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Dalle band all’esperienza da solista. L’intervista a Strade

Il cantautore ai microfoni di diregiovani.it

intervista a Strade

ROMA – Scrittura “di pancia”, voce graffiata e un nome che richiama all’undeground e allo spirito cittadino. Tutto ciò, in una parola è Strade: ovvero il progetto solista di Simone Ranalli, che l’artista ha raccontato ai microfoni di diregiovani.it.


Dopo aver suonato in diverse formazioni, in Italia e all’estero, Strade inizia il suo percorso nel 2017. “Penna tra i denti” e una chitarra, per scrivere il più possibile e condividere con gli altri i propri pezzi. I testi diretti, sinceri, che arrivano dritti al punto. A fare da ciliegina sulla torta suoni che fondono atmosfere brit/pop, l’indie, l’elettronica e un DNA che è proprio del cantautorato italiano. Il risultato sono pezzi impossibili da non canticchiare già dai primi ascolti.

Due singoli all’attivo, “Chesterfield” e l’ultimo “A.Q.N.C.S” (Anche quando non ci sei). Questo un pezzo importante, fortemente positivo che è quasi un inno al sorriso coraggioso e sfrontato.

La canzone “parla del modo di affrontare le difficoltà in modo molto diversa dalla mia”, ha spiegato Simone. “Io – ha amesso- ho un mood, forse, più tetro, introverso, votato al negativo. C’è chi ha l’approccio opposto, riesce a sorridere. È una cosa che invidio molto e tramite l’esperienza con alcune persone sono arrivato a questa convinzione”.

“A.Q.N.C.S” è, così, un modo di reagire anche alle cose più brutte senza abbattersi. A fare da cornice la produzione di Francesco Megha, che ormai ha stretto quasi un “matrimonio artistico” con Simone. 

“Anche quando non ci sei” e “Chesterfield” sono solo un assaggio di quello che sarà l’album (e/o EP) di Strade. Ci saranno prima altre canzoni, poi, nel 2020, novità a riguardo. Intanto, non resta che seguire Simone sui suoi social per tutti gli aggiornamenti.

2019-04-03T11:20:57+02:00