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The King’s Man, Ralph Fiennes e Harris Dickinson: “Oggi gli eroi li vediamo solo al cinema”- VIDEO

Abbiamo incontrato gli interpreti di Lord Orlando Oxford e Conrad in occasione della presentazione globale del film (dal 5 gennaio al cinema)

Le spie più galanti dell’universo cinematografico, dopo svariati rinvii a causa del Covid, stanno per tornare in sala. Il 5 gennaio debutta al cinema, distribuito da The Walt Disney Company Italia, il nuovo lungometraggio 20th Century Studios: The King’s Man – Le Origini. Diretto da Matthew Vaughn, si tratta del terzo capitolo della saga degli ‘uomini del re’ – liberamente tratta dalla miniserie a fumetti The Secret Service (2012-2013) scritta da Mark Millar e illustrata da Dave Gibbons – nonché prequel dei precedenti film Kingsman – Secret Service (2014) e Kingsman – Il cerchio d’oro (2017).

La nuova storia racconta come è nata l’agenzia di intelligence indipendente britannica, nota con il nome di Kingsman. E lo fa catapultando lo spettatore nei fatti accaduti prima, durante e subito dopo la Prima Guerra Mondiale attraverso le folli malefatte dei peggiori tiranni e menti criminali – come Gavrilo Princip, Mata Hari, Erik Jan Hanussen, Vladimir Lenin e Grigori Rasputin – che hanno uno scopo comune: organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite umane. In una corsa contro il tempo, prima che sia troppo tardi, tocca alla società segreta difendere ‘silenziosamente’ l’umanità intera. La squadra degli eroi è capitanata dal Lord Orlando Oxford, interpretato dal candidato all’Oscar Ralph Fiennes (Il paziente inglese, Schindler’s List, Harry Potter). Ferocemente pacifista, Lord Oxford porta su di sé i segni di un grande trauma: la morte della moglie e le atrocità belliche. Ad aiutarlo ci sono suo figlio Conrad (Harris Dickinson) e i fedelissimi domestici Shola (Djimon Hounsou) e Polly (Gemma Arterton).

La fedeltà storica non è l’obiettivo principale di questo film. Tra azione, scene spettacolari, buoni sentimenti, ironia, comicità assurdità, spionaggio, complotti politici, gentlemen eroici e folli villain si fanno strada la condanna agli orrori della guerra e politiche fuori controllo: un sguardo al passato per guardare il presente.

Oggi abbiamo tanti politici che giocano con la causa del populismo. E c’è una scarsità di persone con una dedizione disinteressata all’integrità e alla giustizia che possano guidarci”, ha raccontato Ralph Fiennes durante l’intervista ai microfoni della Dire. “Viviamo in un momento difficile. Una delle energie più tossiche da superare per qualsiasi popolo è quella di chi è ancorato a un senso sbagliato di onore, dovere e orgoglio nazionalista – ha proseguito – questo oggi c’è ancora. Per questo andiamo dai nostri eroi al cinema, per darci una rassicurazione catartica”. L’attore inglese ha poi concluso: “Non ci chiediamo abbastanza qual è la cosa giusta da fare, chiederselo è un buon punto di partenza”.

The King’s Man è anche un ritratto dell’essere gentiluomo, in un mondo animato da una mascolinità tossica.

E questo nel film lo si vede attraverso gli insegnamenti di Lord Oxford a suo figlio Conrad.

“La pressione sull’essere un maschio forte e incrollabile al giorno d’oggi sta diminuendo”, ha raccontato Harris Dickinson alla Dire. “All’età di 17 anni stavo per arruolarmi nell’esercito e questo mi avrebbe dato una senso di coraggio e struttura. Ma in realtà non lo era. Ci sono tanti altri modi per essere definiti gentleman”, ha concluso il giovane attore.

Nel film – che vede nel cast anche – Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Daniel Brühl e Charles Dance – c’è un po’ di Italia. Le riprese di alcune scene si sono svolte in location torinesi e piemontesi come il Castello di Racconigi, la Reggia di Venaria e Palazzo Reale di Torino, mentre le scene in esterno hanno toccato Lungo Po Diaz a Torino e il comune di Venaria, in via Andrea Mensa.

THE KING’S MAN – LE ORIGINI, IL TRAILER

 

2022-01-07T11:13:08+01:00