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Mongol rally, il viaggio pieno d’amore di tre romani

Chiara, Andrea e Sabastiano hanno attraversato 18 Paesi

ROMA – “Ce l’abbiamo fatta. 58 giorni, 18.500 chilometri, 18 paesi. Semplici numeri. Il viaggio, le persone, La nostra amicizia, la nostra piccola macchina. Quello che sentiamo ora è il nostro cuore pieno d’amore. Questa esperienza ci ha cambiato, è ora di scoprire il nostro nuovo io. Un nuovo viaggio è iniziato. Ci vediamo di nuovo, gente del mondo. Grazie di tutto”.

Inizia così il post su Facebook di Sebastiano che, insieme a Chiara e Andrea, ha appena concluso la Mongol Rally, una gara non competitiva a scopo benefico. I tre amici romani – come raccontato a luglio da diregiovani.it – avevano deciso di partire con l’obiettivo di ritrovare i rapporti umani, conoscere, scoprire e aiutare gli altri. Partiti il 22 luglio da Praga, i tre viaggiatori hanno raggiunto la Mongolia, passando dalla Turchia, l’Iran, il Turkmenistan, l’Uzbekistan e poi ancora Tirgikistan e Russia.

Nel lungo post una descrizione delle emozioni e delle impressioni che ciascun luogo ha lasciato nei loro cuori:

“Europa non fare un passo indietro, per favore. In questo modo stai andando alla grande e senza confini sei fantastica. Turchia, tutti i giorni sei stata una sorpresa. Il tuo sole e quelle strade hanno cercato di sciogliere la nostra auto. Invece ci hai fuso il cuore. Iran, sei maestoso. Possiamo ancora sentire il calore di tutte le persone che abbiamo incontrato. Ci siamo sentiti come a casa. Turkmenistan, tieni in mano i tuoi segreti. Uzbekistan, le tue strade sfanno schifo. Tutto il resto era cosi’ speciale, il primo assaggio di Via della Seta inizia da voi, ci auguriamo il meglio per il futuro. Tagikistan, sei una cura per gli occhi, è stato incredibile e inaspettato. L’autostrada del Pamir ha cercato di piegarci, non ci siamo rotti. Kirgikistan, ricompensa la tua gente. Kazakistan, ci hai rotto la macchina, due volte, ma ci hai dato anche la possibilità di rimediare. Russia, sei enorme e fredda ma ci piace lasciare che gli sconosciuti ci sorridano rivelando il calore che hanno dentro”. Dunque per i tre partecipanti del team italiano “è stata un’esperienza che cambia la vita”. 

 

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2019-09-13T13:50:38+02:00