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Fake news? Da Google 5 consigli utili per riconoscerle ed evitarle

Le dritte di Big G arrivano in occasione della Giornata Internazionale del Fact Checking

ROMA -Individuare notizie false è molto importante, soprattutto nell’ultimo anno in cui pandemia ed elezioni politiche l’hanno fatta da padrone. E’ necessario dunque, prima di diffondere informazioni, accertarsi che queste siano vere e provenienti da fonti attendibili: fare insomma un ‘fact check’.

Il fact checking non riguarda solo una cerchia ristretta di professionisti. Per questo Google, con l’intento di supportare tutti gli utenti che cercano online informazioni affidabili, ha realizzato insieme ad Altroconsumo e Fondazione Mondo Digitale un ‘Decalogo della buona informazione’. E oggi, in occasione dell’International Fact Checking Day, propone cinque semplici consigli per aiutare le persone a porsi le domande giuste quando cercano online e per riconoscere più facilmente i casi di disinformazione.

Fact Checking, ecco le 5 regole di Google

1. Fate una ricerca sulla fonte. Vi è mai capitato di imbattervi in una storia sorprendente su un sito di cui non avete mai sentito parlare? Innanzitutto, controllate se la fonte – cioè il sito stesso – ha effettuato le dovute verifiche. Potete controllare come il sito si presenta nella sezione “Chi siamo” o “About”, ma potreste anche cercare ulteriori informazioni altrove per verifica. Oppure potete cercare il punto di vista di altre persone o organizzazioni su quella fonte, chiedendo a Google di non mostrare i risultati provenienti da quel sito: la ricerca potrebbe avere, per esempio nel caso di YouTube, questo aspetto: “chi è youtube? -youtube.com”. Volete affinare ancora di più la ricerca? Scoprite come sulla nostra pagina di supporto.

2. Verificate che un’immagine sia affidabile. Come si dice sempre, un’immagine vale più di mille parole. Ma un’immagine può essere anche utilizzata fuori contesto, o potrebbe essere stata modificata con l’intento di distorcere gli avvenimenti. È possibile effettuare una ricerca sulle immagini facendo clic con il pulsante destro su una foto e selezionando “Cerca questa immagine su Google”. È possibile farlo anche da un dispositivo mobile toccando l’immagine e tenendola premuta. In questo modo si potrà verificare per esempio se l’immagine sia già apparsa online prima, e in quale contesto, e sarà possibile capire se ci sia stata qualche modifica per alterarne il significato originale.

3. Fate un controllo incrociato. Perché limitarsi a una sola fonte quando ce ne sono molte a disposizione? Controllate se (e come) diverse testate giornalistiche hanno parlato dello stesso evento, così da potervi fare un’idea più completa. Passate alla modalità “Notizie” della Ricerca Google, oppure cercate un argomento su news.google.com. Assicuratevi di fare clic su “Copertura completa” quando l’opzione è disponibile.

4. Consultate i fact-checker. I fact-checker potrebbero già aver preso in esame la strana storia che un vostro parente o amico ha inviato nella chat di gruppo – oppure una storia simile che vi può aiutare a capire cosa sia successo veramente. Provate a cercare l’argomento sul ‘Fact Check Explorer’, che raccoglie più di 100mila notizie verificate da editori autorevoli di tutto il mondo.

5. Usate Google Maps, Earth o Street View per verificare un luogo. Le false storie su fatti avvenuti molto lontano da noi possono diffondersi facilmente proprio a causa della nostra scarsa consocenza di quei luoghi. Se la storia che state leggendo contiene immagini su un posto, provate a cercarlo su Google Earth oppure con Street View su Google Maps. Supponiamo che un amico vi mandi una storia su una strana creatura rossa che si starebbe arrampicando sulla Torre Eiffel a Parigi. Cercando la Torre Eiffel su Street View potrete quanto meno verificare che la torre non abbia sulla cima un grande cappello rosso da cowboy (a differenza della torre di Paris, in Texas). Se quella parte della notizia è così poco attendibile, è probabile che anche il resto della storia lo sia.

Fact-checking, da Google 3 milioni di dollari per aiutare i giornalisti

Oltre ad aiutare le persone a riconoscere casi di disinformazione online, Google ha l’obiettivo di sostenere l’ecosistema dei fact-checker. Per questo, qualche giorno fa, Big G ha finanziato con 3 milioni di dollari il lavoro dei giornalisti impegnati nel fact-checking relativo al processo di immunizazione al COVID-19,  con progetti che si rivolgono a persone normalmente non esposte alle pratiche di fact-checking. Inoltre, Google.org ha finanziato la nonprofit Full Fact, per aumentare il numero di verifiche sulle segnalazioni ricevute.

2021-04-02T15:21:59+02:00