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L’evento astronomico dell’anno: il 9 maggio Mercurio transiterà davanti al Sole

L’intero fenomeno è visibile in America Orientale, in Groenlandia, nella zona Artica, nel nord ovest dell’Africa, nel nord ovest dell’Europa e nell’oceano Atlantico.

Mercurio

Mercurio è il pianeta più interno del sistema solare e il più vicino alla nostra stella, il Sole. È il più piccolo e la sua orbita è anche la più eccentrica degli otto pianeti. Ti potrebbe interessare: Mercurio, le foto e i video per rivivere l’evento astronomico dell’anno

Conosciuto sin dal tempo dei Sumeri, il suo nome, tratto dalla mitologia greca, deriva da quello del messaggero degli dei, probabilmente a causa della sua rapidità di movimento nel cielo. I Romani, invece, lo consideravano come il dio del commercio e il protettore dei ladri tra i dodici dei. Il suo simbolo astronomico è una versione stilizzata del caduceo. QUI’ puoi trovare tutte le info per osservare il transito e le dirette

Countdown per il transito di Mercurio davanti al Sole. Gli eventi in Italia e le dirette

mercurio messenger

Dopo l’ultimo transito di un pianeta davanti al nostro Sole, Venere, avvenuto nel 2012, questa volta è il momento del corpo più interno del Sistema Solare, Mercurio. L’ultimo visibile per l’Europa è stato nel 2003, mentre l’ultimo visibile dalla Terra risale a nove anni fa, l’8 Novembre 2006. Mercurio: come ammirare lo spettacolo astronomico dell’anno del 9 maggio

L’intero fenomeno è visibile in America Orientale, in Groenlandia, nella zona Artica, nel nord ovest dell’Africa, nel nord ovest dell’Europa e nell’oceano Atlantico.

In Italia il transito è osservabile quasi interamente: purtroppo non potremo osservare il terzo e il quarto contatto, poichè il Sole tramonta alcuni minuti prima del termine del fenomeno. Nelle prossime ore curiosità, aggiornamenti e iniziative in Italia. Ti potrebbe interessare: Il transito di Mercurio: curiosità e aggiornamenti sull’Evento astronomico dell’anno


gassendi mercurioUAI STORIA – Il passaggio di Mercurio del 7 novembre 1631 fu osservato a Parigi dall’astronomo Pierre Gassendi (1592-1655)

Lo scaltro Mercurio voleva passare di nascosto, è comparso quando non lo si aspettava, ma non è potuto fuggire senza essere scoperto, io l’ho trovato e l’ho visto; quello che non è capitato a nessuno prima di me , il 7 novembre 1631, al mattino.

La notizia del suo successo, diffusa prima in lettere private agli amici, quindi attraverso lo scritto qui pubblicato, fece di lui l’eroe del giorno tra la cerchia degli appassionati di Provenza.

Gassendi mandò il suo resoconto anche a Galileo, Campanella e Scheiner. Da una lettera che lo stesso Scheiner scrisse a Gassendi il 23 febbraio 1633 sappiamo che altri 3 osservatori videro il transito: Remus Quietanus a Rouffach (Alto Reno, Alsazia), Padre Cysatus a Innsbrush (Tirolo) e un gesuita anonimo a Ingolstadt (Baviera).

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Pierre Gassendi, (presbitero, filosofo, teologo, matematico, astronomo e astrologo francese), il giornoGassendi mercurio 2 indicato dal grande astronomo Keplero in Admonitio ad Astronomos, rivolse verso il Sole il suo telescopio e nell’immagine proiettata su un foglio bianco scorse una piccola macchia nera e tonda già abbastanza avanti sul disco solare. Osservò attentamente, quasi incredulo, e dopo aver notato la velocità del suo movimento non ebbe dubbi: era Mercurio. Gassendi determinò così le circostanze di questa occultazione, prendendo nota della posizione del pianeta, come si vede in questo disegno.

Gassendi scrive all’amico Peiresc che secondo Keplero il transito di Mercurio avrebbe dovuto verificarsi il 7 novembre tra l’una e le due del pomeriggio. Lo stesso Keplero suggeriva per sicurezza di dedicarsi all’osservazione anche nei giorni precedenti.

Gassendi osservò assieme al filosofo François de La Mothe Le Vayer.

Ci ha lasciato un’informazione precisa sul metodo usato.

In una stanza oscurata ricevette su uno schermo i raggi del Sole attraverso il suo “occhiale di Galileo”. Il disco del Sole aveva sulle schermo un diametro corrispondente a m0,24. Divise la circonferenza in gradi e il diametro in 60 parti uguali. Attribuendo al Sole un diametro di 30′ ciascuna delle parti rappresentava 30″.

Un cerchio graduato posto alla base del telescopio permetteva di calcolare in ogni istante l’altezza del Sole e quindi l’ora dell’osservazione.

“Il giorno 5 (scrive Gassendi al collega Schickard il 28 novembre 1631) piovve per tutto il giorno. Il 6 fu variabile quindi piovve anche la notte seguente.

Il 7 al sorgere del Sole fu sempre variabile. Verso le 9 l’immagine sulle schermo si rese nitida e circolare e io vidi qualcosa di nero a oriente del piano verticale del diametro. Ero sempre lontano dal supporre che Mercurio proiettasse un’ombra così piccola. Credetti che fosse una macchia solare comparsa recentemente”.

Alle 10 il Sole riapparve tra le nubi e Gassendi rivide la macchia. Si era spostata troppo velocemente per essere una macchia solare. Finalmente si convinse di aver visto Mercurio transitare sul Sole.

“I bordi dell’ombra erano più chiari rispetto al centro che si mostrava più nero. A momenti i bordi erano rossastri come quelli delle macchie solari, cosa che attribuii ai vapori o alla qualità delle lenti del mio telescopio”.

 

2018-06-05T17:21:22+02:00