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Shamsia Hassani, la prima street artist afghana, è la più condivisa sui social

'Femmine' sottomesse in nome della Sharia: ​sui social la ​mobilitazione è con l'hashtag #donneafghane

Shamsia Hassani street artist afghana
Con l’arrivo dei talebani a Kabul si è aperto uno scenario che sembrava parzialmente arginato. Un ritorno quello del movimento integralista che sta distruggendo vent’anni di storia: una storia che parlava di rinascita. In nome della Shariail complesso di regole di vita e di comportamento dettato da Dio per la condotta morale, religiosa e giuridica dei suoi fedelii talebani sono pronti a ripristinare le cosiddette ‘norme tradizionali’ e a pagarne le conseguenze più amare sono le donne.

La ‘femmina sottomessa’. Ecco alcune delle regole della Sharia

  • La donna non può essere single ed è costretta a matrimoni forzati e precoci (vedi alla voce spose bambine), deve rinunciare a studio e lavoro, ha il divieto di guida e la possibilità di uscire di casa (o viaggiare) solo se accompagnata da un ‘maschio’ maggiorenne.
  • Sì a frustate e lapidazione per le adultere.
  • È previsto l’obbligo del burqua al posto dell’hijab, per coprire volto e occhi.
Inutile dire che per le donne di Kabul sarà impossibile prendere parte al governo o partecipare alla vita politica.
 

La mobilitazione in rete e l’hashtag #donneafghane

In rete e nei dibattiti pubblici l’interrogativo più comune è come aiutare i profughi e favorire l’evacuazione, ma non sembrano esserci risposte esaustive. L’attivazione di corridoi umanitari è lenta e complessa. La mobilitazione sui social è tanta. L’hashtag #donneafghane tenta, per quel che può, di dare voce e supporto a questo dramma contemporaneo.
 

Le opere di Shamsia Hassani le più condivise sul web

Shamsia Hassani è in queste ore la street artist più seguita e condivisa sul web, è lei la prima street artist  donna dell’Afghanistan, che con il suo lavoro ha dato voce alle donne di Kabul e dell’Afghanistan, opponendosi all’oppressione, attaccando frontalmente i talebani e riscrivendo – attraverso l’arte urbana – una storia di riscatto. In un’intervista ad Art Radar, Shamsia ha dichiarato:
 
“Voglio colorare i brutti ricordi della guerra e se coloro questi brutti ricordi, allora cancello la guerra dalla mente delle persone. Voglio rendere l’Afghanistan famoso per la sua arte, non per la sua guerra”. 
 
Oggi Shamsia Hassani ha poco più di trent’anni. Dopo aver studiato arte all’Università di Kabul è diventata professore associato di scultura. Si dedica alla street art dal 2010, i suoi lavori rappresentano quasi sempre donne, tutte senza la bocca. I murales si trovano per le strade della città, dove ora è nascosta in un luogo sicuro.
 
Nel suo ultimo post ha scritto: “Grazie per i vostri messaggi e per avermi pensato in questo momento. I vostri messaggi e commenti dimostrano che l’umanità e la gentilezza sono ancora vivi e non hanno confini. Grazie per il vostro sostegno e l’interesse, sono al sicuro”.
2021-08-24T16:54:06+02:00