La verità nascosta dei vendutissimi ‘bastoncini di pesce’: uno studio condotto rivela un dato allarmante

Bastoncini di pesce, non tutto è oro quel che luccica. Un nuovo studio fa emergere alcuni aspetti poco noti di questi prodotti.

I bastoncini di pesce hanno molti vantaggi, a cominciare dalla facilità con cui si possono cucinare. I bambini inoltre li adorano, fatto che semplifica non poco la vita dei genitori, felici di poter andare almeno una volta sul sicuro, senza dover fare i conti con i gusti a volte difficili dei piccini di casa. Insomma: complicato anche solo pensare di potersene privare.

Nei freezer delle famiglie italiane i bastoncini di pesce sono una presenza praticamente fissa: sono una soluzione comoda quando si tratta di portare il pesce a tavola. La loro panatura dorata li rende appetibili alla vista e gustosi al palato. Uno studio però ha rivelato aspetti poco conosciuti dei famosi bastoncini. Cosa si nasconde dietro uno dei piatti più gettonati dai bimbi?

Bastoncini di pesce
La verità nascosta dei vendutissimi ‘bastoncini di pesce’: uno studio condotto rivela un dato allarmante – Diregiovani.it

A dircelo è il nuovo test condotto dagli esperti della rivista Il Salvagente. Sono stati esaminati otto marchi di bastoncini di pesce, per mettere alla prova i prodotti che troviamo comunemente al supermercato. Ecco cosa è emerso dalla ricerca. Si tratta di dati che è utile conoscere per poter fare delle scelte consapevoli a tavola.

Bastoncini di pesce, uno studio analizza diversi prodotti da supermercato

Dai testi de Il Salvagente su otto marchi popolari di bastoncini di pesce hanno fatto osservare un generale livellamento verso l’alto delle percentuali di pesce, mai scese sotto il 60% (quando in passato diversi prodotti non arrivavano al 50%, lasciando troppo spazio alla panatura dei bastoncini). Attualmente la percentuale media si aggira intorno al 65%.

Questa percentuale è stata rilevata nei bastoncini di Frosta, Conad, Coop, Esselunga, Carrefour, Lidl ed Eurospin. Solo il bastoncino Findus (60%) non tocca la fatidica quota del 65% di pesce. La parte della panatura resta comunque molto rilevante e questo condiziona non soltanto il valore nutrizionale del bastoncino ma anche la trasparenza verso il consumatore, che si attende di mangiare una porzione importante di pesce. 

Forchetta con bastoncino di pesce
Bastoncini di pesce, uno studio analizza diversi prodotti da supermercato – Diregiovani.it

Gli esperti del Salvagente sono chiari: i bastoncini non forniscono un apporto sufficiente di pesce, mentre apportano una quantità troppo abbondante di carboidrati alla dieta. Riscontrate criticità anche per quando riguarda la difficoltà di capire la provenienza del pesce. Le informazioni – obbligatorie per legge – risultano spesso scritte in maniera poco visibile e quasi nascoste vicino alla scadenza (o indicate da codici o lettere non facili da decifrare). 

In alcuni bastoncini sono stati trovati amidi (patate) che potrebbero portare allo sviluppo di una sostanza potenzialmente cancerogena (acrilammide) che si forma nel corso della cottura a temperatura elevata. La cottura più sicura, ricorda Il Salvagente, è quella in forno. Sconsigliabile invece l’uso di padelle e friggitrici ad aria (c’è un rischio maggiore di rilascio di acrilammide). 

Sul piano nutrizionale, la cosa migliore è scegliere bastoncini che utilizzano olio di semi di girasole. Meglio evitare i prodotti che usano altri oli vegetali (quello di colza, ad esempio), decisamente di minor pregio. Differenze non esagerate (ma ad ogni modo significative) per quanto concerne il contenuto di sale. Andiamo dai 0,77 g/100 g di Coop e Esselunga ai 0,91 g/100 g di Frosta.

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