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Pirateria in crescita, danno di 771 milioni di euro nell’editoria

Presentata da Gli Editori la seconda indagine sul fenomeno e strumenti di contrasto

La pirateria nel mondo del libro. Crescita del fenomeno e strumenti di contrasto è la seconda indagine Ipsos commissionata dalla AIE, questa mattina  nella Sala Spadolini del ministero della Cultura, al collegio romano. Si tratta di un appuntamento voluto da Gli Editori, l’alleanza tra l’Associazione Italiana Editori (Aie) e la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) volta alla sensibilizzazione di istituzioni, amministrazioni e cittadini sulle tematiche dell’informazione e dell’editoria contro il fenomeno della pirateria.

Il fenomeno della pirateria nell’editoria di varia, editoria universitaria, editoria professionale e l’impatto sull’economia nazionale e i mancati introiti per il fisco sono stati gli argomenti trattati durante il convegno, aperto dal presidente Aie, Ricardo Franco Levi: “Con la pirateria– dichiara- si perde un terzo del volume complessivo del fatturato del mondo del libro che, se si escludono la parte scolastica e l’export, vale poco meno di 2 miliardi e mezzo di euro l’anno. Su questo, la pirateria incide, circa, per 750 milioni con la perdita di un terzo delle vendite. Vuol dire perdita di posti di lavoro, perdita di incasso per l’erario e, soprattutto, perdita di futuro per i giovani che nel mettere a frutto i propri talenti possono e debbono costruirsi percorsi di vita e di lavoro”.

Sono essenziali le campagne di comunicazione e di stabilizzazione,- prosegue Levi- così come è fondamentale il sostegno alla domanda, dato con generosità ed intelligenza dal governo negli anni passati, tanto da fare dell’Italia un modello per la politica del libro in Europa. Più la domanda viene sostenuta e più trova forme di espressione legali,  togliendo l’erba sotto i piedi alla pirateria. Però, dopo servono azioni di contrasto ai comportamenti illegali”.

Azioni di contrasto e sanzioni esemplari  anche per il presidente Fieg Andrea Riffeser Monti: “Altrimenti- sottolinea- non riusciamo a cambiare la cultura delle persone. Con forza, chiedo alle istituzioni un cambiamento di cultura attraverso una campagna istituzionale imponente, in cui siano coinvolti le librerie, le edicole dove vendiamo i nostri prodotti. Dobbiamo far cambiare lentamente, ma inesorabilmente i comportamenti di chi cerca di fare il furbo”.

Il 35% della popolazione sopra i 15 anni, l’81% degli universitari, il 56% dei liberi professionisti hanno utilizzato nell’ultimo anno libri, audiolibri, e-book in modo illegale, sono i dati scaturiti da un’analisi dettagliata Ipsos, scaturita da una ricerca effettuata nell’ottobre 2021, riguardante i 12 mesi precedenti, e presentata dal presidente Nando Paglioncelli: “Ogni giorno– afferma Paglioncelli- ci sono più di 320 mila atti di pirateria, con una stima del danno pari a 771 milioni di euro. Un ammanco per il fisco di 322 milioni e una perdita occupazionale, solo nel mondo del libro, di 5.400 posti di lavoro”.

Non solo repressione della pirateria, sostegno alla domanda legale di informazione e cultura,  incentivare al valore della cultura, ma anche educare alla consapevolezza di un fenomeno illegale e promuovere l’utilizzo delle biblioteche: “Chi pirata, chi scarica un libro illegalmente- interviene la scrittrice Stefania Auci- non tiene conto che dietro la realizzazione di un libro ci sono le persone, non solo l’autore e la casa editrice, ma gli editor, gli uffici stampa, chi si occupa della correzione di bozze, chi lavora nella distribuzione, chi li stampa, i librai, chi i libri li mette sugli scaffali. Piratare un libro significa togliere risorse a chi sta lavorando, nullificando la dignità del lavoro di chi ha creato il libro”.

“Non c’è- spiega l’autrice de “I leoni di Sicilia”- la percezione netta del disvalore della condotta penale. È necessario lavorare su ampia scala sulla mentalità e la sensibilizzazione dei ragazzi e degli adulti per riconoscere il testo, come il prodotto legato all’attività lavorativa di molti. Si deve restituire l’idea che la cultura abbia un peso e un costo“. Auci propone di valorizzare le biblioteche pubbliche, incrementandone l’utilizzo: “Togliere terreno alla pirateria- conclude- significa darlo alla cultura, un libro non è solo un bene di consumo, ma un bene che nutre la nostra anima”.

2022-03-29T15:57:58+02:00