Il ministero dell’Istruzione a fianco degli studenti ucraini
Il ministero dell’Istruzione ha costituito un gruppo di lavoro per assicurare che i minori provenienti dalle zone di guerra ucraine oltre a trovare accoglienza, possano vedersi garantito il diritto a studiare e a frequentare una scuola insieme ai loro coetanei italiani. Il gruppo di lavoro, che comprende ministero dell’Istruzione, Protezione civile e Uffici scolastici regionali darà immediate risposte ai circa 1.500 minori arrivati in questi giorni. Un numero destinato a crescere nelle prossime settimane. Il Governo ha anche stanziato un fondo da 500mila euro per aiutare studenti, ricercatori e docenti ucraini, perché possano svolgere le proprie attività presso le università italiane.
Bianchi: “30% bambini oggetto di messaggi d’odio”
“I fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza sono segno del tempo difficile che stiamo vivendo, e del malessere dei nostri giovani, che si è acuito con l’isolamento”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, intervenuto in commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Segnali che, secondo Bianchi, sono “un fenomeno importante e che riguarda in particolare gli strumenti digitali”. Il censimento svolto dal ministero dell’Istruzione dimostra che quasi il 30% dei bambini sono stati oggetto o hanno percepito messaggi di odio tramite smartphone. Per questo, ha sottolineato Bianchi, la scuola deve essere centrale per educare ad un uso consapevole degli strumenti digitali, nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica. Il ministero ha anche aggiornato il Piano nazionale per l’educazione al rispetto, sviluppato delle linee guida con la Comunità ebraica per contrastare l’antisemitismo e firmato un protocollo di intesa con l’associazione Parole Ostili.
Al via gli incontri nelle scuole del progetto ‘We all say no’
Spiegare e far comprendere ai ragazzi l’importanza della proprietà intellettuale e del perché va tutelata. È il fulcro del progetto ‘We all say NO’, di Adiconsum in collaborazione con l’Agenzia di stampa Dire, patrocinato dal ministero dell’Istruzione, finanziato dall’Ufficio dell’Unione europea della proprietà intellettuale e supportato da CREDA, Univerona, Università Europea e Fapav. Negli incontri con gli studenti, Adiconsum e Agenzia Dire, attraverso video e dimostrazioni pratiche, spiegano come distinguere i prodotti veri da quelli contraffatti o come scaricare legalmente, rispettando il copyright, contenuti online come musica, film, software, videogiochi, lasciando alla creatività dei ragazzi la realizzazione di un messaggio rivolto ai loro coetanei. A fare da apripista agli incontri di ‘We all say NO’ per questo 2022, sarà il liceo statale ‘Boggio Lera’ di Catania.
Roma, i grandi temi della filosofia attraverso il cinema
Uscire dall’aula per aprire la scuola al territorio, riportare i giovani al grande schermo attraverso la filosofia, sperimentare processi di inclusione sociale attraverso il dibattito. Sono gli obiettivi del progetto ‘Cinesofia’, che affronta i grandi temi della filosofia nel cinema. Un’iniziativa concepita dal liceo classico e l’Istituto comprensivo ‘Visconti’ di Roma in collaborazione con il Farnese ArtHouse, storica sala cinematografica d’autore. Con la curatela scientifica di Sergio Petrella e la direzione artistica di Fabio Amadei, l’iniziativa si propone di educare studentesse e studenti alla filosofia attraverso il linguaggio cinematografico (e viceversa) consentendo agli stessi studenti di esprimere il proprio giudizio critico in un gioco assoluto di squadra, diventando oratori e argomentatori. È la formula del ‘Debate’: una gara aperta in cui la competizione del pro e contro lascia il posto all’integrazione del pensiero. Obiettivo primario del progetto è infatti, il rispetto reciproco e l’interazione dialettica con il prossimo, senza lasciare indietro nessuno. La sfida cine-filosofica conta una cinquantina di ragazze e ragazzi dai 13 ai 17 anni.