IMU 2025, finalmente un sospiro di sollievo: adesso gli italiani potranno pagare di meno

Una importante sentenza riconosce ai contribuenti il diritto di pagare meno di IMU. Ecco cosa ha motivato la decisione dei giudici.

Gli italiani conoscono bene l’IMU (Imposta municipale propria), la tassa da pagare quando si possiedono fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli. Dal pagamento dell’IMU sono escluse le abitazioni principali classificate nelle categorie catastali differenti da A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli e palazzi prestigiosi).

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IMU 2025, finalmente un sospiro di sollievo: adesso gli italiani potranno pagare di meno – Diregiovani.it

Le figure chiamate a pagare l’IMU sono quelle del proprietario o il titolare di un altro diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie), del concessionario (in caso di concessione di aree demaniali) e del locatario (in caso di leasing). Un’importante sentenza della Corte di Giustizia Tributaria del Lazio ha stabilito che in una particolare circostanza si potrà pagare meno di IMU. Ecco cosa hanno deciso i giudici.

IMU, ecco quando è possibile pagare un importo minore

Lo ha deciso la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Lazio. In caso di ristrutturazioni radicali l’IMU va calcolata non sulla rendita catastale, ma sul valore dell’area edificabile. È quando stabilito dalla sentenza 550/7/2025 con la quale si fissa un principio: quando gli edifici sono oggetto di un intervento strutturale radicale l’imposta va calcolata appunto sul valore dell’area edificabile.

Tutto è partito da un accertamento da parte del Comune di Roma e dalla richiesta al proprietario di un immobile in ristrutturazione di pagare un importo IMU più alto di quanto dichiarato. Il contribuente invece all’avvio dei lavori aveva determinato l’IMU sulla base del valore dell’area edificabile, dichiarando dunque un importo minore. Davanti all’accertamento dell’amministrazione capitolina, il proprietario ha presentato ricorso alla Corte Tributaria.

Sentenza giudice
IMU, ecco quando è possibile pagare un importo minore – Diregiovani.it

Il contribuente si è visto dare ragione in primo grado. I giudici, constatato che la documentazione tecnico-amministrativa confermava la rilevanza dell’intervento di ristrutturazione, hanno ritenuto inapplicabile il ricorso alla rendita catastale come base di calcolo dell’IMU. Secondo la Corte era corretto considerare solo il valore del terreno nella determinazione dell’imposta da pagare.

Alla base di questo principio sta il fatto che nel corso della ristrutturazione l’edificio non può essere utilizzato appieno. Viene così meno la sua funzione abitativa. Ne consegue che la rendita catastale in quel frangente non riflette il reale valore dell’immobile. Dunque fino al termine dei lavori il calcolo dell’IMU non può avere luogo sulla base della situazione precedente.

Il Comune di Roma ha presentato appello per rovesciare la decisione in secondo grado, affermando che prima di pagare l’IMU il proprietario avrebbe dovuto aggiornare il valore catastale dell’area tramite la procedura Docfa.

Anche in secondo grado però la Corte Tributaria ha confermato la sentenza di primo grado respingendo l’impugnazione dell’amministrazione comunale. Fino al completamento dei lavori di ristrutturazione l’IMU andrà calcolata sulla base del valore dell’area fabbricabile.

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