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Sweetie, la bambina virtuale fa condannare il primo pedofilo

ROMA – Dopo aver identificato più di 20.000 predatori sessuali, Sweetie ha fatto condannare il primo pedofilo. Un’organizzazione olandese per i diritti dell’infanzia, ha creato una bambina filippina con un programma del computer per individuare i criminali della pedopornografia. La ong Terre des Hommes ha quindi aperto un account a nome di Sweetie, 10 anni, […]

ROMA – Dopo aver identificato più di 20.000 predatori sessuali, Sweetie ha fatto condannare il primo pedofilo.
Un’organizzazione olandese per i diritti dell’infanzia, ha creato una bambina filippina con un programma del computer per individuare i criminali della pedopornografia.
La ong Terre des Hommes ha quindi aperto un account a nome di Sweetie, 10 anni, proponendola su una chat di internet.
La caccia ai pedofili ha avuto inizio nella primavera del 2013.
In due mesi e mezzo, i ricercatori hanno finto di essere la bambina mentre lavoravano sotto copertura in un magazzino nella zona industriale di Amsterdam e i risultati sono stati istantanei.
Sono stati rapidamente avvicinati da più di 20mila predatori provenienti da 71 paesi, pronti a pagare perchè Sweetie si mostrasse in atti sessuali davanti alla webcam.

sweetie bambina virtuale pedofili

Grazie a Sweetie il primo pedofilo è finito in tribunale.
Scott Robert Hansen, Austrialia, era già stato condannato nel 1997 per reati simili.
Il predatore dovrà adesso scontare 2 anni di carcere e seguire un programma speciale.

Terre des Hommes ha pubblicato un documentario sulla sua indagine di 10 settimane su YouTube e ha iniziato una petizione volta a mettere pressione alla polizia e ai politici per fare di più per fermare tali spettacoli sessuali illegali.

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Nel corso di una dimostrazione per AP, uno dei ricercatori si è registrato in una chat room pubblica come Sweetie, identificandosi con la sua
età presunta (10 anni), sesso e paese di origine.

Pochi secondi dopo, si sono aperte più finestre di dialogo pop-up di persone che utilizzavano pseudonimi e adescavano quella che era chiaramente una bambina.

Poi è iniziata una chat tra la Sweetie virtuale e uno degli utenti:
Sweety: “Cosa vuoi vedere?”
Utente: “Te”
Sweetie: “Per cosa vuoi pagare”
Utente: “Nudo”

Mentre la conversazione procedeva, hanno concordato un pagamento di 20 dollari da versare su un bonifico bancario e Sweetie ha chiesto l’indirizzo Skype della persona, ma la chat si è poi interrotta.

2017-05-08T18:47:37+02:00