATURA LAST MINUTE, GLI IDEALI E I RAGAZZI DI OGGI

Oggi è sparita la voglia di cambiare il mondo, per questo oggi ci sorprendiamo, per esempio, del Friday’s For Future. Non dovrebbe sorprenderci una cosa del genere. Dovrebbe essere normale scendere in piazza per i propri diritti, ha detto Matteo Gatta, durante la nostra intervista su Zoom. “Non so se manca l’ideologia ma c’è la mancanza del fuoco. Io ci sto lavorando molto su questo grazie ad uno spettacolo teatrale su Gramsci, di cui sto curando la regia, che ha come punto centrale ‘dov’è finita la voglia di cambiare le cose?’. Questa è una cosa che mi domando spesso. Nella vita di tutti i giorni – ha continuato l’attore – io cerco di fare le cose non per il gusto di farlo ma per un motivo ben preciso. Se quel motivo scomparisse smetterei di fare le cose. Ciò che mi spinge a fare quello che faccio è scoprire qualcosa in più su me stesso e, più in generale, sugli esseri umani“. Matteo ha poi concluso:La pandemia, e quindi lo stop forzato, ci ha permesso di scoprire delle cose su di noi e su quello che ci circonda“.

LA VIDEOINTERVISTA A MATTEO GATTA

2021-02-22T16:09:20+01:00