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Terremoti, scenari apocalittici: la lista di quelli in Italia nel XXI secolo

Terremoti violenti in Italia. Per la situazione geodinamica il territorio italiano è soggetto a terremoti dandogli il primato in Europa per questi fenomeni

Terremoti violenti in Italia

Per la situazione geodinamica il territorio italiano è frequentemente soggetto a terremoti dandogli il primato in Europa per questi fenomeni: su 1300 sismi distruttivi avvenuti nel II millennio nel Mediterraneo centrale ben 500 hanno interessato l’Italia; l’analisi dei movimenti focali indicano che essi sono per lo più distribuiti lungo le aree interessate dalla tettonica alpina e appenninica, dove sono causati rispettivamente da movimenti lungo faglie.

Nel Tirreno meridionale, la distribuzione degli ipocentri, fino ad una profondità di 500 chilometri indicherebbe la presenza di un piano di Benioff dato dalla subduzione della litosfera ionica. Terremoto 24 agosto 2016 Centro Italia. Le news aggiornate [FOTO/VIDEO]


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I rischi di terremoti violenti in Italia

La zona centrale degli Appennini con particolare riferimento a zone come Abruzzo, Umbria e Marche, risulta ad elevato rischio sismico, dato che in precedenza erano già state colpite da terremoti. Negli ultimi mille anni, circa 3000 terremoti hanno provocato danni più o meno gravi. Quasi 300 di questi (con una magnitudo superiore a 5.5) hanno avuto effetti distruttivi e addirittura uno ogni dieci anni ha avuto effetti catastrofici, con un’energia paragonabile al terremoto dell’Aquila del 2009.

Tutti i comuni italiani possono subire danni da terremoti, ma i terremoti più forti si concentrano in alcune aree ben precise: nell’Italia Nord-Orientale (Friuli Venezia Giulia e Veneto), nella Liguria Occidentale, nell’Appennino Settentrionale (dalla Garfagnana al Riminese), e soprattutto lungo tutto l’Appennino Centrale e Meridionale, in Calabria e in Sicilia Orientale. Anche tu vivi in una zona pericolosa, dove in passato già si sono verificati terremoti o se ne sono avvertiti gli effetti. E ciò potrà accadere ancora in futuro.


La lista dei terremoti in Italia nel XXI secolo – fonte WIKIPEDIA

25 febbraio 2001 Mar Ligure 4,6 Richter n.p. Epicentro tra la Liguria e Costa Azzurra. Avvertito fino in Piemonte.
17 maggio 2001 Golfo di Sant’Eufemia 4,1 Richter V-VI Mercalli
17 luglio 2001 Alto Adige 5,2 Richter VII-VIII Mercalli Interessata la zona tra Merano e la Punta Cervina (Provincia autonoma di Bolzano). 4 (2 escursionisti nel comune di Gargazzone e uno in quello di Ultimo; una vittima indiretta).
19 luglio 2001 Province di Asti e Alessandria 4,2 Richter VI Mercalli Avvenuto alle 00:47. Praticamente stesso epicentro del sisma piemontese dell’anno precedente (precisamente tra i comuni di Cortiglione, Incisa Scapaccino, Castelnuovo Belbo e Bergamasco). Avvertito sensibilmente dalla popolazione, preceduto da un boato, qualche calcinaccio caduto a Nizza Monferrato e Incisa Scapaccino, ma nessun danno grave.
26 novembre 2001 Toscana 4,3 Richter VI Mercalli Epicentro tra Sansepolcro e Anghiari
14 febbraio 2002 Provincia della Spezia e di Genova 4,9 Richter VII-VIII Mercalli
6 settembre 2002
(dettagli)
Provincia di Palermo 5,6 Richter VIII Mercalli L’epicentro fu localizzato in mare aperto a 35 km a nord-est di Palermo. Danni modesti. 2 (indirette)
29 ottobre 2002 Sicilia orientale 4,5 Richter VI Mercalli Il sisma si verificò alle ore 11:02. Comuni interessati Santa Venerina, Zafferana Etnea, Milo, Acireale e Giarre. Diversi i feriti, 1.300 i senzatetto[1], un quartiere interamente inagibile e danni estesi a diversi edifici, chiese e scuole. La scossa principale ebbe il suo epicentro a circa 2 km a nord-ovest di Milo. Altre scosse furono avvertite alle 16.49 e alle 17.40, quest’ultima del V grado della Scala Mercalli, con magnitudo 4. Sciame sismico nei giorni successivi.
31 ottobre 2002
(dettagli)
Molise 5,8 Richter VIII-IX Mercalli San Giuliano di Puglia (CB). Crollata una scuola, dove morirono 27 bambini ed una maestra. Morirono inoltre altre due donne per il crollo delle loro case. Scosse anche nei mesi successivi. Danneggiati diversi comuni della regione e della Provincia di Foggia. 30
2 novembre 2002 Ravenna 4,1 Richter
13 novembre 2002 Lago d’Iseo e Franciacorta 4,2 Richter V-VI Mercalli
11 aprile 2003 Provincia di Alessandria e Appennino Ligure 4,7 Richter VI-VII Mercalli ore 11:27. Con ipocentro a 15 km di profondità nel comune di Sant’Agata Fossili, fu avvertito in tutto il nord-ovest d’Italia. Diverse scuole furono evacuate; nei giorni successivi furono stimati danni per 80 milioni di euro in 58 comuni, con 300 sfollati, 5 000 case lesionate e diversi feriti, di cui uno grave.[2][3][4]
14 settembre 2003 Bologna, Emilia-Romagna 5,0 Richter VII Mercalli Il sisma si verificò alle ore 23:42, con ipocentro a 30 km a sud di Bologna, a 15–20 km di profondità. In questa zona non si registravano scosse così violente dal 1929. È stato avvertito in tutto il centro e nord Italia.
12 luglio 2004 Alpi Giulie 5,2 Richter
24 novembre 2004
(dettagli)
Lombardia 5,2 Richter VIII Mercalli Il sisma ebbe come epicentro Salò. Numerose le abitazioni danneggiate, 2.000 gli sfollati, per lo più rientrati nelle proprie case in pochi giorni. La frazione Pompegnino di Vobarno risultò il luogo più colpito. La scossa si registrò alle 23.59. Il Giornale Radio Rai diede la notizia 12 minuti dopo. Avvertito distintamente in tutto il nord Italia.
15 luglio 2005 Zona ForlìRavenna, Romagna 4,6 Richter
22 agosto 2005 LazioAnzioNettuno (RM) 4.5 Richter VII Mercalli Il sisma si verificò alle ore 14, con epicentro a 5 miglia dalla costa laziale. Lievi danni e crepe in alcune abitazioni di Anzio, Nettuno e dintorni. Molta paura per le migliaia di bagnanti che affollavano le coste, da Roma a Latina, che avendo avvertito molto forte la scossa in spiaggia, fuggirono per paura di un eventuale tsunami, essendo ancora vivo il ricordo del terribile maremoto asiatico di 9 mesi prima (26 dicembre 2004). La scossa fu ben avvertita anche a Roma e Frosinone. 1[5]
8 settembre 2005 Valle d’Aosta, confine italofrancese 4,4 Richter
15 dicembre 2005 Valle del Topino, Umbria 4,2 Richter
27 febbraio 2006 Monti Peloritani, provincia di Messina 4,5 Richter Avvenuta alle ore 5:34 del mattino ad una profondità tra i sette e i nove km. Avvertita distintamente sulla fascia tirrenica delle provincie di Messina e Reggio Calabria. Numerose le scosse di assestamento. Una donna muore di paura per la scossa, mentre altre due rimangono ferite mentre fuggono da casa. Nessun danno particolare. 1 (indiretta)[6]
16 aprile 2006 Appennino forlivese 4,2 Richter
29 maggio 2006 Gargano 4,9 Richter   Il sisma si verificò alle ore 4:20 con epicentro localizzato sul Promontorio del Gargano. Venne avvertito in tutta la provincia di Foggia e in quelle limitrofe provocando il crollo della torre medievale di Castelvenere (BN). Lievemente danneggiati alcuni edifici dei centri più vicini all’epicentro.
26 ottobre 2006 Isole Lipari, Calabria e Sicilia 5,6 Richter   Il sisma si verificò alle ore 16:45, ebbe come epicentro una zona a largo di Stromboli.
30 luglio 2007 Parmense 4,2 Richter
28 dicembre 2007 Frignano, Emilia-Romagna 4,1 Richter
20 febbraio 2008 Cassino, Provincia di Frosinone 4,2 Richter Avvenuta alle 9:06, con una profondità di circa 9 km. Lievi danni
1º marzo 2008 Barberino del Mugello, Toscana 4,2 – 4,1 – 4,0 Richter Serie di scosse tra le 8:43 e le 11:43.
