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Nectome, la startup che fa il backup del tuo cervello in cambio della vita

Si parla di un vero e proprio “backup”, come quello che viene fatto alle applicazioni dei nostri cellulari

ROMA – La necessità di archiviare un immenso numero di dati è stata la matrice principale della nascita dei primi modelli di computer.
Un bisogno nato dall’incapacità del cervello umano di contenere un numero troppo elevato di informazioni, ma anche dall’evidente limite rappresentato dalla morte: quando l’uomo perisce, se ne vanno con lui anche i ricordi e le conoscenze.
Ma forse non sarà così per sempre.
A dimostrarlo è la Nectome, una startup americana che ha l’ambizioso obiettivo di preservare il cervello e mantenere tutte le informazioni al suo interno.

L’unico “effetto collaterale”?
La morte.

COME FUNZIONA?

Se in passato gli studiosi hanno cercato di “umanizzare” i computer per aumentarne l’efficienza, la Nectome fa l’esatto opposto, tentando di rendere il nostro cervello una sorta di “simulazione” al computer. Si parla di un vero e proprio “backup”, come quello che viene fatto alle applicazioni dei nostri cellulari. Tutto questo è possibile grazie alla “vetrificazione”, una forma molto avanzata di crioconservazione, che impedirebbe la distruzione del connettoma, cioè dell’insieme di connessioni neurali.

Ma non senza conseguenze.

L’iniezione nel cervello dei fluidi imbalsamatori in sostituzione al sangue andrebbe operata su pazienti in fin di vita e porterebbe alla morte nel 100% dei casi. A febbraio, la Nectome ha operato il primo test sul cadavere di un’anziana signora, dimostrando che,anche a due ore e mezza dalla morte, era stato possibile conservare il cervello della donna. Tuttavia non vi è alcuna certezza sulla reale possibilità di preservare ricordi e pensieri.

La startup americana non ha neanche chiarito il trattamento che spetterebbe poi ai cervelli “vetrificati”.

LA RIVOLUZIONE DI NECTOME TRA CRITICHE E APPROVAZIONI

E’ facile intuire quanto la questione ne sollevi immediatamente molte altre. La prima riguarda senza dubbio il piano etico: si parlerebbe di una vera e propria eutanasia. La Nectome potrebbe rivolgersi solo ai malati terminali di quelle giurisdizioni che,come la California per effetto dell’ “End of Life Option Act”, consentano il suicidio medicamente assistito. E molte personalità competenti sottolineano i vantaggi specifici di questo metodo, come Ken Hayworth,neuroscienziato e presidente della Brain Preservation Foundation, che ha dichiarato: “Parlando personalmente,se fossi di fronte ad una malattia terminale, probabilmente sceglierei l’eutanasia con questo metodo”.

Insomma, se la morte è inevitabile, tanto meglio avere qualche speranza.

Ma non tutti la pensano così. Molte delle critiche più aspre ruotano attorno alla “minimizzazione dell’umanità” a cui si andrebbe incontro con un metodo di questo tipo. Un uomo può essere ridotto al suo connettoma? La valutazione di Paolo Benanti, esperto di bioetica e docente all’Università Gregoriana di Roma, è piuttosto pregnante: “Nectome sta dissolvendo l’uomo,riducendolo ai suoi dati, o a parte di essi, estratti dalle sinapsi, capite come unico valore dell’esperienza e dell’esistere della nostra specie.”

Dimostrare che conservare ricordi e informazioni sia realizzabile metterebbe in crisi un’ amplissima serie di valori,senza contare la forza destabilizzante con cui una possibilità del genere colpirebbe la religione,il concetto di Dio e quello di anima.

Ad ogni modo, il desiderio di “eterno” appartiene ad ognuno di noi ed è innegabile che la prospettiva pensata dalla Nectome sia molto affascinante,non tanto se pensata su se stessi, quanto se la si immagina per i propri cari o per i grandi personaggi venuti a mancare.

E l’obiettivo della startup, come sottolinea il fondatore McIntyre, è quello di portare l’intera umanità ad un’evoluzione senza precedenti: “Puoi trasmettere la conoscenza alla prossima generazione, ma è più difficile trasmettere la saggezza, che viene appresa. I tuoi figli devono imparare dagli stessi errori. Diventiamo più potenti ogni generazione. Il potenziale immenso di ciò che possiamo fare aumenta, ma la saggezza no”.

Sarà solo il tempo a rivelare se il tentativo della Nectome sia realizzabile.

2018-06-05T17:11:32+02:00