hamburger menu

Demi Lovato rivela: “Stuprata dal pusher la notte della mia overdose”

La cantante anticipa uno degli argomenti del documentario sulla sua vita, "Dancing with the devil"

ROMA – “Non sono solo andata in overdose. Sono stata anche stuprata”. La racconta così Demi Lovato la notte del 2018 in cui quasi ha perso la vita. Da bambina sotto la luce dei riflettori- è stata per anni la star dello show di Disney Channel “Camp rock”– la cantante ritrova se stessa solo ora e rivela senza filtri le difficoltà e le dipendenze affrontate nella sua vita.

Lo fa nella docuserie in quattro parti in uscita il 23 aprile su YouTube dal titolo “Dancing with the devil”, un resoconto preciso dei fatti che hanno portato alla notte dell’overdose e alla conseguente rinascita. E sono i dettagli descritti e trapelati dopo l’anteprima mondiale del film che sconvolgono i fan dell’artista.

La dose fatale di eroina e lo stupro

Demi è stata aggredita dal suo spacciatore dopo aver perso coscienza, era stato proprio lui a fornirle una dose quasi letale di eroina e Fentanyl preparata per poter approfittare di lei. Ed è la stessa Demi ha ricordare:

Mi hanno trovata nuda, blu. Sono stata letteralmente dichiarata morta dopo che il mio spacciatore aveva approfittato di me. Quando mi sono svegliata ero in ospedale, mi hanno chiesto se avessi avuto rapporti sessuali consensuali. C’era un flash di lui sopra di me. L’ho visto e ho detto di sì. Solo un mese dopo il overdose ho capito che non quella notte non ero certo in uno stato d’animo per prendere una decisione consensuale“.

Demi, quella notte, ha avuto tre ictus e un infarto che le hanno lasciato un danno cerebrale permanente che le impedisce di guidare o di leggere correttamente.

A 15 anni la prima violenza

Gli eventi traumatici della vita della cantante fanno da filo conduttore al racconto, accompagnato dai nuovi inediti di Demi che ascolteremo nel disco da cui prende il titolo il progetto: “Dancing with the devil – The art of starting over”, in uscita il 2 aprile. 

Demi spiega di aver subito la prima violenza a 15 anni. Ai tempi indossava, come i tre Jonas Brothers con i quali ha recitato proprio in “Camp Rock”, l’anello della verginità come promessa di aspettare fino al giorno del matrimonio:

“Non ho avuto una prima volta romantica, ho perso la mia verginità con uno stupro– ricorda- ci stavamo frequentando ma gli dissi che non sarei andata oltre perché ero vergine e non volevo perderla in quel modo. Non ebbe importanza, successe lo stesso”

L’aggressore lavorava a Disney Channel

Il colpevole è rimasto impunito e le conseguenze per lei non sono state leggere, ha sofferto di autolesionismo e bulimia:

“Ho dovuto continuare a vedere quella persona tutto il tempo, quindi ho smesso di mangiare e ho affrontato il trauma in altri modi”.

Demi non fa nomi ma fa capire che si trattasse di una persona che lavorava a Disney Channel con una frase: “Non è stata tolta dal cast del film di cui faceva parte”

Da Elton John a Christina Aguilera: le testimonianze

Nel documentario il racconto di Demi si intreccia con quello di amici, parenti e colleghi. Tra questi Elton John e Cristina Aguilera.

Nel 2018 la Lovato aveva iniziato a raccontare il suo percorso verso la sobrietà nel singolo “Sober”

2021-03-18T16:43:16+01:00