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Scena Unita, Fedez al Governo: “Meno propaganda, più azioni”

Il fondo per i lavoratori dello spettacolo, otto mesi, raggiunge quota quasi 5 milioni

fedez

ROMA – “Su Whatsapp Franceschini mi annunciava di aver approvato le norme per il welfare dei lavoratori dello spettacolo attese da anni e chieste da voi, associazioni e sindacati. Sarebbe il caso di fare un po’ meno propaganda e un po’ meno annunci e fare esattamente ciò che si dice di fare perché qui ci sono lavoratori e persone del settore che stanno smentendo nel merito ciò che annuncia Franceschini”.

Non usa mezzi termini Fedez e si rivolge direttamente al ministro della Cultura Dario Franceschini per chiedere più ‘attenzione’ al settore spettacolo, da oltre un anno fermo per il perdurare dell’emergenza Coronavirus. Lo fa in occasione della presentazione dei risultati di Scena Unita, il fondo creato dagli artisti per i lavoratori della musica e dello spettacolo che otto mesi dopo dal lancio ha raggiunto quota 4milioni e 780mila euro.

Soldi distribuiti, in tempi celeri, alle maestranze e in bandi per sostenere le realtà esistenti in tutto il Paese. Per loro Fedez, continuando nel suo messaggio a Franceschini, chiede “Una politica fatta di un po’ più di pragmatismo sarebbe l’ideale. Inoltre, finanziamenti che non vertono soltanto a un circolo elitario di persone, di fondazioni e teatri sarebbero un ottimo inizio”.

Nella pratica riforme concrete per l’industria e leggi che tutelino chi lavora nei backstage. È un grido unico quello che il rapper, i 154 artisti e le oltre 100 aziende che hanno partecipato all’iniziativa lanciano oggi. Scena Unita, gestito dal Cesvi e La musica che gira, però, sceglie di vedere il lato positivo e parla – sempre attraverso la voce di Fedez – di “un risultato incredibile”.

Per questo, dice l’artista al secolo Federico Lucia, “Scena Unita in questo momento non si può fermare perché deve accompagnare tutto il monitoraggio dei progetti che arriveranno fino ad ottobre. È aperta anche a partner che si vorranno unire”.

Qual è ora l’obiettivo? “Riuscire ad accendere i riflettori su cosa significa veramente riformare questo settore” perché “i lavoratori dello spettacolo non sono lavoratori di serie B”. In sintesi: “Le istituzioni ora ci ascoltino veramente”.

2021-07-14T15:40:47+02:00