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TY1: “Desideravo fare un disco pieno di collaborazioni. Nell’anno del Covid è nato grazie ad Instagram”

Il producer pubblica venerdì "DJungle", un lavoro che ospita ben 24 artisti: da Marracash a MYSS KETA

ROMA – Cosa nasce se un intero disco ospita una parata di star a cantare i pezzi della tracklist? Sicuramente qualcosa che vale la pena ascoltare almeno una volta. Il risultato lo abbiamo visto – o meglio sentito – qualche giorno fa con “Khaled Khaled”, la nuova collezione di brani di Dj Khaled, che per il progetto ha raccolto artisti del calibro di Jay Z, Cardi B, Justin Bieber e Meghan Thee Stallion.

E se questo tipo di operazioni non sono comuni in Italia, a colmare quel parziale vuoto (dove troviamo Night Skinny, Sick Luke e pochi altri) ci pensa TY1. Esce venerdì 7 maggio “Djungle”, il nuovo disco del producer salernitano. 

“Chiamatemi direttore artistico”

L’artista torna con un lavoro di cui si definisce “direttore artistico”. Quattordici le tracce che ha creato, scegliendo 24 tra le voci più interessanti del panorama nazionale e non solo.

Le collaborazioni

Ci sono Marracash, Guè Pequeno, Ernia, MYSS KETA, Jake La Furia, Capo Plaza, Massimo Pericolo, Neffa, Speranza, Tiromancino ma anche Pablo Chill-E, Mc Buzzz e Dosseh dall’estero e le nuove leve Touchè, e Vettosi. Poi ancora Ketama126, Pretty Solero, Taxi B, Rkomi, Geolier, Noyz Narcos, Samurai Jay, Paky e Villabanks.

“Era un’esigenza fare un disco così”, dice il 42enne, al secolo Gianluca Cranco. Dopo anni come dj e produttore, TY1 ha pensato fosse arrivato il momento per realizzarlo.

“Il mio street album”

Due gli anni di lavoro che sono serviti per creare quella che “non è una semplice compilation di pezzi” ma un vero e proprio album uniforme. Uno street album per la precisione, che riporta l’hip hop alla dimensione di quartiere.

Da qui il titolo “Djungle”, che richiama la giungla urbana che è stata d’ispirazione.

“Il mio disco- spiega TY1- racchiude e racconta un percorso da un piccolo quartiere di Salerno, in mezzo al nulla, con in tasca solo la voglia di fare musica e di riuscire a portarla a tutti”.

È, quindi, “la mia storia, come quelli di molti che hanno fatto della propria passione un mezzo per riuscire ad elevarsi. Arrivando da un contesto semplice in cui mancavano spesso i mezzi per fare qualunque cosa e dove perdersi in situazioni spiacevoli era facile, il richiamo della musica mi ha sempre dato la forza per andare avanti, ciò che volevo più di tutto era spaccare, emergere grazie alle mie abilità di dj, gareggiando e misurandomi coi più grandi”.

La passione per il calcio e il dialetto

In copertina, TY1 ha scelto di avere, non a caso, un bambino con una maglia di calcio: simbolo della sua infanzia passata tra i palazzi del quartiere a giocare a pallone. La prima vera immagine, ci racconta, che ha associato all’idea del disco quando è stato completato. Ciliegina sulla torta tanti testi in napoletano o comunque in dialetto, per dare un senso più completo al progetto.

“Il disco del Covid”

Più di tutto, però, “DJungle”, come sottolinea il producer, è “il disco del Covid”. Il perché è semplice:

“È stato fatto tutto tramite social. Ho lavorato su Instagram o su FaceTime con i miei collaboratori”.

Gli artisti, nomi che TY1 ascolta quotidianamente, sono stati contattati così e – viste le restrizioni per la pandemia – l’online è stato salvifico. “DJungle” è stato anticipato da “Fantasmi”, il singolo su tutte le piattaforme che vede protagonisti Marracash e Geolier

2021-05-04T15:59:32+02:00