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Emoji, uno strumento per imparare l’inglese divertendosi

Da Kaplan International alcuni consigli su come sfruttare al meglio le "faccine"

15 Novembre 2017

imparare l’ingleseROMA – Emoji, uno strumento per imparare l’inglese divertendosi. Definite come la forma di scrittura più giovane del momento, le emoji sono utilizzate sempre più frequentemente in quanto un modo rapido e immediato per dare maggiore enfasi a un testo e colmare la mancanza degli elementi tipici della comunicazione verbale. Considerando, infatti, che oltre il 90% delle informazioni sono trasmesse tramite segnali non verbali e il tono di voce, non c’è da sorprendersi se abbiamo bisogno di un po’ di aiuto nella comunicazione scritta.

Emoji dal Giappone con furore

Sebbene le emoji abbiano avuto riconoscimento mondiale nel 2010, quando sono entrate a far parte di diversiimparare l’inglese sistemi operativi, come Apple e Android, questi simboli pittografici hanno fatto la loro prima apparizione in Giappone alla fine degli anni ’90, quando il colosso delle telecomunicazioni NTT Docomo, ha inserito, all’interno del set di caratteri di alcuni device, un simbolo a forma di cuore. Le vendite dei dispositivi aumentarono a tal punto che uno dei dipendenti della società, Shigetaka Kurita, decise di portare avanti il progetto e creare una serie di simboli che potesse coprire tutta la gamma di emozioni umane. Da allora, l’uso di emoji è cresciuto notevolmente, e oggi è possibile trovarle ovunque: all’interno degli smartphone, dei social media, dei dizionari e anche dei musei! Ad esempio la prima serie di emoji creata, è esposta nel Museo di Arte Moderna di New York, e nel 2015 l’Oxford Dictionary ha nominato “parola dell’anno” la faccina con le lacrime di gioia.

Emoji, uno strumento per imparare l’inglese

Tuttavia, oltre a essere uno strumento per semplificare e velocizzare la comunicazione scritta, le emoji oggi vengono considerate un ottimo strumento per imparare l’inglese, perché rendono più facile l’apprendimento di nuovi vocaboli per mezzo delle associazioni. Prendiamo ad esempio la categoria emozioni e sentimenti, creiamo un elenco di parole che vogliamo memorizzare e associamo a ogni parola a un’emoji. Secondo il principio dell’apprendimento per associazioni, ogni qual volta che vedremo le emoji presenti nella nostra lista saremo in grado di riportare alla mente la parola inglese corrispondente.

Resterete sorpresi di quante parole riuscirete a ricordare in pochissimo tempo. Inoltre, potrete ricorrere alle emoji, quando non trovate le parole giuste e dovete mandare un messaggio in inglese, a uno dei vostri amici internazionali, conosciuto durante un corso di inglese all’estero. In questo caso, ricordatevi che nonostante le emoji siano condivise globalmente, il significato attribuito ad alcune di queste “faccine” può variare in base al contesto, alla persona e al paese. Un esempio è l’emoji con le mani giunte; nei paesi occidentali è stata interpretata come la mano di una persona che dà il cinque a un’altra, anche se nella sua versione originale, derivante dalla cultura giapponese, rappresenta invece le mani giunte in segno di preghiera o di ringraziamento. Vi piacerebbe approfondire la conoscenza della lingua inglese con una vacanza studio all’estero? Consultate ora la nuova brochure di Kaplan International.

2017-11-15T13:43:53+01:00