19 marzo 2008 Gargano 4,4 Richter   Il sisma si verificò alle ore 15:38 a 45 km da Foggia, con una profondità di circa 30 km. Epicentro tra i comuni di Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Rodi Garganico e Vico del Gargano. Scarsi i danni.
17 dicembre 2008 Provincia di Cosenza, al largo della costa calabra 5,3 Richter   L’ipocentro del sisma fu localizzato in mare, a 45 km circa al largo di Paola (CS) a una profondità di 261 km. La distanza dalla costa e la profondità dell’evento ha attutito moltissimo il terremoto. Percepito comunque molto chiaramente in Sicilia e Calabria. Non ci furono particolari danni a persone o cose.
23 dicembre 2008 Emilia-Romagna 5,1 Richter[7] Il sisma si verificò alle ore 16:24 locali. Non causò nessun ferito grave ma solo danni moderati ad alcuni edifici storici, ad esempio il Castello di Torrechiara, e a chiese dei centri più direttamente interessati nelle provincie di Parma e Reggio Emilia. Varie repliche nelle ore successive, ma di minore intensità, la più rilevante si è verificata alle ore 22:58, di magnitudo 4,7 e successivamente un’altra alle ore 00:35 di magnitudo 3,9.[7]
5 aprile 2009 Emilia-Romagna 4,6 Richter[8] Il sisma si verificò alle ore 22:20, con epicentro tra Forlì e Faenza. Fu percepito fino a Trieste per la profondità dell’ipocentro. Non si sono registrati particolari danni a persone o cose.
6 aprile 2009
(dettagli)
L’Aquila, Abruzzo 6,3 Richter VIII-IX Mercalli Fu registrato in tutta la sua violenza alle ore 3:32 della notte tra domenica 5 e lunedì 6 aprile. La scossa, insieme a quelle che seguirono nei giorni successivi, anche fortissime seppure di grado inferiore, fu nettamente percepita in tutto il centro sud d’Italia, soprattutto a Teramo, Rieti e Chieti ma anche a Terni, Roma, Frosinone, Latina, Isernia, Campobasso, Napoli, Foggia, a settentrione, anche in tutta l’alta valle del Tevere, nelle province di Arezzo, Perugia, Macerata e nell’Appennino Tosco-Emiliano. Il sisma fu preceduto da diverse scosse con lievissimi danni nei giorni precedenti e da alcune anche nel forlivese e in Friuli. Con una Magnitudo momento pari a 6,3 [9], al momento è il più grave terremoto, per intensità e conseguenze, del XXI secolo in Italia. La città dell’Aquila è stata evacuata dalla quasi totalità della popolazione. Gravissimi i danni agli edifici e al patrimonio storico-artistico dell’Aquila, e comuni limitrofi. Sono crollati la sede della Prefettura e un’ala della “Casa dello Studente” (con dentro diversi studenti universitari, molti dei quali deceduti); seriamente lesionati l’Ospedale Regionale, le sedi dell’Università e la Questura. Letteralmente scomparsa la frazione aquilana di Onna, un paesino di soli 300 abitanti dove sono morte 41 persone. Nel complesso sono state accertate 308 vittime, più di mille feriti e circa 65.000 sfollati in tutta la zona. 308
7 settembre 2009 Palermo e Isole Eolie 4.4 Richter Ore 23.26 locali. Ipocentro in mare ad una settantina di km da Cefalù a profondità di 10–17 km. Avvertita dagli abitanti del golfo di Palermo e di Cefalù, dove una scuola è stata lesionata. Nessun ferito. Altre piccole scosse si sono ripetute durante la notte e nei giorni seguenti: il 7 settembre una alle 23.56 e un’altra alle 0.43 con magnitudo 2.6. L’8 settembre alle 19.19 un’altra scossa di magnitudo 3.7 scuote le città siciliane sulla costa Tirrenica. Altre due scosse vengono registrate anche nelle Isole Eolie, una di magnitudo 2.9, l’altra (il 15 settembre) di magnitudo 4.[10]
14 settembre 2009 Barberino del Mugello 4,2 Richter   Ore 22.04 locali. Ipocentro a 2 km da Barberino del Mugello a profondità di 3.5 km. La scossa è stata preceduta da un forte boato, ed ha lesionato 3 edifici (una chiesa e due appartamenti privati). Un ferito lieve e una donna deceduta dopo essere stata colpita da malore per la paura.[11] Per la bassa profondità ipocentrale le onde sismiche superficiali sono state percepite con forte intensità anche a vari chilometri di distanza dall’epicentro, in un raggio che comprende le provincie di Firenze, Pistoia, Prato, Bologna e Modena. Successivamente alla prima si sono verificate più di 20 scosse di assestamento tutte di magnitudo inferiore a 2,8. 1 (indiretta)
20 settembre 2009 Montefano, Marche 4,6 Richter[12] Ore 5.50 locali. Epicentro tra i comuni di Montefano, Appignano e Santa Maria Nuova a profondità stimata di 37,7 km. Il sisma venne avvertito in tutta la regione. Non sono stati rilevati danni a persone o cose, solo molta paura tra la popolazione ripensando al triste evento dell’Aquila e a quello del 26 settembre 1997 che colpì Marche ed Umbria. Sono molte le telefonate arrivate alla Protezione Civile e ai Vigili del fuoco e molte sono le persone scese in strada e che hanno passato la notte fuori di casa temendo una nuova scossa. Scossa più forte degli ultimi 10 anni secondo gli esperti in quella zona.[13]
24 settembre 2009 Gran Sasso, L’Aquila, Abruzzo 4.1 Richter Ore 18.15 locali. Epicentro tra i comuni di Barete, Capitignano, Pizzoli e L’Aquila. Il sisma è stato avvertito distintamente anche in alcune zone delle Marche. Nella mattinata altre 2 scosse, la prima di 2.5 Richter nel distretto sismico dei Monti Reatini, la seconda di 2.1 Richter nel distretto sismico dell’Valle dell’Aterno. Nessun danno a persone o cose.
15 dicembre 2009 Provincia di Perugia 4.2 Richter[14] Ore 14.11 locali. Il sisma, a 9,2 km di profondità, ha colpito la zona tra Deruta, Perugia e Marsciano dove nelle frazioni di Spina e Castiglione della Valle diverse case sono state lesionate: crollati cornicioni, comignoli e calcinacci. Due feriti lievi. Per precauzione oltre 400 persone trascorreranno la notte fuori casa in attesa di una stima dell’agibilità. Una seconda scossa minore, di magnitudo 2,8, è stata avvertita dalla popolazione in un’altra zona, tra Spoleto, Castel Ritaldi e Campello sul Clitunno. Il mercoledì seguente restano chiuse alcune delle scuole nei centri dove il sisma è stato più forte.[15][16]
19 dicembre 2009 Zona Etnea, Provincia di CataniaSicilia 4,3 – 4,6 Richter Questo sciame si divide in due parti: la prima(40 scosse tra strumentali e alte magnitudo) cominciò con cinque scosse di magnitudo tra 2.6 a 2.9(MAX magnitudo ora UTC 05.27 magn 2.9 a 6.9 km di profondità zona nord-ovest etna) che poi sfociarono in un 4.3 a 16 km di profondità. Dopo tale evento si registrarono 13 scosse da magnitudo 2.6 a 3.4(MAX magnitudo: ore UTC 07.42 magn 3.4, ore UTC 07.58 magn 3.3, ora UTC 08.01 magn.3.4, ora UTC 08.24 magn 3.2, ora UTC 05.36 magn 3.0, ora UTC 05.46 magn 3.0, ora UTC 05.40 magn 3.0, ora UTC 05.42 magn 2.9, ora UTC 05.57 magn 2.9 comprese tra 10 km e 32.6 km di profondità) con un 4.6 a 14 km di profondità nella zona più a est dell’Etna rispetto al 4.3. Dopo il 4.6 si registrarono sei scosse da magnitudo 2.3 a 3.4(MAX magnitudo: ore UTC 9.13 magn. 2.8, ore UTC 09.17 magn 2.9 e ora UTC 18.08 3.4 comprese tra 10 e 15.9 km di profondità). Alle 12.43 ci fu il terzo evento più forte magn. 3.6 a 20 km di profondità in zona nord-ovest rispetto al 4.3 e sullo stesso parallelo ma leggermente più a est del 4.6. La seconda parte(23 scosse tra strumentali e alta magnitudo) avvenne il 23 dicembre 2009 quando ci fu una ripresa di sciame in zona ovest etna con dieci scosse. la più forte magnitudo 3.6(poco più a nord del 4.6 del 19 dicembre 2009) a 35.5 km di profondità e scosse comprese tra 2.4 e 3.0(MAX magnitudo ora UTC 14.27 magn 3.0 e ora UTC 14.29 magn 3.0 comprese tra 25.2 km e 33.3 km di profondità) eccetto un 2.3 ore UTC 21.45 a 10 km di profondità in zona est etna).Il 27 dicembre cinque scosse(strumentale 1.9 richter) da magnitudo 2.5 a 2.6 comprese tra 18.31 km e 28.05 km di profondità con l’eccezione di un 2.6 sul cono etneo a -0.48 km. L’11 gennaio 2010 un 3.0 a 4.6 km di profondita colpisce zona est etna, diversa dallo sciame del 19-23 dicembre 2009. Gli eventi principali(4.3 e 4.6) seppur profondi sono stati avvertiti dalla popolazione che temeva una eruzione simile al 2002. Fortunatamente data la profondità degli eventi gli esperti pensano ad un movimento di lava solidificata quindi da non ricondurre direttamente all’attività vulcanica. Comuni entro 10 km dagli epicentri sono Ragalna(CT), Randazzo(CT), Maletto(CT), Bronte(CT). Scuole evacuate dopo 4.3 ma nessun danno o ripresa eruttiva. Solo tanta paura ma nessuna chiusura di attività per danni o lesioni. Centinaia però le chiamate ai centralini dei Vigili del Fuoco con grande attenzione sul piano geologico dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia catanese (INGV CATANIA) e della Protezione Civile che si è subito attivata temendo una nuova eruzione o una scossa molto forte (20 febbraio 1818 MW 6.2). Molte persone hanno preferito nella giornata del 19 dicembre 2009 dormire in automobile.  


