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Pillole di stile | Fedez: quando lo stile passa attraverso le parole e le azioni

L'artista rappresenta quelle nuove generazioni che non sopportano più il perbenismo ed i vecchi schemi sociali

ROMA – “Io mi assumo la responsabilità di ciò che ho detto e ho fatto. Sapevo benissimo a cosa sarei andato incontro. Rifarei 100mila volte quello che ho fatto. Se la Rai mi fa causa, ho i mezzi per potermi difendere”. La polemica Fedez-Rai continua a riempire le pagine dei giornali con nuovi aggiornamenti sulla questione ‘Primo Maggio’, a cui si aggiunge il suo recente Twitter a sostegno della componente di The Jackal, Aurora Leone, allontanata dalla cena, mentre si trovava con il suo collega Ciro Priello alla vigilia della tradizionale Partita del Cuore, in cui avrebbe dovuto giocare nella squadra dei Campioni di Ricerca lo scorso 25 maggio con la seguente motivazione: “Ti devi alzare perché le donne non possono stare al tavolo delle squadre”.

Due esempi citati di discriminazione a cui Fedez, classe 1989, ha detto basta, facendo sentire la sua voce con la voglia e la determinazione di cambiare status quo sociali ormai superati. Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, non vuole essere giudicato, etichettato né tantomeno omaggiato. Poco importa i contesti in cui avvengono le sue esternazioni così come la qualità della sua musica (entrambe ampiamente criticate da molte testate) se il fine è garantire la libertà di pensiero e parole. Con quali mezzi? Con quelli che tutti i giovani hanno a disposizione: i social media.

Cosa c’entra tutto questo con Pillole di Stile? Perché questa rubrica si occupa di analizzare il complesso delle scelte e dei mezzi espressivi che costituiscono l’impronta peculiare (Oxford Languages) di uno o più artisti o tendenze del tempo. L’analisi di diversi varianti (vestire, linguaggio, azioni) messe insieme creano uno stile indipendentemente che possa piacere o no.

Fedez rappresenta quelle nuove generazioni che non sopportano più il perbenismo ed i vecchi schemi sociali. I giovani d’oggi vogliono azione, cambiamento e libertà di essere se stessi senza essere definiti o classificati. Lo abbiamo visto nelle ultime sfilate sempre più ‘no gender’ così come per la sensibilità che quest’ultimi stanno mostrando per le cause sociali ed ambientali.

Fedez sfrutta la propria popolarità per farsi sentire, poter urlare se necessario, ma farsi sentire e vedere. Attraverso Instagram possiamo entrare nella sua intimità familiare ed il suo modo di vestire non completamente urban, non completamente hip hop è un connubio di diversi stili che si mescolano e cambiano a seconda della circostanza. Ciò che rimane immutabile (per modo di dire) è il suo corpo quasi interamente tatuato. Lui stesso lo definisce una ‘forma d’arte’ contenente oltre 100 rappresentazioni simboliche, tra cui quella più vistosa sul collo rappresentante una ragnatela, tatuata nel 2013, che ricorda i quadri di Escher.

In un divertentissimo ed acutissimo video l’elegante Drusilla Foer (https://www.youtube.com/watch?v=NnAZg0wmJH8) riassumeva in maniera egregia ed intelligente un’apparizione di Chiara Ferragni (moglie di Fedez) agli Uffizi di Firenze in questo modo: “Il fine è nobile anche se il mezzo è modesto”. Bene, a volte lo stile si comunica in maniera controversa o per rimanere nel contesto “modesta” ma prima di giudicare o commentare conviene sempre prima osservare attentamente, parole, azioni e non-azioni. Le conclusioni sono assolutamente personali e mai generali.

2021-05-29T10:04:08+02:00