È la “Piccola Peste” di Amici 21 ma oggi vuole dimostrare di essere molto di più di quello che abbiamo visto nel programma di Maria De Filippi. Flaza lo fa con “13”, il suo disco di debutto fuori per Honiro Label. “In questo album c’è anche un riscatto per quanto riguarda la mia immagine– racconta l’artista ai microfoni di Diregiovani- perché sì sono la piccola peste, sono malefica ma ho un cuore anche io. Tutto l’album parla di che processo ha avuto l’amore attraverso me”.
Il lavoro e l’amicizia con Matteo Alieno
Tredici anche le tracce tutte prodotte con Matteo Alieno, cantautore sempre di casa Honiro che Flavia Zardetto, questo il suo vero nome, ha conosciuto – non a caso – lo scorso 13 ottobre. E, come si direbbe, è stato amore (artistico) a prima vista. “Il mio manager mi dice– ricorda- ti presento tre o quattro produttori, poi tu scegli quello che a pelle ti piace di più e inizi a lavorarci. Il primo appuntamento è stato con Matteo e quando lo vedo dico: ‘È troppo diverso da me, quindi va bene’. Lui è tutto precisino, ordinato, con i capelli a caschetto. Io sono l’opposto, super casinara”. Gli opposti, però, si attraggono ed è così che è nata anche un’amicizia tra i due.
Nei suoi brani, anticipati dai singoli “Piccola peste”, “Crisalide”, “Malefica” e “Nuvola”, racconta la verità di una ragazza di 20 anni, senza filtri e senza paura di fare un genere che può non piacere. “Credo che nella musica– dice l’artista romana- raccontando la propria vita, i propri sentimenti e le proprie emozioni, quindi essenso reali, si riesca a raggiungere degli obiettivi importanti. Inventare storie o parlare di cose che non ti appartengono non ti permette di sentirle al 100%”.
Essere veri per Flaza significa anche non nascondere la propria natura, nemmeno in televisione e poco importa se l’avventura ad Amici si è conclusa bruscamente. Il consiglio migliore lasciato dal talent? Maturare esperienza. Amici “è stata una di quelle fighissime che mi ha portato– assicura- delle consapevolezze nuove a livello artistico. Uscita da là avevo voglia di fare molte più cose rispetto a quando sono entrata”.
Cover e titolo
Flaza è cresciuta insomma ma rimane sempre una bambina dentro almeno nell’approccio ai primi lavori “seri” nella musica, una bambina come quella disegnata nella cover del suo disco. A realizzarla una bambina che ha fatto avere il ritratto a Flavia tramite sua cugina. “Il fatto che qualcuno mi disegnasse con le ali- dice- mi ha fatto pensare che questa bambina creda io possa fare qualcosa di diverso dagli altri e appena l’ho visto ho avuto un’illuminazione e ho deciso che sarebbe stata la copertina”. E perché “13”? Perché “è il numero attorno al quale gira la mia vita. Io sono anticonformista e di solito si dice porti sfortuna, a me invece porta fortuna. Ho studiato il suo significato ed è il numero del lavoro, della dedizione, di passione, di tutte queste cose molto belle che sono presenti nell’album o sono state presenti nel processo di lavorazione”.
L’intervista a Flaza ↓
Di tutto questo e molto altro Flaza ci ha parlato a distanza. Ecco il video della nostra chiacchierata.