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Lo studio della Royal Society: lo Yeti non esiste, in realtà è un orso

L’accademia scientifica britannica ha studiato il Dna di quelle che finora si ritenevano fossero le prove fisiche dell’esistenza dello Yeti

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yeti non esisteROMA – L’abominevole uomo nelle nevi è il solo frutto della fantasia. Lo Yeti non esiste. Anzi, in realtà, è un orso. A dirlo è la prestigiosa Royal Society.

L’accademia scientifica britannica ha studiato il Dna di quelle che finora si ritenevano fossero le prove fisiche dell’esistenza dello Yeti. Il risultato riconduce a tre tipi di orsi che vivono in specifiche nicchie dell’Himalaya dove era stato avvistato lo Yeti. Il nero asiatico, il marrone tibetano e quello dello stesso colore himalayano. Tutte e tre le specie sono stati scambiati per l’uomo delle nevi.

La ricerca non è la prima sullo Yeti ma secondo la Royal Society è quella che ha analizzato la quantità maggiore di prove genetiche, da ossa, denti, pelle, peli e feci attribuiti in precedenza all’abominevole uomo delle nevi.

Lo Yeti: i primi avvistamenti

La prima volta che in Occidente si parlò di Yeti risale al 1921. Nel suo diario il tenente colonnello dell’esercito britannico Charles Howard-Bury, membro della Royal Geographical Society, raccontò di aver scoperto nelle neve “le tracce di un uomo scalzo”.

Quattro anni dopo, nel 1925,  nella regione del ghiacciaio Zemu (ad un’altitudine di circa 4500 metri), N.A. Tombazi, fotografo greco della Royal Geographical Society di Londra, vide una creatura in movimento circa 300 metri più in basso. Essa scomparve prima che Tombazi potesse preparare la macchina fotografica ma, scendendo, ne rinvenne le impronte.

Gli avvistamenti sono, poi, proseguiti nel corso degli anni fino al 20 ottobre 2008 quando alcuni scalatori giapponesi, di ritorno da un’arrampicata nel Nepal occidentale, dissero di aver trovato sulla neve delle orme forse riconducibili allo Yeti. Kuniaki Yagihara, membro del Progetto Yeti Giappone, a Katmandu, spiegò di avere visto e fotografato tre impronte di piedi che assomigliavano a quelle di un essere umano, sulla montagna Dhaulagiri, nel Nepal occidentale, a un’altitudine di circa 4.800 metri. Essi aggiunsero che le orme non erano riconducibili a quelle di orsi, cervi e capre delle nevi.

2018-06-05T17:12:44+02:00