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Vulvodinia, ‘la malattia invisibile’ che colpisce 1 donna su 7

A parlare di questa patologia è stata anche la modella e influencer Giorgia Soleri. Dai sintomi alle cure: ecco di cosa si tratta

12 Maggio 2021
Vulvodinia

ROMA – “La chiamano ‘malattia invisibile’ ma io ricordo con estrema precisione tutte le rinunce e le limitazioni a cui mi ha costretta”. Inizia così il lungo post di Giorgia Soleri su Instagram in cui la modella e influencer racconta il suo calvario causato dalla Vulvodinia. Una patologia che stando alle parole di Giorgia, limita la nostra vita “impari a considerare quel dolore come parte di te, è la tua quotidianità. Così come i sacrifici. Niente jeans stretti, niente collant, niente cibi acidi, niente alcool, niente zuccheri, niente mutande colorate o sintetiche, niente uscite serale, niente di niente. anche programmare una vacanza diventa un incubo sapendo che potresti passarla sdraiata in un letto a soffrire”.

Una malattia, la Vulvodinia, difficile da diagnosticare e che porta molte donne a sentirsi sole e abbandonate. “Quando ho finalmente dato un nome a tutto questo- ha scritto Giorgia- ho scoperto non solo di non essere sola, ma che le donne affette da questa patologia sono tantissime e tutte hanno in comune questa sensazioni di essere state totalmente abbandonate nel loro dolore, ho promesso a me stessa che avrei lavorato ogni giorno per fare in modo che nessuno si sentisse più così. Non siamo colpevoli, non siamo rotte e non siamo difettose. Siamo malate e meritiamo comprensione e rispetto”.

E allora facciamo chiarezza: che cos’è la Vulvodinia?

  • I sintomi

La vulvodinia è una patologia che colpisce l’organo genitale femminile spesso sottovaluta e non diagnosticata. E’ caratterizzata da labbra vaginali gonfie, irritazione, dolore durante i rapporti e successivo bruciore, in assenza di rilevanti segni obiettivi durante la visita ginecologica. Pochi ginecologici riescono a diagnosticare e curare questa condizione che colpisce il 15% delle donne, 1 su 7. La vulvodinia, solo raramente, è accompagnata da traumi fisici osservabili; a tal proposito, il disturbo è stato classificato come “esclusivamente psicosomatico” o, addirittura, “psicogeno”.

La forma di vulvodinia più frequente, che interessa circa l’80% dei casi, è quella localizzata al vestibolo vaginale, definita vestibolite vulvare o vestibolodinia. Nelle forme più severe, la malattia provoca dolori molti intensi, spesso descritti come scosse elettriche, punture di spillo o coltellate, e può comportare vere e proprie lacerazioni della cute e delle mucose coinvolte. Diventa anche difficile sedersi su superfici dure o camminare.

  • Vulvodinia: le cause

Tra le possibili cause scatenanti, le ripetute infezioni batteriche vaginali e vescicali ma anche traumi fisici legati a cadute sul coccige (segmento finale della colonna vertebrale), o a traumi da abusi, o comunque a traumi di tipo fisico e psicologico, o anche a una condizione generale di stress psico- fisico. Spesso le donne affette da questo disturbo presentano una predisposizione genetica alle infiammazioni  ed è stato verificato che le fibre presenti nel nervo della zona vestibolare e vulvare delle pazienti vulvodiniche sono molto numerose e voluminose. Altre donne presentano un’ipercontrattilità della muscolatura che circonda la zona perianale e vulvare.

  • Vulvodinia: la diagnosi

La diagnosi della vulvodinia viene effettuata con lo swab test (o Q-tip test): con l’aiuto di un cotton fioc, il medico esercita una leggera pressione in alcuni punti precisi della zona vestibolare per valutarne la sensibilità. Diverse sono le strategie provate per la cura di questa sindrome come la psicoterapia, farmaci antidolorifici, creme ad azione anestetica locale, riabilitazione (per correggere l’alterazione spastica della muscolatura perianale-vulvare), delicati interventi di chirurgia e una alimentazione privi di cibi che possano aumentare stati di infiammazione.

È una condizione molto diffusa, ma allo stesso tempo molto taciuta dalle stesse donne, per imbarazzo o per sfiducia nell’aver tentato diversi approcci terapeutici non andati a buon fine.

2021-05-12T13:35:46+02:00