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NASA: meteora gigante è esplosa sull’Atlantico

La meteora esplosa sull'Atlantico è niente in confronto alla palla di fuoco di Chelyabinsk

23 Febbraio 2016

La meteora precipitata nell’Atlantico è niente in confronto alla palla di fuoco di Chelyabinsk, che nel 2013 esplose nel cielo della cittadina russa lasciando più di 1.600 feriti.
E’ invece atteso per il 5 marzo il passaggio dell’asteroide 2013 TX68, che potrebbe avvicinarsi alla Terra ad una distanza di 17mila km

ROMA – Nessuno se ne è accorto, ma il 6 febbraio scorso una grande meteora è riuscita ad attraversare l’atmosfera terrestre esplodendo sopra l’Atlantico.
A dichiararlo è la NASA, che sottolinea come sia stato il più grande evento di questo tipo dal febbraio del 2013, quando una palla di fuoco esplose sopra Chelyabinsk, in Russia, lasciando più di 1.600 feriti.

La meteora è precipitata alle 14:00 UTC, esplodendo in aria 1000 km al largo delle coste del Brasile.

meteora atlantico

Dall’esplosione è stata rilasciata energia equivalente a 13.000 tonnellate di TNT, la stessa prodotta dalla prima arma atomica che distrusse Hiroshima nel 1945.
Dalle stime, si ritiene che la roccia spaziale non fosse più larga di 7 metri.

Questo è niente paragonato alla meteora di Chelyabinsk.
Quella palla di fuoco misurava 18 metri di diametro e squarciò l’atmosfera terrestre a 67mila km/h. 
Gran parte dei detriti atterrarono in un lago locale chiamato Chebarkul.
(GUARDA QUI IL VIDEO)

Inoltre, la meteora di Chelyabinsk rilasciò 500.000 tonnellate di energia TNT – 40 volte di più rispetto all’ultimo impatto.

In realtà, eventi come questo capitano più volte l’anno, ma la maggior parte resta invisibile.
E’ la probabilità di impatti molto più grandi di cui dovremo preoccuparci.

La NASA tiene d’occhio tutti i 12.992 oggetti vicini alla Terra conosciuti, scoperti all’interno del nostro Sistema Solare vicino alla nostra orbita.

Si stima che di questi 1.607 siano classificati come oggetti potenzialmente pericolosi.

Meteora di Chelyabinsk

Meteora di Chelyabinsk

Nel mese di settembre 2015, Paul Chodas, responsabile del progetto Near-Earth Object (NEO) della NASA al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, ha dichiarato che “Non ci sono prove reali di un asteroide o di qualsiasi altro oggetto celeste  in traiettoria verso la Terra”.

Nemmeno uno degli oggetti conosciuti ha qualche possibilità credibile di colpire il nostro pianeta nel corso del prossimo secolo.

Uno di questi oggetti in procinto di incontrare l’orbita terrestre è l’asteroide 2013 TX68, che non costituisce una minaccia per la Terra, ma potrebbe avvicinarsi molto alla superficie, sebbene ci sia una possibilità molto remota che ciò accada.

L’asteroide 2013 TX68 è passato vicno alla Terra due anni fa, e farà il suo ritorno il 5 marzo prossimo, e questa volta potrebbe avvicinarsi ancora di più.

La roccia spaziale delle dimensioni di una balena potrebbe infatti passare a soli 17.000 km, circa 21 volte più vicino della Luna (la distanza media tra la Terra e la Luna è di circa 385.000 chilometri).

Ma la NASA ammette che questa stima può essere ampiamente imprecisa, e l’asteroide può anche salutarci da 14 milioni di km.

“La variazione di possibili distanze massime di avvicinamento è dovuta alla vasta gamma di possibili traiettorie di questo oggetto, visto che è stato tracciato solo per un breve periodo di tempo dopo la scoperta” ha spiegato Nasa.

Sebbene non esista alcuna possibilità concreta che questo oggetto possa avere un impatto sulla Terra durante il flyby di marzo, gli scienziati del Center for NEO Studies (CNEOS) della NASA presso il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, hanno identificato una piccola possibilità estremamente remota che questo piccolo asteroide possa impattare con il nostro pianeta il 28 settembre 2017, con la probabilità di non più di 1-a-250-milioni.
I flyby del 2046 e del 2097 hanno una probabilità ancora più bassa di impatto.

asteroid 2013 tx 68

L’asteroide 2013 TX68 ha un diametro stimato di circa 30 metri.

Se un asteroide di queste dimensioni dovesse entrare nell’atmosfera terrestre, probabilmente produrrebbe una raffica d’aria di circa due volte l’energia dell’evento di Chelyabinsk.

2013 TX68 è stato scoperto dal Catalina Sky Survey il 6 ottobre 2013.
Dopo tre giorni di monitoraggio, l’asteroide passò nel cielo diurno e non poteva più essere osservato. Poiché se ne sono perse le tracce per molto tempo, gli scienziati non possono prevedere la sua orbita precisa intorno al Sole, ma sanno che è da escludere un impatto Terra durante il suo passaggio ravvicinato il mese prossimo.

La NASA ha una lista dei prossimi passaggi di asteroidi sul sito del CNEOS, così come tutti gli altri dati sulle orbite dei NEO (Near Earth Object) noti, per consentire a scienziati e pubblico di tenere traccia delle informazioni sulle loro orbite.

2017-05-12T14:34:31+02:00