Data Luogo Potenza Area interessata e note evento Vittime
12 gennaio 2010 Province di Fermo e MacerataMarche 4,0 e 4,1 Richter Ore 09:25 è avvenuto un sisma di magnitudo Ml 4.0, con epicentro nella zona tra Macerata e Fermo[17]. Le località più vicine all’epicentro sono Colmurano e Gualdo entrambe in provincia di Macerata. La profondità epicentrale è di 25 km. Nella stessa zona, alle 14.35 (ore locale) si è verificata un’altra scossa di magnitudo Ml 4.1[18]. Questi terremoti seguono alcuni eventi che si sono verificati a partire dal 7 gennaio con magnitudo tra Ml 2.5 e 3.0 e magnitudo massima Ml 3.9 registrata il 10 gennaio 2010. La sismicità è avvenuta a profondità tra i 15 ed i 25 km.[19]. Panico nelle scuole, lezioni sospese di ogni ordine e grado.
2 aprile 2010 Zona Etnea, Provincia di CataniaSicilia 4.2 Richter Ore 22.04 locali.
Il giorno 2 aprile 2010 un terremoto di magnitudo 4.2 della scala Richter ad 1 km di profondità colpisce il versante orientale dell’Etna nella zona di Piano Provenzana[20] ed è seguita un minuto dopo 22.05 da un 3.9. L’evento viene seguito alle| Ore 22.21 locali da una replica di magnitudo 3.2[21] e alle 02.05 del giorno seguente dalla replica più forte magnitudo 3.6 a soli 1 km e 500 metri di profondità[22]. Segni di un piccolo sciame in quella zona si erano evidenziati già nel dicembre 2009 con sciame di oltre 63 eventi tra magnitudo 2.6 e 3.6 con picchi di 4.3 e 4.6 ma a differenza dello sciame del 2009 dove gli eventi erano compresi tra i 16–30 km di profondità attualmente gli eventi solo tra 1-1.5 km. L’area del 4.2 era già nei precedenti giorni stata interessata da piccole scosse: il 2 aprile 2010 con magnitudo 2.2 a 15.9 km di profondità, il 1º aprile 2010 con magnitudo 2.0 a 1.33 km di profondità, il 30 marzo 2010 con magnitudo 2.2 a 16.3 km di profondità, il 15 marzo 2010 con magnitudo 2.8 a 29.6 km di profondità con epicentri la zona centro orientale dell’Etna. Secondo gli esperti dell’INGV l’evento fa parte di uno sciame che da più di 5 mesi interessa la zona etnea e assicurano che queste scosse sono originate dalla attività vulcanica e non dalla crosta terrestre infatti gli epicentri riguardano il condotto lavico del vulcano[23]. L’evento principale è stato avvertito molto chiaramente dalla popolazione originandosi a profondità molto basse. Tanta paura ma nessun danno segnalato dalla sala situazioni della Protezione Civile solo alcune lesioni sulla strada provinciale che collega Linguaglossa alla stazione sciistica di Piano Provenzana.
16 agosto 2010 Isole Eolie, Provincia di MessinaSicilia 4.5 Richter[24] Ore 14.54 locali.
La scossa è avvenuta ad una profondità di 19.1 km. Lipari, Leni, Malfa e Santa Marina Salina i comuni più vicini all’epicentro, localizzato in mare.
Avvertita nettamente dalle popolazioni dell’arcipelago, della costa settentrionale siciliana e di quella occidentale calabra. Registrati alcuni smottamenti a mare di costoni rocciosi sull’Isola di Lipari, ma nessun danno rilevante a persone o cose.[25]
28 agosto 2010 Monti Martani, Provincia di PerugiaUmbria 4.0 Richter[26] Ore 09.08 locali.
Il sisma, di magnitudo Richter 4.0, è avvenuto ad una profondità di 8.2 km. È stato localizzato nel distretto sismico dei Monti Martani. I comuni più vicini all’epicentro sono Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Montefalco e Trevi. Secondo l’INGV, l’evento si inserisce senza anomalie nella normale sismicità della zona. Avvertito nettamente dalla popolazione in tutta l’Umbria e in tono minore in alcune regioni limitrofe, Lazio, Toscana e Marche, il terremoto non ha causato danni a persone o cose[27]. Nelle ore successive ci sono state alcune scosse di assestamento modeste, tutte con epicentro meno profondo rispetto all’evento principale, di magnitudo attorno al 2.
17 settembre 2010 Tavoliere delle Puglie, Provincia di FoggiaPuglia 4.4 Richter[28] Ore 14.20 locali.
L’evento è avvenuto ad una profondità abbastanza elevata, 30.1 km nel Tavoliere delle Puglie. Il comune più vicino all’epicentro è Foggia (entro i 10 km), seguito da Carapelle, Orta Nova ed Ordona nel raggio di 20 km. La scossa è stata seguita, pochi minuti dopo, da un’altra lieve di magnitudo 2. Circa sette| Ore dopo, intorno alle 21, si è avuta un’altra replica, di magnitudo 3,3, questa volta ad una profondità leggermente minore, 26,6 km. Il sisma principale è stato nettamente avvertita da buona parte della popolazione, anche nelle regioni confinanti con la Puglia specie a Matera e Potenza, ma, grazie anche alla profondità dell’evento, non sono stati registrati danni a persone o cose.[29]
14 ottobre 2010 Provincia di Forlì-CesenaEmilia-Romagna 4.1 Richter[30] Ore 00.43 locali.
Il terremoto è stato localizzato dall’INGV nel distretto sismico della zona di Rimini, ad una profondità abbastanza elevata, 35,2 km. I comuni più vicini all’evento sono Cesenatico, Gambettola, Gatteo, Longiano, Montiano, San Mauro Pascoli, Savignano sul Rubicone e Bellaria-Igea Marina. L’evento è stato avvertito nettamente dalla popolazione, anche nelle regioni limitrofe, ma non si sono registrati danni significativi.[31]
15 ottobre 2010 Provincia di CatanzaroCalabria 4.1 Richter[32] Ore 07.21 locali.
Il terremoto è stato localizzato dall’INGV nel distretto sismico della Piana di Sant’EufemiaCatanzaro, ad una profondità di 35,4 km, sulla costa ionica. I comuni più vicini all’evento (entro i 10 km) sono: Catanzaro, Sellia Marina, Simeri Crichi e Soveria Simeri. L’evento è stato preceduto da alcune scosse di lieve entità nella giornata precedente ed è stato seguito da altre, sempre di modesta entità, nelle| Ore successive. Il sisma è stato avvertito dalla popolazione di tutta la Calabria, ma non sono stati registrati danni.[33]
3 novembre 2010 Mare Tirreno 5.3 Richter[34] Ore 19.13 locali.
Questo terremoto è stato il più forte per intensità del 2010. È stato registrato al largo del Tirreno, e ad una profondità molto elevata: 486,1 km. È stato collocato dall’INGV nel distretto sismico del Tirreno Meridionale B. Nessun comune nel raggio di oltre 90 km circa. Non sono stati registrati danni, e dai rilievi dell’INGV, malgrado la lontananza da tutte le coste italiane, la scossa è stata leggermente avvertita in un vasto raggio da Roma, Napoli, Palermo fin sul sud Sardegna.[35]
6 maggio 2011 Zona Etnea, Provincia di CataniaSicilia 4.0 Richter[36] Ore 17.12 locali.
