Negli ultimi anni lo stato ha provato a dare diversi aiuti alla popolazione, dal risparmio delle tasse a altre situazioni per far si che il singolo cittadino possa vivere al meglio questa epoca, di costanti difficoltà. Anche l’INPS ha avuto un ruolo fondamentale, in un modo o nell’altro. Anche mediante semplici contributi.

Tra le altre cose sono stati segnalati diversi contributi addizionali con questa funzione ma non tutti erano realizzabili. Uno dei contributi più interessanti è sicuramente il contributo addizionale per lavoratori extra nel settore del turismo, lavoratori che ogni anno danno un importante sviluppo, specialmente per chi va in vacanza.
Attraverso un lungo e piuttosto chiaro comunicato l’INPS ha comunicato lo scorso 14 Marzo 2025 il messaggio numero 913, un chiaro messaggio che fornisce chiarimenti riguardo la legge numero 92 del 28 Giugno 2012 e modificata in parte nel 2019. Questa normativa affermava di un presunto contributo addizionale da versare anche nei contratti per i lavoratori extra nel settore del turismo e dei pubblici esercizi. In realtà la questione è differente e il contributo addizionale non si applica ai contratti di lavoro con i lavoratori extra e cioè contratti di lavoro non superiori ai 3 giorni lavorativi.
Contributo addizionale extra, l’INPS fa chiarezza
Parliamo di contratti minori e che riguardano il settore turistico e ristorativo. Per questi contratti i datori di lavori sono esentati dal dare il cosiddetto contributo addizionale NASPI, e la legge è molto chiara da questo punto di vista. Ci sono persone che hanno già versato questi contributi ma con questo annuncio l’INPS fa sapere che è possibile recuperare questi soldi.

Per recuperare questo contributo tutti i datori di lavoro hanno la possibilità di utilizzare la causale L810 per il recupero del contributo addizionale e può essere fatto entro 3 mesi successivi all’ordine del contributo addizionale. Non è possibile utilizzare altro modo visto che parliamo di situazioni che possono causare errori nella dichiarazioni dei redditi e contributiva.
Negli ultimi anni ci sono stati vari aiuti da questo punto di vista ma non riguarda sicuramente questo caso con l’Inps che si è ritrovata a fare questo lungo comunicato per fare chiarezza ed evitare ulteriori incomprensioni. Stavolta sono i datori di lavoro che possono parzialmente sorridere. Controllate se ci sono particolari specifiche o meno, e se siete capitati in questo errore.