Vai in pensione prima dei 67 anni, ora è possibile: clamorosa novità sull’importo dell’assegno

Andare in pensione prima dei fatici 67 anni previsti dalla normativa è possibile. Attenzione alle variazioni dell'importo dell'assegno.

Uscire dal mondo del lavoro in anticipo, prima dei 67 anni previsti per il raggiungimento dell’età pensionabile? È possibile a determinate condizioni che naturalmente si ripercuoteranno sull’importo dell’assegno pensionistico. Chi vuole andare in pensione prima del previsto farà bene a essere aggiornato sulle novità.

L’importo dell’assegno dipenderà dal sistema di calcolo (contributivo dopo la riforma Dini del 1995 sul sistema pensionistico) ma anche dall’opzione pensionistica scelta dal lavoratore o dalla lavoratrice. Per esempio l’importo della pensione calcolato con misure come Quota 103 o Opzione Donna avverrà solo sulla base dei contributi versati.

Pensionato felice
Vai in pensione prima dei 67 anni, ora è possibile: clamorosa novità sull’importo dell’assegno – Diregiovani.it

In questo caso non c’è un limite anagrafico per accedere. Anche in questi casi tuttavia l’importo della pensione anticipata sarà differente da quello che si potrebbe avere aspettando la canonica data dai 67 anni. Ma cerchiamo di capire come funziona il calcolo della pensione anticipata.

Andare in pensione prima dei 67 anni è possibile, cosa cambia per l’importo dell’assegno

È chiaro che andare in pensione prima dei 67 anni comporta una penalizzazione: la riduzione dell’assegno. Dopo la riforma Dini del 1995 la pensione si calcola con due differenti sistemi: il meccanismo retributivo e quello contributivo. Il primo si applica ai contributi maturati fino al 31 dicembre 1995, il secondo interessa i contributi versati dal 1° gennaio 1996.

Il sistema di calcolo nei due casi è molto differente. Il calcolo della pensione col sistema retributivo si basa sugli ultimi stipendi percepiti. Il sistema contributivo invece dipende dai contributi effettivamente versati durante la carriera lavorativa, ai quali verrà applicato un coefficiente di trasformazione legato all’età in cui il lavoratore andrà in pensione.

Pensionati guardano tablet
Andare in pensione prima dei 67 anni è possibile, cosa cambia per l’importo dell’assegno – Diregiovani.it

Più tardi scatterà il momento del pensionamento, più favorevole risulterà il coefficiente di trasformazione e tanto più elevato sarà l’importo della pensione. Ipotizziamo un lavoratore che volesse andare in pensione a 64 anni dopo aver raggiunto 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne). Non ci saranno penalizzazioni in uscita, ma l’importo della pensione sarà comunque più basso a causa del coefficiente applicato.

Poniamo che nel corso della sua vita lavorativa l’aspirante pensionato abbia accumulato 250 mila euro. In caso di uscita a 64 anni si applica un codice di trasformazione pari al 5,008%. Il calcolo si traduce in taglio dell’assegno di 1.300 euro all’anno. Aspettando anche solo un anno la sforbiciata si ridurrebbe di 415 euro (895 euro di taglio).

Meglio ancora sarebbe andare in pensione a 66 anni. In questo caso (coefficiente 5,423%) il lavoratore perderebbe “solo” 462,5 euro,, con un risparmio di 837,5 euro. Insomma: posticipare l’uscita dal mondo del lavoro è sempre la scelta premiata da questo sistema di calcolo. 

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