Questo evento è inserito, similmente ai precedenti avvenuti in area etnea, in uno sciame sismico ben delineato. È stato registrato dallINGV ad una profondità di 22.2 km. Unico comune nel raggio di 10 km dall’epicentro è Randazzo. La scossa è stata preceduta da diverse di minore intensità, la notte precedente, ed è stata seguita da un elevato numero di repliche nei minuti e nelle| Ore successive, tra cui cinque di magnitudo superiore o uguale a 3. Secondo il questionario macrosismico dell’INGV[37], l’evento è stato avvertito in molti comuni dell’area etnea, maggiormente in quelli a nord-ovest del vulcano, i più vicini al sisma. Non sono stati comunque registrati danni.[38]
19 maggio 2011 Mare Tirreno 4.7 Richter[39] Ore 16.50 locali.
Questo evento, insieme a quello registrato in provincia di Rovigo il 17 luglio 2011, è stato il più forte per intensità del 2011. È stato registrato nel Tirreno, in una zona molto al largo tra le coste di Sicilia e Calabria e ad una profondità molto elevata: 292,3 km. È stato collocato dall’INGV nel distretto sismico del Tirreno Meridionale B. Non sono stati registrati danni, e dai rilievi dell’INGV la scossa non sarebbe stata neanche percepita dalla popolazione.[40]
24 giugno 2011 Costa siciliana settentrionale, Provincia di Messina, Sicilia 4.1 Richter[41] Ore 00.02 locali.
Questo evento è stato registrato dall’INGV nel distretto sismico della Costa siciliana settentrionale, nella provincia di Messina, ad una profondità di 7,4 km, in una zona a cavallo tra la costa settentrionale dell’isola e i Monti Nebrodi. L’epicentro è risultato essere nel comune di Frazzanò. Gli altri comuni interessati, nel raggio di 10 km dall’evento, sono stati: Acquedolci, Alcara Li Fusi, Capo d’Orlando, Capri Leone, Castell’Umberto, Ficarra, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mirto, Naso, San Marco d’Alunzio, San Salvatore di Fitalia, Sant’Agata di Militello, Sinagra, Tortorici e Torrenova, tutti nella provincia stessa. Nei giorni precedenti vi erano state alcune scosse, di magnitudo modesta, tutte o quasi intorno alla stessa profondità, 7 km. La scossa è stata ampiamente avvertita dalla popolazione di tutta la provincia interessata, abbastanza nettamente in quelle di Catania ed Enna, in piccola parte in quella di Palermo, mentre in tono decisamente minore nelle altre province siciliane. La scossa è stata seguita da alcune di assestamento di lieve entità. Solo grande paura, ma nessun danno né vittime.[42]
12 luglio 2011 MontefeltroAppennino forlivese, Provincia di Forlì-Cesena, Emilia-Romagna 4.0 Richter[43] 4.5 magnitudo momento[44] Ore 08.53 locali.
Questo terremoto è inserito in una ben nota sequenza sismica, in atto nella zona del MontefeltroAppennino forlivese, a partire dal 24 maggio 2011[45][46]. In tale sequenza, che è avvenuta a più riprese, state registrate numerosissime scosse, di cui questo evento rappresenta la scossa più forte. Ha avuto una magnitudo Richter di 4.0 ed è stato registrato nel distretto sismico del Montefeltro, nell’Appennino forlivese a 7,8 km di profondità. I comuni di Galeata e Santa Sofia sono i più vicini all’epicentro, nel raggio di 10 km. A seguito della scossa sono stati evacuati temporaneamente i 22 pazienti dell’ospedale di Santa Sofia, per constatare se la struttura avesse riportato conseguenze. Per il resto, non sono stati registrati danni particolari.[47] La scossa, distintamente avvertita, è stata seguita, circa venti minuti dopo, da un’altra, di magnitudo leggermente più bassa, 3,9, anch’essa risentita nettamente dalla popolazione.
17 luglio 2011 Pianura padana, Provincia di Rovigo, Veneto 4.7 Richter[48] 4.9 magnitudo momento Ore 20.30 locali.
Questo evento, al pari del terremoto nel Tirreno del maggio precedente, è stato il più forte per intensità del 2011. È stato registrato dall’INGV nel distretto sismico della Pianura padana veneta, con epicentro nella provincia di Rovigo, e precisamente nel comune di Trecenta. Altri comuni prossimi all’epicentro, nel raggio di 10 km, sono: Felonica, Bagnolo di Po, Calto, Castelmassa, Ceneselli, Ficarolo, Gaiba, Giacciano con Baruchella e Salara. La profondità è stata stimata in 8,1 km. Il terremoto è avvenuto in una zona definita a basso rischio sismico[49] È stato preceduto, circa 8 minuti prima, da una scossa di magitudo 3.1, registrata sempre nella Provincia di Rovigo, ed è stato seguito, circa 8 minuti dopo, da una replica di lieve intensità, 2.8, registrata nella confinante provincia di Mantova. Trenitalia ha sospeso la circolazione di alcuni treni, per permettere ai tecnici di effettuare verifiche sulle linee ferroviarie nei pressi dell’epicentro. Molto panico e gente in strada in numerosissimi comuni, ma non sono stati registrati danni significativi.[50] Il terremoto, secondo i dati raccolti dellINGV nel questionario “Hai sentito il terremoto?” è stato ampiamente risentito in tutto il Nord Italia, sino in Liguria.[51]
25 luglio 2011 Alpi Cozie, Piemonte 4.3 Richter[52] 4.8 magnitudo momento[53] Ore 14.31 locali.
Il sisma è avvenuto a una profondità di 25,1 km. L’epicentro del sisma è stato individuato nel comune di Pinasca, non distante da Torino. L’INGV lo ha collocato nel distretto sismico delle Alpi Cozie. Altri comuni nel raggio di 10 km sono: Cantalupa, Coazze, Cumiana, Frossasco, Giaveno, Inverso Pinasca, Perosa Argentina, Porte, Roletto, San Germano Chisone, San Pietro Val Lemina e Villar Perosa, tutti nella provincia di Torino. Percepito chiaramente in tutto il Piemonte e anche in alcune regioni limitrofe, come in Liguria.[54] Non sono stati segnalati danni a persone o cose.[55]
20 ottobre 2011 Val Trebbia, Liguria 4.0 Richter[52] 4.2 magnitudo momento[56][57] L’epicentro è stato individuato tra i comuni di Rezzoaglio e Santo Stefano d’Aveto, entrambi in provincia di Genova. Altri comuni nel raggio che va dai dieci ai venti chilometri sono: Borzonasca, Carasco, Fascia, Favale di Malvaro, Fontanigorda, Gorreto, Lorsica, Mezzanego, Montebruno, Ne, Orero, Rovegno e San Colombano Certenoli, nella provincia di Genova; Cerignale, Corte Brugnatella, Ferriere, Ottone e Zerba in provincia di Piacenza. Non si segnalano danni a persone o cose.
29 ottobre 2011 Zona Lago di Garda, Provincia di Trento, Trentino 4.2 Richter[58] Ore 06:13 locali.
Il sisma è stato registrato ad una profondità di 9,1 km nella Provincia di Trento, in una zona ad est del Lago di Garda, ai confini con la Provincia di Verona. I comuni prossimi al sisma, nell’arco di 10 km dall’epicentro, sono: Ala ed Avio nella provincia di Trento, Brentino Belluno, Ferrara di Monte Baldo e Sant’Anna d’Alfaedo in quella di Verona. Nelle| Ore immediatamente precedenti la scossa non è stata preceduta da alcun altro evento nella zona, mentre nelle| Ore successive è stata registrata una replica modesta di magnitudo 2.4 a 5,4 km di profondità. Distintamente avvertita dalla popolazione in buona parte del Nord-Est Italia, la scossa non ha fatto registrare danni significativi a persone o cose, ma solo chiamate allarmate ai centralini dei Vigili del fuoco.[59]
4 novembre 2011 Costa calabra occidentale, Mar Tirreno 4.0 Richter[60] Ore 12:22 locali.
L’evento è stato registrato dall’INGV nel distretto sismico della Costa Calabra Occidentale, nel Mare Tirreno. La profondità del sisma è stata stimata in 351,3 km. Nessun comune nel raggio di 10 km, Camerota e Centola (nella Provincia di Salerno) sono risultati quelli più vicini, a circa 20 km. Si è trattato di un evento isolato. Non è stato avvertito dalla popolazione.
15 novembre 2011 Costa siciliana settentrionale, Mar Tirreno 4.0 Richter[61] Ore 05:59 locali.
