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Al polo tecnico Brutium di Cosenza donne di fede creano valore

Convegno online sul femminile delle religioni

COSENZA – Quale ruolo per la donna nelle religioni? E come una donna credente può affermare se stessa ed emanciparsi oggi? Se i tempi cambiano le dottrine stanno al passo? Maria e Gesù possono essere d’esempio per le donne e gli uomini contemporanei? Queste e tante altre domande sono state oggetto di riflessione durante il convegno organizzato dal polo tecnico scientifico ‘Brutium’ di Cosenza con diregiovani.it. ‘La donna nelle religioni’, questo il nome del webinar, è stato animato da studenti e studentesse del biennio che hanno rivolto le loro domande alle numerose relatrici.

La preside Rosita Paradiso, che è anche presidente dell’unione delle insegnanti cattoliche, ha infatti chiamato a raccolta alcune esponenti delle comunità religiose attive sul territorio cosentino perché offrissero agli studenti e alle studentesse del ‘Brutium’, ognuna dal proprio specifico punto di osservazione umano e confessionale, “esempi di donne che creano valore”. Ha aperto i lavori, con un saluto inaugurale, Alessandra De Rosa, assessora al welfare e ai rapporti con le comunità religiose del comune di Cosenza.

Maria Carmela Errico Stancati, della comunità Baha’ì, ad esempio, ha raccontato la storia di Tahirih “la pura, martire della nostra religione”, poetessa e teologa che nell’Iran di fine Ottocento si batté per l’emancipazione delle donne. Il pastore valdese Jens Hansen, invece, ha omaggiato la figura di Maria Maddalena spiegando al giovane pubblico come “Gesù trattava le donne in maniera diversa. Per questo Maria Maddalena, che non era una prostituta ma una predicatrice, lo seguì” e per la chiesa valdese Maria Maddalena divenne “esempio di donna che ruppe il canone del tempo, in una società patriarcale che vedeva la donna come madre o moglie o prostituta”.

Esemplare per il mondo è stata anche la vita di Chiara Lubich raccontata da Anna Cundari. L’insegnante e saggista di Trento è stata la fondatrice del Movimento dei Focolari per la fratellanza e la pace universale. Negli anni della seconda guerra mondiale ha dato prova di fede evangelica aiutando il suo prossimo senza paura e nel 1996 l’Unesco le riconobbe il premio per l’educazione alla pace.

Pace e dialogo, infine, tornano anche nella testimonianza di Nouhaila Hajji dell’associazione interculturale islamica ‘Daawa’ di Cosenza. La giovane attivista islamica ha raccontato la storia di Latifa Ibn Ziaten, cittadina franco-marocchina diventata simbolo di pace universale da quando, nel 2012, ha fondato l’associazione Imad in memoria del figlio ucciso dal terrorista Mohamed Merah. Per la sua opera di dialogo, soprattutto coi giovani nelle scuole, lo scorso 4 febbraio Papa Francesco le ha assegnato il premio ‘Zayed’ 2021 per la fratellanza umana.

2021-04-09T17:52:44+02:00