Nonostante una sconfitta in semifinale il tennista serbo Novak Djokovic ha dimostrato al Roland Garros di essere ancora competitivo per lottare con i migliori del circuito. Nole ha perso in tre set contro il numero uno al mondo Jannik Sinner ma lo ha fatto in tre set combattutissimi e ha dato la sensazione di poter far vedere ancora il suo livello, specialmente su superfici più rapide.

Sulla terra rossa di Parigi i 38 anni di Djokovic si sono visti tutti ma nei prossimi 2 Slam, prima a Wimbledon e poi agli Us Open Nole può essere competitivo e può ancora provare a coronare il sogno di vincere il 25esimo titolo del Grande Slam, un titolo che tanti fan attendono con ansia. In questi mesi Djokovic ha vissuto anche una breve collaborazione con Andy Murray, ex campione di tennis e suo grande amico.
La loro avventura è durata molto meno del previsto ed i fan si chiedono anche come siano andati avanti nonostante tutto, e se i due sono rimasti in buoni rapporti. Murray ha parlato cosi della loro avventura: “Per me è stata una grande opportunità, abbiamo trascorso dei momenti molto belli lontano dal campo anche se i risultati non sono stati quelli che volevamo”, la chiosa dell’ex tennista britannico.
Djokovic Murray, spunta la verità: le parole
In molti pensavano in un grande exploit tra Novak Djokovic e Andy Murray e invece il loro rapporto è durato pochi mesi, e il campione serbo si è presentato al Roland Garros con uno staff completamente nuovo, Murray è tornato a parlare del loro rapporto ed ha dichiarato: “Non volevo diventare coach subito dopo il ritiro ma questa è stata un’opportunità unica. Ho avuto la possibilità di imparare da uno dei migliori atleti di tutti i tempi, poi cosi ho imparato anche come si lavora con una squadra”.

Murray ha quindi spiegato di reputare comunque fruttuosa questa breve avventura e non ha escluso di rifarlo in futuro anche se ha chiarito: “Vedremo di allenare in futuro, ma non credo che succederà per un pò di tempo”, chiarendo cosi il suo pensiero. E recentemente anche Djokovic ha parlato di questa rottura:
“Sentivamo che non avremmo potuto ottenere di più dal nostro lavoro in campo, ma il mio rispetto per Andy resta lo stesso, ancora di più anzi perchè ho imparato a conoscerlo anche come persona”.