L’evento è stato registrato dall’INGV nel Mare Tirreno, al largo della costa siciliana settentrionale ed alla profondità di 7,7 km. Nessun comune nel raggio di 10 km, nove (tutti nella provincia di Messina) quelli più vicini, nel raggio di 20 km: Brolo, Capo d’Orlando, Capri Leone, Frazzanò, Mirto, Naso, San Marco d’Alunzio, Sant’Agata di Militello e Torrenova. Il sisma è stato seguito, nelle| Ore immediatamente successive, da alcune repliche, tutte di magnitudo inferiore al 3 e a profondità più o meno simile rispetto all’evento maggiore. Il terremoto, secondo il questionario dell’INGV, è stato percepito maggiormente dalla popolazione della costa siciliana settentrionale, nella fascia costiera che va da Sant’Agata di Militello a Barcellona Pozzo di Gotto, nell’entroterra nei pressi di Tortorici (già colpito da un sisma di magnitudo quasi simile di 4.1 nel giugno precedente), e nelle Isole Eolie. È stato invece risentito in tono minore nel tratto costiero nord occidentale, e in quello estremo nord orientale dal Golfo di Milazzo allo Stretto di Messina.[62] Non sono stati registrati danni a persone o cose.[63]
25 gennaio 2012 Prealpi Venete 4.2 Richter[64] Ore 00:54 locali.
L’evento è stato registrato dall’INGV in provincia di Verona alla profondità di 10.3 km. I Comuni più vicini sono: Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Fumane, Grezzana, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano, Sant’Anna d’Alfaedo.
25 gennaio 2012 Pianura PadanaEmiliana 4.9 Richter[65] 5.1 magnitudo momento[66] Ore 09:06 locali.
L’evento è stato registrato dall’INGV in provincia di Reggio Emilia alla profondità di 33.2 km. I Comuni più vicini sono: Pomponesco e Viadana, in provincia di Mantova, Sorbolo in provincia di Parma, Boretto, Brescello, Campegine, Castelnuovo di Sotto, Gattatico, Poviglio in provincia di Reggio Emilia. La scossa è avvertita distintamente in tutto il centro-nord Italia.
27 gennaio 2012 Provincia di ParmaEmilia-Romagna 5.4 Richter[67] Ore 15:53 locali.
Epicentro in Emilia-Romagna, a Berceto, Corniglio e Monchio delle Corti. Ipocentro a circa 60 km di profondità. . Danni alla chiesa di Gualtieri e alla Reggia di Colorno[68], eventuali altri danni sono ancora da verificarsi. A Massa cede la volta di una chiesa, mentre Palazzo Ducale ha riportato delle lesioni. A Carrara si segnala la caduta di vari cornicioni.[69] Il terremoto è stato avvertito fino in Toscana e Alto Adige.[70][71]
26 febbraio 2012 Mar Tirreno meridionale 4.2 Richter[72] Ore 21:34 locali.
La scossa, registrata dall’INGV in mare a circa 33 km al largo della costa settentrionale siciliana e a 43.4 km di profondità, è stata avvertita a Palermo e nell’isola di Ustica. Non sono segnalati danni.[73]
5 marzo 2012 Valle del Trebbia, Provincia di Genova, Liguria 4.1 Richter[74] Ore 16:15 locali.
La scossa è stata registrata dall’INGV nel distretto sismico della Valle del Trebbia, a cavallo tra il confine delle province di Genova e Piacenza, tra Liguria ed Emilia-Romagna. La profondità è stata stimata in 10.5 km. I comuni più vicini all’epicentro (entro 10 km) sono risultati essere Rezzoaglio, Santo Stefano d’Aveto e Fontanigorda, appartenenti alla Provincia di Genova, e Ottone, appartenente invece a quella di Piacenza. Proprio in questa zona, con epicentro presso gli stessi comuni, nell’ottobre 2011 era stata registrata una scossa pressoché simile, di magnitudo 4. L’evento è stato risentito nettamente dalla popolazione, maggiormente nella stessa Liguria e nella città di Genova, ma non sono stati registrati danni rilevanti.[75]
13 aprile 2012 Mar Tirreno meridionale 4.2 Richter[76] Ore 08:21 locali.
La scossa, registrata dall’INGV in mare a circa 10 km al largo della costa settentrionale siciliana e a 10 km di profondità. I comuni più prossimi all’epicentro sono posizionati a oltre 10 km di distanza dalla verticale e sono: Capaci, Carini, Isola delle Femmine, Palermo e Torretta, tutti compresi nel territorio della Provincia di Palermo. La scossa è stata avvertita distintamente nel capoluogo siciliano: molti cittadini si sono riversati in strada; non sono segnalati danni.[77]
20 maggio 2012
(dettagli)
Pianura Padana 5.9 Richter[78] 5.86 Magnitudo momento[79] VII-VIII Mercalli Ore 04.03.53: una scossa di terremoto di magnitudo 5.9 della Scala Richter colpisce il centro – nord Italia, in particolare l’Emilia-Romagna. L’epicentro è a Finale Emilia (MO) e l’ipocentro a 6,3 km di profondità. Il sisma è stato avvertito in tutto il Nord Italia e Centro Italia.Si contano 7 vittime e ingenti danni a diversi edifici nel modenese e nel ferrarese.Altre scosse oltre il magnitudo 4 si sono verificate nel susseguirsi dei giorni, la cui più forte replica è stata di 5.1 alle 15:18 sempre dello stesso giorno. In seguito alla scossa di 6 ne sta seguendo uno sciame sismico, con scosse tra i 3 e i 4 circa della Scala Richter. 7
28 maggio 2012 Pollino, Provincia di Cosenza, Calabria 4.3 Richter[80] Ore 03:06 locali.
Il sisma è stato registrato dall’INGV nel distretto del Pollino, in una zona di confine tra la Calabria e la Basilicata, tra le province di Cosenza e Potenza. La sua profondità è stata stimata in 3 km, dunque abbastanza superficiale. I comuni vicini all’epicentro sono tutti nella provincia di Cosenza: Castrovillari, Morano Calabro, San Basile e Saracena. Sono seguite diverse scosse di assestamento nelle| Ore successive, di cui la maggiore di magnitudo 3.2 a 8 km di profondità. L’evento è stato nettamente percepito dalla popolazione ma non sono stati segnalati danni a persone o cose.[81]
29 maggio 2012
(dettagli)
Pianura Padana 5.8 Richter[82] VII-VIII Mercalli Ore 09:00:03, scossa avvertita in tutto il Nord Italia, da Milano a Rimini, si contano 20 vittime e ingenti danni a diversi edifici nel modenese. Il sisma è stato seguito da diverse scosse di replica e da due repliche maggiori: una alle 12:55:57 (magnitudo Richter 5.3, magnitudo momento 5.5) e una alle 13:00:02 (magnitudo Richter 5.2) 20
3 giugno 2012 Pianura Padana 5.1 Richter[82] Ore 21:20, non si rilevano danni a persone, crolli fra gli edifici già pericolanti in seguito alle scosse dei giorni precedenti
6 giugno 2012 al largo di Ravenna 4.5 Richter[82] Ore 06:08, non si rilevano danni a persone o cose[82]
9 giugno 2012 Province di Pordenone e Belluno 4.5 Richter[83] Ore 04:04, si rilevano limitati danni ad alcuni edifici
4 luglio 2012 Mar Ionio 4.7 Richter[84] Ore 13:12. Scossa registrata a 80 km dalla costa calabra meridionale, e avvertita nella Sicilia Orientale e nella Calabria meridionale. Non si rilevano danni a persone o cose
4 luglio 2012 Isole Lipari 4.1 Richter Ore 15:27. Scossa avvertita in modo leggerissimo anche a causa della profondità, oltre i 100 km. Evento non collegabile con quello avvenuto al largo del Mar Ionio
12 luglio 2012 Mar Tirreno meridionale 4.0 Richter[85] Ore 23:22 locali.
La scossa, registrata dall’INGV al largo del mar Tirreno a circa 20 km a sud dell’Isola di Capri e 30 km a sud di quella di Ischia, è avvenuta alla elevata profondità di 479.6. Per tale ragione non è stata ampiamente risentita e non sono stati segnalati danni.[86]
12 agosto 2012 Al largo del Promontorio del Gargano, Puglia 4.1 Richter[87] Ore 03:21 locali.
La scossa è stata registrata nel mare Adriatico, poco al largo del Promontorio del Gargano. La profondità è stata stimata in 8.4 km. L’unico comune nel raggio di 20 km dall’epicentro è Vieste, in provincia di Foggia. L’evento è stato avvertito nettamente in buona parte della Puglia, specialmente nella provincia interessata, ma non si sono registrati danni a persone o cose.[88]
29 agosto 2012 Stretto di Messina, Provincia di Reggio Calabria, Calabria 4.6 Richter[89] Ore 01:12 locali.
Il movimento tellurico è stato registrato dall’INGV nel distretto sismico dello Stretto di Messina, più precisamente nel territorio comunale di Scilla. La profondità è stata stimata in 45.4 km. Gli altri comuni più vicini all’epicentro, nel raggio di 10 km, sono: Calanna, Campo Calabro, Fiumara, Laganadi, San Roberto, Sant’Alessio in Aspromonte, Villa San Giovanni. Il terremoto è stato risentito in una vasta area dalla Provincia di Cosenza a nord, sino alla Provincia di Catania a sud, ed ovviamente con maggiore intensità nella provincia coinvolta, Reggio Calabria ed in quella limitrofa di Messina. Moltissime le chiamate ai vigili del fuoco, ma non sono stati segnalati danni significativi, anche a causa della notevole profondità del sisma.[90]
27 settembre 2012 Sannio, Provincia di Benevento, Campania 4.1 Richter[91] Ore 03:08 locali.
