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Piango la notte perché mi sento male, non so con chi sfogarmi…

Vi ringrazio davvero per queste parole. Credo che l unica soluzione sia quella di andare da una psicologa. Ho un’amica stretta ma lei non sa  di queste cose. Non mi apro su certe dinamiche perché mi vergogno profondamente. Quando sto a casa sua, la sua famiglia è talmente unità che vorrei anche io avere una […]

Vi ringrazio davvero per queste parole. Credo che l unica soluzione sia quella di andare da una psicologa. Ho un’amica stretta ma lei non sa  di queste cose. Non mi apro su certe dinamiche perché mi vergogno profondamente. Quando sto a casa sua, la sua famiglia è talmente unità che vorrei anche io avere una famiglia simile. Purtroppo devo dire che io vivo in un ambiente familiare particolare, perché credo di essere l unica in famiglia che sia andata via a 19 anno da casa e ho studiato. Dopo la laurea, sono tornata a casa e ho trovato lavoro nelle vicinanze. E secondo me questo è stato l errore, quello di tornare a casa dopo anni di lontananza fisica. Perché mio fratello è quello che ho descritto, via via peggiora sempre più. L altro mio fratello, dopo essersi imbattuto in un relazione già dall’ inizio sbagliata, da un anno è tornato a casa perché da anni litiga con la sua compagna fino a quando lei non lo ha voluto fuori casa. Quindi da un anno lo sento quasi depresso e ho paura che faccia qualche scemenza. Mia madre che mi dispiace dirlo, ma è un bel po ‘ignorante, non dico culturalmente ma nei modi di fare. L unico con cui veramente parlo è mio padre, molto buono e presente. Capite come mi sento? Non mi sento una figlia, ma una persona che vive costantemente con la paura che quei 2 fratelli facciamo solo scemenze e una mamma a cui devo stare attenta io a lei, ancora anche lei fa le sue solite marachelle. Mio padre le sa queste cose, ma non si può parlare sempre. Non voglio mettergli ancora ansie addosso. Vorrei essere serena perché serena sia la mia famiglia, invece non è così. Vorrei andare via di casa, costruire anche io la mia vita e la mia famiglia, ma non so da dove cominciare. Forse iniziare un percorso terapeutico per me stessa sia la cosa migliore. Mi chiedo come ci si senta ad avere una situazione famigliare normale. Io non lo so. So solo che parecchi anni fa tutto questo non esisteva o esisteva poco. Ora ho paura di ammalarmi per colpa di qualcuno. Tante di queste paure non ne parlo più nemmeno col mio fidanzato perché anche con lui non si può parlare di questo. Lui poi è un tipo a cui non posso dire niente perché si fastidia di tutto. La sua famiglia è tipo mulino bianco, per cui quando sente un minimo di queste cose si disturba e quindi nemmeno con lui parlo. Piango la notte perché mi sento male, non so con chi sfogarmi e a chi chiedere aiuto per queste cose. Ma se iniziassi da una psicologa, non so quale potrà essere l esito finale, oltre quello di sfogarmi.

Anonima


Cara Anonima,
grazie a te che continui a riporre fiducia nel nostro servizio.
Iniziare un percorso con una psicologa non solo ti restituisce uno spazio libero e senza giudizio dove riporre la tua storia, ma ti aiuterà a creare connessioni, a valorizzare delle risorse, a costruire dei limiti, ad avere più fiducia in te stessa ma soprattutto a separare ciò che appartiene agli altri da ciò che sei veramente tu.
Nelle tue ultime mail scrivere e tirare fuori le tue emozioni ti ha permesso di aprire riflessioni importanti, come quel senso di frustrazione nel dover ritornare a casa, adattarsi a vecchi orari o gestioni domestiche, quando avevi trovato nuovi equilibri e libertà. Non sappiamo se il tuo lavoro ti garantisca una indipendenza economica ma forse ritrovare un tuo spazio ti potrebbe aiutare a gestire meglio la situazione perchè non la vivresti più a tutto tondo.

Non crediamo esistono famiglie perfette, magari a volte si è solo più bravi a trovare degli equilibri o nascondere le imperfezioni. La tua consapevolezza invece rende tutto più complesso, come se con la tua lente di ingrandimento avessi una visione più dettagliata delle dinamiche della tua famiglia. Le persone che ti stanno accanto devono accoglierlo e sostenerti altrimenti a cosa servono amici e fidanzati. Non devi temere di aprirti, non devi essere sempre sola e il tuo ragazzo deve sostenerti e supportarti.
Come il mito di Atlante ci sembra che tu porti il peso di tutta la tua famiglia sulle spalle, invertendo forse anche i ruoli tra l’essere figlia e l’essere genitore.
Continua a riflettere su di te, sui tuoi bisogni e sulle strategie che puoi attivare per continuare a costruire i tuoi sogni. 
Un caro saluto!

2021-12-13T10:05:42+01:00