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Roma Fashion Week, eleganza e frivolezza nella passerella di Edoardo Gallorini

"Mi sono ispirato all'immaginario cinematografico di 'Cabaret'" racconta alla Dire il 31enne veneziano

gallorini

Torna a sfilare alla Roma Fashion Week il 31enne veneziano Edoardo Gallorini. ‘Showgirl’ è la collezione Autunno/Inverno 22 del designer che fa della consapevolezza produttiva e della sostenibilità un marchio di fabbrica. “Mi sono ispirato all’immaginario cinematografico di ‘Cabaret’– racconta Gallorini all’Agenzia Dire- con uno sguardo al glamour più contemporaneo e con molta attenzione alla sostenibilità. Quasi tutti i tessuti sono di recupero e la produzione è praticamente a km zero. Si svolge infatti tra Venezia, la mia città, e Como dove ci sono le stamperie per la seta e per i miei disegni”.

In passerella il designer ha portato un gioco di contrasti, uno scontro brutale tra due mondi opposti: il salotto borghese con le sue regole sedimentate nel tempo, quell’idea di eleganza educata e impeccabile, e le atmosfere fumose e decadenti del camerino di un cabaret, dove regna il sentimento di un’illusoria atmosfera di superficialità e di frivolezza, di incoscienza e spregiudicatezza. In ‘Showgirl’ l’erotica noia borghese incontra la cultura del glamour: quell’atto magico che si sprigiona nell’incontro tra gli abiti e i corpi, rendendo improvvisamente bruciante un desiderio fino a quel momento inconscio ed inespresso. Sete scivolate, da portare a fior di pelle, rasi languidi e brillanti, forme che lasciano intravedere quel corpo che cercano di celare grazie ad aperture impreviste, scollature profonde, trasparenze estreme. E poi fiocchi, paillettes, boa di piume: un pastiche di tutti gli stereotipi tipici di una femminilità d’altri tempi, consapevolmente superficiale e divertita. Un atteggiamento progettuale che mescola senza indugi sobrietà e malizia, eleganza e trasgressione, rigore e ironia.

Edoardo Gallorini concepisce ogni abito come un pezzo a sé, studiato a manichino o con giochi di modellistica, con l’obiettivo di valorizzare il tessuto, che viene manipolato il meno possibile, riducendo i tagli e pulendo la silhouette, senza mai perdere di vista il corpo che lo indosserà. Le stampe abbandonano lo spazio della discrezione, per approdare nel territorio del gusto “sbagliato”, dell’opulenza, del kitsch. I materiali, tutti di pregio, provengono principalmente da avanzi di magazzino grazie alla collaborazione con Maeba International, che tramite la garanzia ReLiveTex, ne certifica il recupero e la tracciabilità. La produzione, si sviluppa tra il Veneto e Como, servendosi di piccole realtà artigianali, valorizzando la manodopera locale e le qualità tipiche del Made in Italy.

2022-02-03T11:38:58+01:00