La scossa è stata registrata dall’INGV nel distretto sismico del Sannio, in provincia di Benevento, ad una profondità di 11.4 km. I comuni più vicini all’epicentro, nel raggio di 10 km, sono Apice, Benevento, Calvi, Paduli, Pago Veiano, Pietrelcina, San Giorgio del Sannio, San Martino Sannita, San Nazzaro, San Nicola Manfredi, Sant’Arcangelo Trimonte. L’evento è stato preceduto e seguito da ulteriori scosse, di cui la maggiore con magnitudo 3.7. Il sisma è stato nettamente avvertito dalla popolazione, in quasi tutta la regione e maggiormente nella provincia interessata, ma non si sono registrati danni significativi. Le scuole di alcuni comuni sono rimaste chiuse il giorno stesso, per sopralluoghi atti a verificarne l’agibilità.[92]
29 settembre 2012 Isole Eolie, Mar Tirreno, Sicilia 4.2 Richter[93] Ore 02:39 locali.
Il movimento tellurico è stato registrato nel distretto sismico delle Isole Lipari ed è avvenuto nel Mar Tirreno meridionale ad una profondità molto elevata, 256.1 km. Per questo motivo è stato scarsamente percepito dalla popolazione. I comuni più vicini all’epicentro sono quelli delle stesse Isole Lipari e cioè: Leni, Lipari, Malfa e Santa Marina Salina.[94] Il terremoto può essere inserito nella normale attività sismica da sempre presente, in questa zona, a profondità molto elevate
3 ottobre 2012 Valle del Trebbia, Provincia di Piacenza, Emilia-Romagna 4.5 Richter[95] Ore 16:41 locali.
Il terremoto si è verificato nel distretto sismico della Valle del Trebbia, interessando maggiormente i comuni di Bettola, Farini e Morfasso, i più vicini all’epicentro, tutti nella provincia di Piacenza. La profondità è stata stimata in 32.2 km. Sono seguite repliche di lieve entità. Il terremoto è stato avvertito in Lombardia fino a Milano e in altre zone del Nord Italia. Nessuna segnalazione di danni rilevanti.[96]
16 ottobre 2012 Costa calabra occidentale, Mar Tirreno, Calabria 4.6 Richter[97] Ore 17:10 locali.
Scossa verificatasi a 279.3 km di profondità al largo della Calabria nella provincia di Cosenza. Nessun comune entro 10 km dall’epicentro. Scarsamente avvertita dalla popolazione, data l’elevata profondità. Nessun danno.[98]
26 ottobre 2012
(dettagli)
Pollino 5.0 Richter[99] Ore 01:05 locali.
Il terremoto si è verificato nel distretto sismico del Pollino ad una profondità di 6.3 km. La zona in questione era soggetta a una nota sequenza sismica in atto da almeno due anni, ma con scosse quasi esclusivamente di magnitudo inferiore a 3. I comuni più vicini all’epicentro, nel raggio di 10 km, sono Rotonda, in provincia di Potenza, e Laino Borgo, Laino Castello e Mormanno, in provincia di Cosenza. È stato evacuato l’ospedale di Mormanno. Si registrano danni a edifici e a strade. L’unica vittima del sisma, indiretta, è stato un anziano di 84 anni, deceduto a Scalea, in seguito ad un infarto causatogli dallo spavento. La scossa è stata avvertita distintamente a Matera e Potenza.
1 (indiretta)
13 novembre 2012 Piana di Gioia Tauro, Provincia di Reggio Calabria 4.4 Richter[100] Ore 08:06 locali.
Il sisma è stato registrato dall’INGV nel distretto sismico della Piana di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. La profondità è stata stimata in 75.7 km. I comuni più vicini all’epicentro sono: Bagnara Calabra, Cosoleto, Delianuova, Melicuccà, Palmi, San Procopio, Sant’Eufemia d’Aspromonte, Scido, Seminara e Sinopoli. Il movimento tellurico è stato avvertito dalla popolazione, non si sono registrati danni grazie alla profondità elevata in cui si è verificato.[101]
5 dicembre 2012 Provincia di Ascoli Piceno, Marche 4.0 Richter[102] Ore 02:18 locali.
La scossa è stata registrata nel distretto sismico Zona Ascoli Piceno, con epicentro ad Appignano del Tronto ed è avvenuta ad una profondità di 26.8 km. I comuni più vicini all’epicentro sono: Ascoli Piceno, Castel di Lama, Spinetoli, Castignano, Castorano, Colli del Tronto, Cossignano, Folignano, Maltignano, Montalto delle Marche, Montedinove ed Offida. È stata preceduta da un evento di magnitudo 2.1 ed è stato seguito da due eventi di magnitudo 2.3, nei minuti immediatamente precedenti e successivi. Distintamente avvertita dalla popolazione in una vasta area anche nelle province limitrofe, non ha causato danni a persone, animali o cose.[103]
4 gennaio 2013 Monti Nebrodi, Sicilia 4.3 Richter[104] Ore 08:50 locali.
Il terremoto si è verificato nel distretto sismico dei Monti Nebrodi, a cavallo delle province di Messina, Catania, ed Enna. ad una profondità di 10.1 km. I comuni più vicini all’epicentro, nel raggio di 10 km sono: Cesarò e San Teodoro nella provincia di Messina e Maniace in quella di Catania. Dopo il movimento tellurico iniziale, sono state registrate diverse repliche nelle| Ore successive, tutte attorno ai 2 gradi di magnitudo. Il sisma è stato avvertito dalla popolazione delle province interessate, tuttavia senza creare particolari danni.[105]
25 gennaio 2013 Garfagnana, Toscana 4.8 Richter[106] 4.78 magnitudo momento[107] Ore 15:48 locali.
Il terremoto si è verificato nel distretto sismico della Garfagnana. Il fenomeno è stato avvertito distintamente nella Toscana settentrionale e in gran parte del Nord-Italia, soprattutto a Bologna, Modena, Parma, Reggio nell’Emilia, ma anche a Milano e fino al confine di Stato. Non si hanno notizie di danni significativi[108]. I comuni più vicini all’epicentro sono: Barga, Castelnuovo di Garfagnana, Castiglione di Garfagnana, Fosciandora, Pieve Fosciana e Villa Collemandina, tutti ricadenti entro i confini della provincia di Lucca. Alla prima scossa (mainshock) ha fatto seguito uno sciame sismico intenso. Sono state 138 le repliche registrate nelle prime 24| Ore, delle quali 27 con magnitudo maggiore o uguale a 2.[109] Dall’analisi del meccanismo focale se ne deduce che il terremoto è avvenuto su di una faglia trascorrente in direzione NE-SW.[110]
16 febbraio 2013 Provincia di Frosinone 4.8 Richter[111] Ore 22:16:09 locali.
Il terremoto si è verificato nel distretto sismico dei Monti Ernici-Simbruini, con epicentro in provincia di Frosinone, esattamente nel comune di Sora, ed è stato uno dei più forti terremoti registrati nella zona negli ultimi trent’anni.[112] Avvertito nitidamente anche a Isernia, Roma e a Latina.[113] Una donna cardiopatica di 65 anni è morta in seguito allo spavento per la scossa.[114]
1 (indiretta)
24 marzo 2013 Mar Ionio 4.3 Richter[115] Ore 16:47 locali.
La scossa si è verificata nel Mar Ionio, circa 50 km al largo, a sud-est della costa meridionale calabra. È avvenuta ad una profondità di 36.1 km. Risentita principalmente dalla popolazione della provincia di Reggio Calabria.[116]
21 giugno 2013 Lunigiana, Toscana 5.2 Richter[117] Ore 12:33 locali.
La scossa è avvenuta ad una profondità di 5.1 km. L’epicentro è stato localizzato in Toscana nel distretto sismico della Lunigiana, a 2 km da Fivizzano, tra le province di Lucca e Massa e Carrara. Il sisma è stato distintamente avvertito in tutto il nord Italia, come Torino, Milano, Bologna, Modena, Firenze, Livorno e Genova, ma anche in Friuli-Venezia Giulia.[118]
21 luglio 2013 Riviera del Conero, Mare Adriatico 4.9 Richter[119] Ore 03:32 locali.
