È una grande possibilità quella che consentirà a lavoratori dipendenti e pensionati di avere un rimborso fiscale di quasi 2.000 euro, così da alleviare il carico fiscale e garantire più liquidità. Il beneficio rientra nella dichiarazione dei redditi da lavoro dipendente e da pensione, come disciplinato dall’art. 13 del TUR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).
L’anno scorso la detrazione era stata aumentata: dai 1.880 euro precedenti è passata a 1.955 euro (questo l’importo esatto del rimborso). La manovra di Bilancio ha confermato l’aumento, provvedendo a trasformarlo in una misura strutturale. Questo significa che la platea dei beneficiari potrà accedere a un importante sgravio fiscale senza altri interventi legislativi.

Ma a chi spetta la detrazione di 1’955 euro? Il rimborso è destinato a far rientrare nelle tasche dei lavoratori una parte delle imposte versate. Come detto con l’ultima legge di Bilancio la cifra è stata aumentata di 75 euro. Vediamo chi avrà diritto alla detrazione da 1.955 euro.
Rimborso da 2.000 euro, ecco come arriverà in busta paga
S’impone una doverosa premessa: la soglia dei 1.955 euro di rimborso è solo teorica visto che dovrà essere proporzionata al redito da lavoro o da pensione percepito dal contribuente. Il rimborso pieno spetterà infatti ai redditi più bassi ovvero a coloro che percepiscono un reddito annuo fino a 15.000 euro.

Sempre per restare ai redditi da lavoro, per chi guadagna più di 15.000 euro all’anno l’importo della detrazione diminuirà progressivamente secondo formule che tengono conto del reddito complessivo. In generale il rimborso aumenterà di 65 euro sia per i lavoratori che percepiscono un reddito tra 25.001 e 28.000 euro sia per quelli che guadagnano tra 28.001 e 35.000 euro.
Detrazione piena (1.955 euro) anche per i pensionati, ma il reddito annuo si abbassa a 8.500 euro. Anche per i pensionati la detrazione diminuirà progressivamente in base all’importo del reddito annuo. La detrazione verrà applicata in busta paga o nel cedolino di pensione mensile, andando a ridurre l’IRPEF trattenuta.
Se invece il lavoratore o il pensionato preferisce non beneficiare del rimborso su base mensile potrà ricevere l’importo in un’unica soluzione in sede di dichiarazione dei redditi. L’intera somma spettante sarà riconosciuta a titolo di conguaglio. Ciò vuol dire che il rimborso arriverà a partire da luglio 2025, anche se la data effettiva dell’accredito dipende dal momento di presentazione della dichiarazione.
Insieme a lavoratori (a tempo indeterminato e determinato) e pensionati il rimborso spetta anche a apprendisti, lavoratori part-time, tirocinanti e percettori di Naspi (indennità di disoccupazione). In sintesi, siamo davanti a una straordinaria opportunità per alleggerire il carico fiscale e avere liquidità extra per altre necessità.