Non è un mistero: l‘intelligenza artificiale sta mutando in profondità il mondo delle professioni lavorative. L’AI sta automatizzando mansioni e gradualmente sta spingendo nel dimenticatoio diversi ruoli tradizionali che si avviano ad essere obsoleti. Alcune professioni invece – quelle che richiedono facoltà squisitamente umane come creatività, empatia, abilità manuali – difficilmente potranno essere rimpiazzate dai chatbot.
Difficile pensare che l’intelligenza artificiale possa prendere davvero il posto di medici, infermieri e psicologi, decisivi nelle interazioni umane e in settori come quello sanitario, dove è cruciale prendere decisioni in situazioni caratterizzate da grande complessità. Pensiamo a un medico: un dottore non si limita semplicemente a fare diagnosi e prescrivere cure.

È chiamato anche a valutare il quadro clinico del paziente in maniera personalizzata. Deve interpretare segnali come una macchina non sarebbe mai in grado di fare. Senza dimenticare il supporto emotivo. Stesso discorso per psicologi e terapisti. L’AI potrà dare un supporto diagnostico: mai potrà sostituirsi all’uomo nelle professioni medico-sanitarie. Diverso il caso per altri tipi di lavori.
Questi lavori a breve potrebbe essere rimpiazzati dall’IA
Secondo il World Economic Forum (WEF) alcune professioni tradizionali sono a forte rischio di sostituzione da qui a cinque anni. Entro il 2030 tre lavori sono destinati a scomparire a causa dell’avanzata sempre più impetuosa dell’intelligenza artificiale.
Una delle professioni che rischia seriamente di sparire nel giro di un lustro, sempre secondo gli esperti del WEF, è quella dell’impiegato delle poste. Gli impiegati postali sono sempre meno richiesti. Un “effetto collaterale”, questo, della crescente digitalizzazione dei servizi. Anche le operazioni di spedizione e tracciamento sono sempre più automatizzate. Aumenta anche l’uso delle piattaforme digitali. Di conseguenza la figura dell’impiegato di posta sarebbe destinata a diventare superflua.

Stesso discorso per gli impiegati delle amministrazioni, incalzati dallo sviluppo vorticoso di software sempre più sofisticati in grado di occuparsi delle attività gestionali, contabili e di pianificazioni. Tempi duri insomma per gli amministrativi e per posizioni lavorative come le loro, in “odore” di sostituzione da parte dell’AI. La terza professione dal futuro incerto a causa dell’intelligenza artificiale è quella del grafico.
L’AI infatti è entrata massicciamente anche nel campo del design, con strumenti e software capaci di creare in pochi istanti dei contenuti grafici di alto livello. In questa maniera i chatbot sono in grado di abbattere le tempistiche e i costi di progettazione. Una simile concorrenza sta rendendo la vita sempre più difficile ai professionisti del settore. La tendenza delle aziende si orienta verso soluzioni che riescano a abbinare efficienza, velocità di esecuzione e risparmio economico.