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“LA TESTA E IL CUORE”. Filippo Gatti presenta il nuovo disco al Monk

È in uscita il 15 dicembre il nuovo attesissimo disco del cantautore romano. La presentazione ufficiale è in programma il 12 dicembre nella capitale

11 Dicembre 2017

Roma – Ancora dobbiamo ascoltarlo ma siamo pronti a scommettere: il nuovo disco di Filippo Gatti sarà una bomba. “La testa e il cuore”, questo il titolo dell’album di inediti, sarà presentato domani, 12 dicembre, sul palco del MONK a Roma. La nuova produzione è fuori nei negozi di dischi e in formato digitale dal 15 dicembre. Per questo nuovo lavoro Filippo Gatti ha voluto creare un’efficace sinergia artistica tra una piccola e frizzante etichetta discografica del collega Lucio Leoni, Lapidarie Incisioni, e SONY/EMI PUBLISHING – NONSENSE EDIZIONI, rappresentati da Roberto Trinci e Riccardo Sinigallia, amici di lunga data di Filippo e grandi professionisti.

IL DISCO

“La testa e il cuore” è il diario di un viaggio immaginario, un racconto poetico, ispirato al racconto epico di Ulisse. Un percorso in cui la ricerca su se stessi e sui propri affetti si intreccia a riflessioni sulla cultura e sul tempo. Su chi decidiamo di essere e sul significato di fare musica oggi. Al termine del viaggio, la propria casa, con tutto quello che comporta: la capacità di riconoscere il valore delle persone, il “fare buona musica”, il desiderio di “stare meglio”, imparare ad ascoltare in silenzio.
Il disco, il terzo da solista, è costruito su una combinazione tra strutture di elettronica minimale e canzone acustica. Una sintesi, stilistica e emotiva, tra la sperimentazione dell’album “Tutto sta per cambiare” (2003) e la dimensione folk-rock de “Il pilota e la cameriera” (2012). Tutti e tre registrati all’Ortostudio di Francesco e Filippo Gatti, in Maremma, attivo dal 1997.

Dal punto di vista strumentale “La testa e il cuore” è il risultato di un lavoro corale. È infatti attraverso una intensa settimana di lavoro in studio e di interpretazione dei brani insieme ai musicisti che le canzoni, scritte in una prima versione aperta e istintiva, hanno trovato nuova forma. Al fianco del cantautore in questo viaggio artistico, i due produttori polistrumentisti, Matteo D’Incà e Francesco Gatti, il pianista e arrangiatore Fabio Marchiori, il violinista Steve Lunardi e la giovanissima cantautrice Virginia Tepatti, ai cori.

Traendo ispirazione da album che hanno segnato un solco profondo nella storia della musica italiana (primi tra tutti Com’è profondo il mare di Lucio Dalla e L’Era del cinghiale bianco di Franco Battiato), “La testa e il cuore” è costruito come qualcosa in più rispetto ad una raccolta di canzoni. Se è vero infatti che ogni brano rappresenta un mondo a sé, la sequenza dell’album è pensata per creare l’effetto di un viaggio, poetico e cinematografico.

L’album è stato anticipato dal singolo “GLI ACCORDI DI LEONARDO”:

Un brano profondo e semplice, scarno ed essenziale, dolce e delicato, “Gli accordi di Leonardo” –  canzone firmata con Matteo D’Incà – è una di quelle storie in cui trovi e prendi sempre qualcosa. Ad aggiungere la magia ci pensano le immagini che accompagnano il brano, il videoclip è girato dal Maestro dei Maestri JON ROSEMAN, il più grande pioniere della storia del video musicale che ha lavorato con artisti come Eurythmics, David Bowie, Queen, Sex Pistols e Bob Dylan. Il regista è tornato per l’occasione dietro alla telecamera dopo 25 anni. “Gli accordi di Leonardo” è (per fortuna) solo il primo episodio di una serie di clip dal titolo “Il fuoco di Leonardo” che saranno legati da un fil rouge. 

FILIPPO GATTI PARLA DEL DISCO “LA TESTA E IL CUORE”

Ho voluto che il disco prendesse vita dal suonare e dal vivere i brani insieme ai miei amici musicisti, perché credo nella bellezza dell’ascolto, come qualcosa capace di sorprenderti sempre. Ascoltare è come viaggiare. Non è come fare ogni giorno la stessa strada tra casa e lavoro. Così come non è un’emozione standard garantita, che si ripete senza sorprese. Dare spazio alla forza interpretativa significa dar vita a un’esperienza di scoperta di qualcosa, ogni volta, di nuovo. Non mi interessa la musica come mero intrattenimento. Per me fare musica è una forma di meditazione attraverso le emozioni.

2017-12-11T16:08:33+01:00