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Da Alessandro Borghi a Billie Eilish: gli ospiti di Gucci Love Parade

Alessandro Michele, il direttore creativo della maison fiorentina, continua a stupire rompendo i confini, etichette e canoni di bellezza

Uno spettacolo pazzesco. Unico. Scintillante. Sexy. Senza tempo. Ieri è andata in scena sulla Walk of Fame, usata come passerella, la Gucci Love Parade. Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, sa come far parlare di sé e della maison. Sa come spingere la moda oltre i confini, oltre i canoni di bellezza, oltre le etichette tra rivoluzione, ‘luccicanza’ e varietà di forme e di generi. Dallo storico cinema degli Academy Award, il Chinese Theatre, sulle note di Bjork hanno sfilato tuxedo doppiopetto di ispirazione agli Anni 60, pantaloni con i lacci a vista o mega zip, abiti bondage, bustini e top in latex, guanti e diademi fino alle collane con ciondoli a forma di sex toys. E ancora, piume, vestaglie con bordi in marabù (come una di quelle che indossava Marilyn Monroe), maschere fetish, cappelli da cowboy, autoreggenti e jeans

Mia madre diceva che Los Angeles risplende di una magia propria, che è senza tempo è un posto che sfiora la divinità, diventando una mitologia del possibile”. Grazie a lui Hollywood, per una notte, si è trasformata in Gucciwood, nove lettere piene di desiderio“, ha raccontato Michele.

Jared Leto, Macaulay Culkin, Miranda July, St. Vincent e Phoebe Bridgers solo solo alcune delle ‘stelle’ che ieri hanno brillato sulla catwalk della parata a Hollywood Boulevard – La prima sfilata in presenza dopo la pandemia della casa di moda – avvolte da abiti meravigliosi, o meglio opere d’arte, griffate GG. “Questo è un sogno che diventa realtà, è stata un’emozione immensa“, ha spiegato Alessandro Michele, che ha chiamato all’appello una parata di celebrità come ospiti: Alessandro Borghi, Gwyneth Paltrow (in completo vintage Gucci disegnato da Tom Ford nel 1996), Diane Keaton (in un cappotto nato dalla contaminazione tra Gucci e Balenciaga), Dakota Johnson, Miley Cyrus, Bilie Eilish, Maneskin, Lizzo, Paul Mescal, Olivia Wilde, Thomasine Mckenzie solo per citarne alcuni.

Oltre 100 le uscite sulla passerella come gli anni che la maison fiorentina compie quest’anno. Per l’occasione il direttore creativo ci ha regalato un omaggio al cinema:

Hollywood è un tempio greco popolato da divinità pagane. Mamma lavorava come assistente di una casa di produzione. Ricordo tutte le storie che mi raccontava, dettagliate e scintillanti, su quella fabbrica dei sogni. C’era il pallore d’alabastro di Marilyn Monroe e la sua voce diafana. C’erano i guanti neri satinati di Rita Hayworth e i capelli vellutati di Veronica Lake, così come il fascino ammaliante di Rock Hudson e il trasformismo vertiginoso di Kim Novak. Tutto aveva il sapore della fiaba“, ha raccontato Michele. “A quei tempi abitavamo in una casa occupata nella periferia di Roma. Avevo bisogno di respirare. Quei racconti sovversivi mi aiutavano a squarciare il grigio. Erano la mia fuga, la mia diserzione. Da laggiù, da quel punto del mondo, Hollywood  – ha continuato – appariva come un astro luminosissimo e splendente. Nove lettere piene di desiderio. Quando ho cominciato a riflettere su come avrei voluto celebrare questo nuovo capitolo della mia avventura lavorativa, ho pensato a mamma e al suo lascito prezioso. Ho pensato al culto della bellezza di cui mi ha nutrito. Al dono irrinunciabile del sogno. All’aura mitopoietica del cinema. E ho scelto Hollywood Boulevard“.

 
 
 
 
 
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2021-11-04T15:27:25+01:00