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ExoMars -4: una sfida senza precedenti, l’Europa e l’Italia verso Marte

La missione verso Marte è modulata in due tappe: la prima partirà il 14 marzo 2016. L’obiettivo da raggiungere è quello di mappare Marte e di far scendere sulla sua superficie il lander Schiaparelli. La seconda partirà nel 2018. La missione si concentrerà sulla ricerca di elementi legati alla vita. Ci spiega tutto l’astrofisico e chief […]

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La missione verso Marte è modulata in due tappe: la prima partirà il 14 marzo 2016. L’obiettivo da raggiungere è quello di mappare Marte e di far scendere sulla sua superficie il lander Schiaparelli. La seconda partirà nel 2018. La missione si concentrerà sulla ricerca di elementi legati alla vita.
Ci spiega tutto l’astrofisico e chief scientist dell’Asi Enrico Flamini al minuto 02.28

ExoMars, una missione congiunta ESA e Roscosmos con un importantissimo apporto dell’Italia. ExoMars è stato concepito e realizzato con l’obiettivo principale di acquisire e dimostrare la capacità autonoma europea di eseguire un atterraggio controllato sulla superficie marziana, operare sul suolo marziano in mobilità di superficie, accedere al sottosuolo per prelevarne campioni e analizzarli in situ. Nello specifico, la missione indagherà le tracce di vita passata e presente su Marte, la caratterizzazione geochimica del pianeta, la conoscenza dell’ambiente marziano e dei suoi aspetti geofisici e l’identificazione dei possibili rischi per le future missioni umane. 

ExoMars: ci siamo! tutto pronto a Baikonur, segui la diretta del lancio

Exomars a new era of Mars exploration (1)

La prima missione porterà in circa 9 mesi sul pianeta Rosso due sonde: una sonda madre, ExoMars Trace Gas Orbiter (TGO), che orbiterà attorno a Marte a un’altezza di 400 km per indagare la presenza di metano e altri gas presenti nell’atmosfera, possibili indizi di una presenza di vita attiva e un lander (EDM), denominato Schiaparelli in onore dell’astronomo italiano famoso per i suoi studi su Marte, contenente la stazione meteo (Dreams) ed altri strumenti. Le due sonde sono state realizzate in Italia, nei laboratori di Torino di Thales Alenia Space, una società franco italiana che le ha progettate e costruite.

La seconda missione (ExoMars 2018) prenderà invece il via nel maggio 2018, l’obbiettivo è portare sul Pianeta Rosso un innovativo rover capace di muoversi e dotato di strumenti per penetrarne ed analizzarne il suolo.


L’ESA ha assegnato all’industria italiana la leadership principale di entrambe le missioni; oltre alla responsabilità complessiva di sistema di tutti gli elementi, è sempre italiana la responsabilità diretta dello sviluppo del modulo di discesa di ExoMars 2016, denominato Schiaparelli, del drill di due metri che perforerà il suolo marziano per il prelievo di campioni e del centro di controllo da cui il Rover verrà operato.

Per quanto concerne il contributo scientifico, gli strumenti proposti con P.I Italiano e selezionati da ESA sono i seguenti:
• DREAMS (Dust characterization, Risk assessment and Environment Analyser on the Martian Surface) suite di sensori per la misura dei parametri meteorologici (pressione, temperatura, umidità, velocità e direzione del vento, radiazione solare) e del campo elettrico atmosferico in prossimità della superficie di Marte. Esso avrà la possibilità di studiare le condizioni ambientali sul pianeta nel periodo, particolarmente interessante, in cui si prevede una forte presenza di polveri nell’atmosfera (Francesca Esposito INAF/Osservatorio Astronomico di Napoli)
• AMELIA (Atmospheric Mars Entry and Landing Investigation and Analysis), modellistica dell’atmosfera marziana impiegando i dati raccolti dai sensori durante la discesa del lander Schiaparelli sulla superficie marziana (Francesca Ferri CISAS- Università di Padova)
 MA_MISS (Mars Multispectral Imager for Subsurface Studies) spettrometro per l’analisi dell’evoluzione geologica e biologica del sottosuolo marziano, inserito all’interno del Drill, che consentirà di analizzare la conformazione della superficie interna della perforazione effettuata dal Drill stesso (Maria Cristina De Sanctis (INAF/IAPS, Roma, Divisione Sistemi Avionici e Spaziali di Finmeccanica).

INRRI (INstrument for landing-Roving laser Retroreflector Investigations) il microriflettore laser dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) è stato  realizzato con la supervisione scientifica di Simone Dell’Agnello, fisico dei Laboratori Nazionali di Frascati (LNF) dell’INFN.

Accordi Internazionali
Instrument Multilateral Agreement Among The European Space Agency, Agenzia Spaziale Italiana, The Centre National D’Etudes Spatiales, The National Space Institute of the Technical University of Denmark, The Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt E.V., The Ministerio de Educacion y Ciencia, and The Science and Technology Facilities Council for the ExoMars Mission (firmato dall’ASI in data 05/05/08); Instrument Agreement between the Agenzia Spaziale Italiana and the European Space Agency concerning the 2016 ExoMars mission (firmato in data 09/09/2013).


ExoMars_2016_Schiaparelli_descent_sequenceSequenza di atterraggio del lander Schiaparelli. Credits: ESA/ATG medialab


Schiaparelli dimostrerà delle tecnologie chiave per l’Europa con un atterraggio controllato su Marte. Entrerà nell’atmosfera a 21.000 Km orari e userà paracaduti e razzi per frenare fino a meno di 15 Km all’ora prima di atterrare meno di otto minuti più tardi.

Durante l’entrata e la discesa, il modulo raccoglierà dati sull’atmosfera, ed i suoi strumenti effettueranno misurazioni ambientali locali nel punto di atterraggio, che si trova in una regione di pianure conosciuta con il nome di Meridiani Planum.

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“Per andare su Marte occorre ottenere le condizioni favorevoli di congiunzione tra Terra e Marte. Tenuto conto delle orbite dei due pianeti, le congiunzioni favorevoli si riproducono soltanto ogni 26 mesi” [Richard Bessudo, manager del programma ExoMars Trace Gas Orbiter]

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Il rover della Nasa, Curiosity, aveva confermato che Marte era abitabile. Ora ExoMars cercherà microbi allo stato fossile e tracce di molecole organiche.

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Jorge Vago, scienziato del progetto ExoMars: “I microbi sarebbero troppo piccoli da individuare, la dimensione è compresa tra uno e pochi micron, per cui servirebbe un enorme microscopio per poterli osservare, cosa che non abbiamo nella nostra missione. Ma i microbi possono aver influenzato la forma delle rocce nel corso del tempo. L’altro tipo di firma biologica sono le molecole organiche. Dobbiamo immaginarle come mattoncini della Lego”.

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Il rover di ExoMars potrebbe individuare tracce della presenza di vita su Marte, nascoste sotto la superficie, lontano da radiazioni dannose. È possibile? E’ chiesto agli esperti di ExoMars.

Pietro Baglioni: “È una domanda da 100 milioni di dollari. Sono convinto che ci sia stata vita su Marte”.

Richard Bessudo: “Credo sia molto probabile che esista vita su Marte”.

Maurizio Capuano: “Personalmente penso che non ci sia la vita su Marte, ma questa è una mia personale opinione..”

Jorge Vago: “Penso sia possibile che ci siano tracce di vita sotto la superficie”.

La risposta potrebbe arrivare entro la fine di questo decennio.

2018-06-05T17:22:51+02:00