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Il 17 porta bene all’Italia: Svezia battuta siamo agli ottavi

Roma – Ce l’ha fatta, l’Italia. Con la seconda vittoria in due partite, l’undici di Conte approda alla seconda fase, senza l’assillo dell’ultimo incontro. La gara con l’Irlanda servirà solo per stabilire chi potrebbe incrociare il cammino deli azzurri: paradossalmente finire secondi, consentirebbe di evitare una tra la Croazia o la Spagna, trovando invece la […]

ederRoma – Ce l’ha fatta, l’Italia. Con la seconda vittoria in due partite, l’undici di Conte approda alla seconda fase, senza l’assillo dell’ultimo incontro. La gara con l’Irlanda servirà solo per stabilire chi potrebbe incrociare il cammino deli azzurri: paradossalmente finire secondi, consentirebbe di evitare una tra la Croazia o la Spagna, trovando invece la rivelazione Ungheria o il Portogallo targato CR7. Ma tant’è: chiacchiere e commenti restano al bar; da Tolosa arriva forte il messaggio che, di fino o di spada, Conte e i suoi ci sono. Più imballati rispetto al match con il Belgio, meno veloci e stavolta altamente imprecisi, Buffon e soci ringraziano l’altra metà della “strana coppia”, quel duo d’attacco composto da Pellè e Eder, appunto. Se contro i fiamminghi era stato il centravanti salentino a dare sostanza e gol alle scelte di Conte, contro i ruvidissimi svedesi, tocca all’italo-brasiliano (maglia numero 17) togliere le castagne dal fuoco all’esagitato tecnico tricolore, a due minuti dalla conclusione, e portare in porto una gara avviata ormai alla divisione della posta. In altre parole: Conte 2- critica 0.

Ma che partita è stata, quella disputata dall’Italia? Fino all’82’, quando Parolo, imbeccato da Giaccherini, ha visto stamparsi sulla traversa il suo colpo di testa, la risposta poteva essere tranquillamente, e onestamente, una sola: brutta assai. Conte confermava dieci undicesimi rispetto all’esordio (Darmian lasciava posto a Florenzi), convinto che la forza di questo gruppo poggi su dodici, al massimo tredici certezze, un po’ come la sua Juventus vincente. La Svezia che trovava di fronte si poggiava, come ormai da più di un decennio, sulle invenzioni o meno di Ibrahimovic, sempre con lo sguardo spento quando indossa il gialloblu, come se ogni volta comprendesse di predicare nel deserto. Ne viene fuori un primo tempo teso, anche ruvido, che nulla concede sotto il profilo del bel gioco, figurarsi sotto quello delle azioni da gol. La ripresa cerca di cambiarla Conte con i suoi cambi (dentro Zaza per Pellè su tutti ) e ci riesce. L’Italia ci crede quella briciola in più dei suoi avversari, prova sulle esterne a sbloccare. Ma il muro giallo tiene. Fino all’88’, quando la crepa si apre: Chiellini è furbo a battere un fallo laterale con velocità, Zaza la devia per Eder, bravo a portarsi a spasso i cinque compassati difensori svedesi e, una volta ai sedici metri, a battere Isaksson con un destro a giro. In questo venerdì 17, il 17 azzurro regala la vittoria all’Italia. Ora sotto con l’Irlanda, terra verde fatta di folletti e sogni segreti. Scommettiamo che quello di Conte lo conosciamo già?

ITALIA-SVEZIA 1-0

(primo tempo 0-0)

MARCATORE: Eder al 43′ s.t.

ITALIA (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva, Parolo, De Rossi (dal 29′ s.t. Motta), Giaccherini, Florenzi (dal 39′ s.t. Sturaro); Pellè (dal 15′ s.t. Zaza), Eder. (Sirigu, Marchetti, Ogbonna, De Sciglio, Darmian, El Shaarawy, Bernardeschi, Insigne, Immobile). All. Conte.

SVEZIA (4-4-2): Isaksson; Johansson, Lindelof, Granqvist, Olsson; Larsson, Ekdal (dal 34′ s.t. Lewicki), Kallstrom, Forsberg (dal 34′ s.t. Durmaz); Guidetti (dal 40′ s.t. Berg), Ibrahimovic. (Olsen, Carlgren, Augustinsson,Wernbloom, Jansson, Zengin, Kujovic, Lustig, Hiljemark). All. Hamren.

ARBITRO: Kassai (Ung).

NOTE: Ammoniti De Rossi (I), Buffon (I), Olsson (S).

2017-05-22T13:41:05+02:00