Il terremoto è stato registrato dall’INGV nel distretto sismico del Monte Conero, al largo della costa marchigiana ad una profondità di 8.4 km. I comuni più vicini all’epicentro sono: Loreto, Numana e Sirolo nella Provincia di Ancona e Porto Recanati in quella di Macerata. Nei giorni precedenti nella stessa area si erano verificati eventi di minore intensità, tra cui una scossa di magnitudo 3.2 il 17 luglio 2013. All’evento principale sono poi seguite alcune repliche, tra cui la più forte di magnitudo 4.0 alle 05:07 dello stesso giorno. La popolazione (principalmente delle Marche) ha avvertito nettamente il sisma, e ci sono state numerose chiamate ai vigili del fuoco per chiedere informazioni. Non sono stati comunque registrati danni significativi agli edifici, dopo le verifiche effettuate.[120]
16 agosto 2013 Costa siciliana settentrionale, Golfo di Patti e Milazzo, Provincia di Messina 4.1 e 4.2 Richter[121][122] Ore 01:04 – 01:06 locali.
Due scosse a un minuto di distanza una dall’altra sono state registrate dall’INGV sulla costa siciliana settentrionale. I due movimenti tellurici hanno avuto magnitudo quasi simile: 4.1 il primo e 4.2 il secondo. A questi, sono susseguite numerosissime repliche tutte di magnitudo inferiore, che hanno prodotto uno sciame sismico notevole nelle| Ore immediatamente successive. I comuni più vicini all’epicentro della prima scossa sono: Brolo, Ficarra, Gioiosa Marea, Librizzi, Montagnareale, Patti, Piraino, Raccuja, Sant’Angelo di Brolo e Sinagra. La profondità delle due scosse è stata stimata in 10.4 km (uguale per entrambe). Nettamente avvertito dalla popolazione interessata della fascia costiera settentrionale siciliana, il terremoto si è parzialmente risentito anche alle Isole Eolie. Molta paura ed agitazione ma nessun danno di rilievo registrato.[123]
22 agosto 2013 Riviera del Conero, Mare Adriatico 4.4 Richter[124] Ore 08:44 locali.
Evento registrato nella zona interessata dalla scossa di terremoto succitata del 21 luglio 2013, questa volta leggermente più al largo della costa marchigiana nei pressi di Ancona, tanto che nel raggio di 10 km nessun comune è risultato coinvolto. L’evento, stimato in magnitudo 4.4 e ad una profondità di 7.9 km, si è verificato alle 8:44. È stato avvertito dalla popolazione anche se in tono minore rispetto a quello del mese precedente. Una frana è stata registrata nei pressi di Portonovo, in concomitanza con la scossa. La zona interessata era comunque già interdetta al pubblico perché pericolosa. Nessun danno di rilievo ma molte chiamate allarmate.[125]
24 agosto 2013 Costa siciliana meridionale, Capo Passero, Mar Mediterraneo 4.0 Richter[126] Ore 19:18 locali.
Scossa registratasi a 10 km di profondità nel territorio della Provincia di Ragusa, tra i comuni di Pachino ed Ispica nei pressi della costa meridionale siciliana. L’INGV ha classificato il movimento tellurico nel distretto sismico Golfo di NotoCapo Passero. Risentita dalla popolazione, non si sono registrati danni a persone e cose.[127]
15 dicembre 2013 Costa siciliana meridionale, Capo Passero, Mar Mediterraneo 4.1 Richter[128] Ore 04:57 locali.
Evento verificatosi a 10.3 km di profondità in mare, al largo tra la Provincia di Ragusa e quella di Siracusa. L’INGV ha classificato il movimento tellurico nel distretto sismico Golfo di NotoCapo Passero. Nessun comune nel raggio di 10 km dall’evento, mentre Ispica, Pachino, Pozzallo, Rosolini e Portopalo di Capo Passero risultano essere quelli a 20 km. Risentita dalla popolazione, non si sono registrati danni a persone e cose.[129]
22 dicembre 2013 Bacino di Gubbio, Provincia di Perugia, Umbria 4.0 Richter[130] Ore 11:06 locali.
Tale evento sismico è inserito in una sequenza ben nota, in atto nella Provincia di Perugia e più precisamente nei pressi del comune di Gubbio, nel mese di dicembre 2013. La profondità è stata stimata in 8.3 km, il comune sede dell’epicentro, ed unico tra gli altri a meno di 10 km di distanza dall’epicentro, è Gubbio. Prima di tale evento di magnitudo 4, nei giorni precedenti se ne era registrato uno pressoché analogo (magnitudo 3.9 il 18 dicembre), e ancora un altro nelle| Ore immediatamente precedenti sempre il 22 dicembre (3.6). Risentito nettamente specialmente nel comune eugubino, non si sono registrati comunque danni a persone o cose.[131]
23 dicembre 2013 Stretto di Messina, Mar Ionio, Sicilia 4.0 Richter[132] Ore 05:20 locali.
La scossa è stata registrata in mare, nei pressi della costa siciliana del comune di Messina, leggermente a largo nell’area dello Stretto. Il movimento tellurico è avvenuto ad una profondità stimata di 7.3 km. Oltre a Messina, gli altri due comuni interessati nel raggio massimo di 10 km sono Villa San Giovanni e Campo Calabro (entrambi nella provincia di Reggio Calabria). Risentito dalla popolazione di ambedue le province e specialmente nei comuni limitrofi all’evento, l’evento non ha procurato danni a persone o cose ed è stato seguito da uno sciame abbastanza intenso di scosse minori nelle| Ore immediatamente successive.[133]
29 dicembre 2013 Monti del Matese, Campania e Molise 4.9 Richter[132] Ore 18.08 locali.
L’epicentro è stato localizzato nei pressi di Piedimonte Matese, al confine tra Campania settentrionale e Molise. La scossa viene avvertita distintamente in Molise nelle province di Isernia e Campobasso, nelle province di Napoli, di Benevento, in Ciociaria, in Irpinia e in parte nell’alto salernitano, nella zona più occidentale della provincia di Foggia e fino in Abruzzo. Non si registrano danni a cose o edifici, a Napoli una persona è morta d’infarto a causa dello spavento. A Maddaloni un uomo per lo spavento si è lanciato dal balcone della sua casa. A Cassino una donna in preda al panico è scesa in strada venendo investita da un’automobile. Nelle ore successive si sono susseguite svariariate scosse d’assestamento
1 (indiretta)
14 gennaio 2014 Isole Eolie, Mar Tirreno 4.0 Richter e 4.0 Richter[134][135] Ore 04:43 e 05:35 locali.
Due scosse di terremoto di magnitudo 4 a distanza temporale di circa un’ora, si sono registrate nella mattinata del 14 gennaio 2014 nei pressi delle Isole Eolie, nel mar Tirreno al largo della costa settentrionale siciliana leggermente a sud dell’Isola di Lipari. La prima ha avuto una profondità di 12 km, mentre la seconda di 11 km. Entrambe sono state avvertite dalla popolazione, ma non sono stati registrati danni significativi.[136]
20 gennaio 2014 Monti del Matese, Campania e Molise 4.2 Richter[137] Ore 08:13 locali.
Il terremoto è avvenuto nella stessa zona interessata dal sisma di 4.9 del mese precedente. È stato seguito da una ulteriore scossa di 3.7. Nessun danno a persone o cose.
13 febbraio 2014 Isole Lipari, Mar Tirreno 4.0 Richter[138] Ore 12:30 locali.
Scossa avvenuta ad una profondità di 145.7 km a nord della costa settentrionale siciliana e ad est delle Isole Eolie. Nessun comune nel raggio di 10 km dall’epicentro. Non risentita dalla popolazione in maniera particolare.[139]
8 marzo 2014 Monti Nebrodi, Provincia di Messina, Sicilia 4.0 Richter[140] Ore 21:52 locali.
Il terremoto è avvenuto nel distretto sismico dei Monti Nebrodi, nel territorio della provincia di Messina al confine con quella di Catania, e ad una profondità di 36.8 km. I comuni più vicini al sisma, nel raggio di 10 km, sono: Floresta, Raccuja, Santa Domenica Vittoria, Tortorici ed Ucria. Discretamente risentito nelle zone interessate, non si sono registrati danni particolari.[141]
5 aprile 2014 Mar Ionio, Calabria 5.0 Richter[142] Ore 12:24 locali.
Il terremoto è stato registrato in mare al largo della costa ionica, nella provincia di Crotone. Nessun comune entro i 20 km dall’epicentro. Il sisma è avvenuto ad una profondità di 65.7 km ed è stato nettamente risentito dalla popolazione, ma non sono stati registrati danni. Nelle| Ore immediatamente successive, non si è registrata alcuna replica.[143]
7 aprile 2014 Alpi Cozie, Francia 5.0 Richter[144] Ore 21:27 locali.
Scossa avvenuta in territorio francese, nell’area del comune di La Condamine-Châtelard, poco distante dal confine italiano (provincia di Cuneo). È avvenuta ad una profondità di 5 km ed è stata stimata in magnitudo 5.0 Richter. Avvertita nitidamente in molte zone del Piemonte.[145]
4 agosto 2014 Mar Tirreno, Provincia di Vibo Valentia 4.3 Richter[146] Ore 07:54 locali.
