hamburger menu

‘STUPEFATTO – Avevo 14 anni, la droga molti più di me’

Lo spettacolo teatrale basato sull'omonimo romanzo autobiografico di Enrico Comi

ROMA – “Non prendete la mia vita come esempio da seguire” parola di Enrico Comi alias Rico, ex tossicodipendente esperto in prevenzione droghe e ideatore della campagna informativa StupeFatto. L’intervento segue la proiezione online di ‘STUPEFATTO – Avevo 14 anni, la droga molti più di me‘, uno spettacolo teatrale basato sull’omonimo romanzo autobiografico proprio di Enrico Comi.

Messo in scena dalla ‘Compagnia Teatrale ITINERARIA’ – che da anni affronta in Italia e con le scuole i temi del Teatro Civile – ed interpretato da Fabrizio de Giovanni (attore e autore teatrale), lo spettacolo racconta il fascino, i luoghi comuni, le conseguenze e l’orrore della droga. Spettatori e spettatrici migliaia di ragazzi e ragazze iscritti a classi di scuole medie o superiori in tutta Italia.

L’opera si apre leggera, divertente, quasi scanzonata, per concludersi nel dramma, nei vicoli bui della dipendenza. Attraverso la storia e le esperienze di Enrico Comi, protagonista del testo teatrale, vengono scardinate quelle false premesse che spesso i giovani fanno prima di avvicinarsi all’uso di sostanze psicotrope. “Lo faccio una volta sola… per provare” è tra gli inganni più grandi della dipendenza. La tragica storia di Rico racconta tutte le incongruenze che sussistono nella presunzione di poter mantenere il controllo in situazioni che sono fuori controllo, nella convinzione che le droghe aiutino a vivere meglio. E infatti quella di Rico è una vita distrutta dalla droga e della dipendenza, a causa delle quali lui perde l’amore, il lavoro, la dignità.

“Adesso io conduco una vita felice, ma non è così per tutti coloro che sono dipendenti dalle droghe. La mia ‘fortuna’ è stata rischiare la vita due volte in tre giorni a 21 anni. Chiaramente – sottolinea Enrico – non è così per tutti, c’è chi non solo ‘rischia’ la vita ma la perde del tutto. O chi, pur avendo salva la vita, non riesce a disintossicarsi”. “Una serie di fortune, di cose capitate al momento giuste, mi hanno permesso di riprendere in mano la mia vita. Ma ancora oggi devo fare i conti con i danni che la droga mi ha causato negli anni”.

Le domande del pubblico, a fine spettacolo, portano ad una discussione sulle comunità, sui centri di riabilitazione, che sono stati decisivi per la disintossicazione di Rico. “Ne esistono diversi oggi. E questa è una fortuna perché non esiste un metodo unico valido per tutti”. Quando da una scuola gli chiedono cosa ne pensa della legalizzazione delle droghe leggere per scopi ricreativi Enrico risponde di “essere a favore di prevenzione e informazione. Chi vuole fumarsi una canna lo fa sia che sia legale sia che sia illegale”.

2021-04-16T15:16:54+02:00