hamburger menu

Cinema, il 65% dei giovani preferisce vedere film a casa

Il sondaggio realizzato da uno studente dell’Istituto Piazzi-Lena Perpenti di Sondrio

ROMA – “Da prima della pandemia a oggi, come sono cambiate le abitudini dei giovani in relazione al cinema?”, per rispondere Riccardo Muffati, studente dell’Istituto ‘Piazzi-Lena Perpenti’ di Sondrio, nell’articolo pubblicato su ‘La scuola fa notizia‘ – il giornale online promosso dall’agenzia Dire e diregiovani.it- è partito dai risultati emersi dal sondaggio somministrato a 170 dei suoi compagni, dalle classi prime alle quinte.

“Se è certo- spiega Riccardo- che l’industria del cinema procede a rilento durante questo difficile periodo, non si può negare che sia assolutamente cambiato il modo con cui le persone vi si approcciano”. Ma a dire il vero, dai dati emersi dal sondaggio si fa strada un’altra triste verità: per la fascia d’età presa a campione, dai 15 ai 19 anni, la frequentazione dei cinema era già rara prima dello scoppio della pandemia: il 54,9% ha infatti dichiarato di recarsi al cinema non più di una o due volte l’anno, mentre solo l’8,6% ha confermato di andare almeno una volta al mese.

Anche sullo scopo della frequentazione dei cinema, i pareri dei giovani intervistati sono risultati piuttosto omogenei: moltissimi quelli che lo prediligono come luogo per trascorrere del tempo in compagnia di amici, rari invece, i casi di ragazzi che lo utilizzano per ‘appuntamenti’. Ma resistono pure i veterani con la passione dei film d’autore che vedono nel cinema il tempio dove meglio coltivare la propria passione. Non stupisce in questo senso il plebiscito raccolto dall’opzione ‘al cinema con gli amici’ (78,6%), che si confermano i migliori compagni con cui condividere l’esperienza del grande schermo.

Anche ‘la famiglia’ ritaglia un piccolo ma significativo 19,7%: “segno- spiega Riccardo- che una giornata diversa in famiglia non guasta mai”. Ma è entrando nel vivo dei quesiti riguardanti gli effetti della pandemia, che spiccano i dati più allarmanti. “Sarà per l’adattamento alle zone variopinte o per la comodità di guardare film da casa- ipotizza Riccardo- ma l’evidenza è che oltre il 55,2% non sente molto l’assenza del cinema, a differenza del restante 44,8%”.

Lo studente del ‘Piazzi-Lena Perpenti’ non ha dubbi: “La modalità in streaming è la più utilizzata per poter guardare ciò che maggiormente interessa, e molto probabilmente resterebbe tale anche in un momento di normalità”. Sono solo 29 le persone intervistate che usufruiscono dei servizi in onda in TV e ancor meno, il 3,4%, quelli che fanno uso di Dvd. La sentenza espressa dai giovani appare chiara: il 65% ha messo sul gradino più alto del podio i film visti da casa che spodestano il cinema – fermo al 34,5% – e destinato a perdere un monopolio consolidato nei decenni precedenti.

Nell’ultima parte dell’analisi non sono mancati però ‘spiragli di luce’: anche se solo il 35,1% degli studenti afferma che la cinematografia sia ‘abbastanza presente nelle proprie vite’, una buona maggioranza – il 53,1% – ha anche ribadito che quest’ultimo influisca in modo rilevante su di loro. Secondo Riccardo: “La speranza è che questa situazione passi in fretta per tornare a praticare ogni attività, tra cui indubbiamente quella del cinema, per rompere un po’ la monotonia delle giornate cui ci stiamo abituando”.

2021-04-01T15:26:47+02:00