L’evento sismico è avvenuto in mare, al largo della costa calabra nella provincia di Vibo Valentia. L’unico comune nel raggio di 20 km dall’epicentro è Ricadi. La scossa è avvenuta ad una profondità molto elevata: 171 km. Percepita dalla popolazione in tono minore, non si sono comunque registrati danni a persone o cose.[147]
28 agosto 2014 Lago di Garda, Provincia di Brescia, Lombardia 4.0 Richter[148] Ore 19:49 locali.
Il terremoto è stato registrato nel Lago di Garda, in una zona a cavallo tra le province di Brescia e Verona. I comuni più vicini all’epicentro, nel raggio di 10 km, sono: Gargnano, Tignale, Toscolano-Maderno, Brenzone, Costermano, Garda, San Zeno di Montagna e Torri del Benaco. Il sisma è avvenuto ad una profondità di 2.6 km. È stato seguito, pochi minuti dopo e sempre nella stessa zona, da una scossa di magnitudo 2.6. Avvertita distintamente dalla popolazione, non sono stati registrati danni a cose o persone.[149]
7 settembre 2014 Garfagnana, Provincia di Pistoia, Toscana 4.0 Richter[150] Ore 12:45 locali.
Il terremoto è stato registrato nel distretto sismico della Garfagnana, e precisamente nell’Appennino Pistoiese, al confine tra le province di Pistoia e Modena. I comuni più vicini all’epicentro, nel raggio di 10 km, sono: Fiumalbo, Abetone e Cutigliano. Il movimento sismico è avvenuto ad una profondità di 12.3 km. È stato seguito, pochi minuti dopo e sempre nella stessa zona, da una scossa di magnitudo 2.0 ed altre di intensità ulteriormente minore. Avvertita dalla popolazione, non sono stati registrati danni.[151]
10 ottobre 2014 Isole Eolie, Mar Tirreno, Provincia di Messina 4.3 Richter[152] Ore 00:58 locali.
La scossa è avvenuta ad una profondità di 24.9 km, in mare, al largo della costa siciliana settentrionale, ad ovest delle Isole Eolie. I comuni parzialmente interessati, nel raggio di 20 km dall’epicentro, sono quelli di Leni, Malfa e Santa Marina Salina. L’evento è stato seguito, sei minuti dopo, da un’altra scossa di magnitudo 2.5. Nessun danno particolare è statio registrato.[153]
14 dicembre 2014 Monti Alburni, Provincia di Salerno, Campania 4.0 Richter[154] Ore 15:33 locali.
Il terremoto si è registrato nel distretto sismico dei Monti Alburni ad una profondità di 334,8 km. I comuni più vicini all’epicentro sono stati: Albanella, Altavilla Silentina, Aquara, Capaccio, Castelcivita, Castel San Lorenzo, Controne, Giungano, Roccadaspide e Trentinara, tutti nella provincia di Salerno. Il sisma non è stato risentito dalla popolazione a causa della sua elevata profondità.[155]
19 dicembre 2014 Chianti, Provincia di Firenze 4.1 Richter[156] Ore 11:36 locali.
Lo sciame sismico, con epicentro Greve in Chianti ad una profondità di 7,1 km ha interessato i comuni del Chianti come: Impruneta, San Casciano Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa. Il sisma è stato percepito in tutta la Toscana centrale, in raggio di 50 km dall’epicentro, le scosse sono state avvertite nelle Province di Siena, Arezzo e Firenze, dove sono stati effettuati protocolli di evacuazione di scuole, edifici universitari, uffici pubblici e il tribunale, per alcune| Ore della mattina.[157]
24 dicembre 2014 Monti dei Frentani, Provincia di Campobasso 4.1 Richter[158] Ore 12:40 locali.
La scossa di terremoto ha interessato la zona colpita dal sisma del 2002. È stata registrata nel distretto sismico dei Monti dei Frentani, nella provincia di Campobasso. I comuni più vicini all’epicentro sono: Bonefro, Colletorto, Montelongo, Montorio nei Frentani, Rotello, San Giuliano di Puglia e Santa Croce di Magliano. Il terremoto è avvenuto ad una profondità di 17,6 km. Non era stato preceduto da alcuna altra scossa, mentre pochi minuti dopo si è registrata una replica di magnitudo 2. Evento nitidamente avveritto dalla popolazione, ma senza conseguenze di sorta.[159]
28 dicembre 2014 La Sila, Provincia di Cosenza 4.4 Richter[160] Ore 22:43 locali.
Il terremoto è stato localizzato nel distretto sismico della Sila, nella provincia di Cosenza, ad una profondità di 11.1 km. I comuni più vicini all’epicentro sono: Aprigliano, Casole Bruzio, Castiglione Cosentino, Celico, Cellara, Figline Vegliaturo, Lappano, Mangone, Pedace, Piane Crati, Pietrafitta, Rovito, San Pietro in Guarano, Serra Pedace, Spezzano della Sila, Spezzano Piccolo, Trenta, Zumpano. È stato seguito, circa 3 minuti dopo, da un’altra scossa di magnitudo 3.3, e successivamente altre di intensità minore a seguire. Avvertito nettamente dalla popolazione, anche nelle altre province calabre.[161]
1º gennaio 2015 Mare Adriatico, Provincia di Campobasso 4.2 Richter[160] Ore 20:48 locali.
Evento in mare
23 gennaio 2015 Provincia di Udine 4.1 Richter Ore 7:51 locali
7 febbraio 2016 Provincia di Siracusa 4.2 Richter Ore 16:35 locali, ad una profondità di 7 km, seguito da varie repliche di magnitudo 2.0 circa e una maggiore di 3.7 alle 18:57 dello stesso giorno
30 maggio 2016 Provincia di Terni 4.1 Richter Ore 22:24 locali, seguito da scosse inferiori al 4° Richter il giorno successivo.
24 agosto 2016
(dettagli)
Provincia di Rieti 6.0 Richter Ore 3:36 locali. L’epicentro è stato registrato ad una profondità di 4 km in corrispondenza di Accumoli. Seguito da uno sciame di repliche, la più forte di magnitudo 5.3 alle 04:33 locali con epicentro a Norcia. 268: Amatrice 208, Accumoli 11, Arquata del Tronto 49 (bilancio provvisorio ufficiale)
– 28 dicembre 1908. Più di 82mila persone muoiono a seguito di un sisma di magnitudo 7.2 che riduce in maceria Messina, la seconda città più grande della Sicilia, e danneggia Reggio Calabria, al di là dello stretto.
– 13 gennaio 1915. Il Terremoto della Marsica, in Abruzzo, causa più di 30mila vittime. Il paese maggiormente colpito dal sisma di magnitudo 7 è Avezzano, completamente raso al suolo.
– 27 luglio 1930. Un Terremoto di magnitudo 6.5 colpisce la zona dell’Irpinia, nel sud Italia, uccidendo circa 1.400 persone.
– 6 maggio 1976. Un sisma di magnitudo 6.5 scuote il Friuli causando 976 vittime e lasciando 70mile persone senza casa.
– 23 novembre 1980. 2.735 morti e 7.500 feriti: è il bilancio del Terremoto di magnitudo 6.5 avvenuto in Irpinia, uno dei più gravi di sempre.
– 13 dicembre 1990. Il Terremoto di Carlentini, noto anche come il sisma di Santa Lucia, all’1.24 interessa un’ampia parte della Sicilia sud orientale. Di magnitudo 5.7 uccide 13 persone e ne ferisce 200 nella provincia di Siracusa.
– 26 settembre 1997. Due scosse di magnitudo 6.4 uccidono 11 persone e causano gravi danni alla Basilica di San Francesco ad Assisi. Il Terremoto di Umbria e Marche danneggia affreschi medievali di inestimabile valore.
– 17 luglio 2001. Bilancio meno tragico di quanto sarebbe stato possibile per una scossa di magnitudo 5.2 in Alto Adige: la vittima è una sola, una donna.
– 31 ottobre 2002. Il Terremoto del Molise, di magnitudo 5.9, uccide 30 persone nella provincia di Campobasso. Il bilancio è reso più tragico dal fatto che 27 delle vittime erano bimbi, alunni della scuola elementare di San Giuliano in Puglia crollata durante il Terremoto.
– 6 aprile 2009. Un potente Terremoto colpisce l’Abruzzo e in particolare L’Aquila. Come accaduto oggi, anche in questo caso la scossa più forte del sisma, di magnitudo 6.3, avviene di notte, alle 3.32, cogliendo di sorpresa i cittadini. L’Aquila, città del 13esimo secolo, viene devastata.
– 29 maggio 2012. Sedici morti e 350 feriti nella zona di Modena, in Emilia: questo il bilancio del Terremoto di magnitudo 5.9 con una scossa di una durata di 18 secondi. Già nove giorni prima, il 20 maggio, nella notte una scossa di magnitudo 5.9 aveva ucciso 7 persone nella stessa zona.
2018-06-05T17:18:15+02:00