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Liceo Dante di Roma, in marcia con Mpaliza per restare umani

Gli studenti romani hanno accompagnato Jhon Mpaliza nella sua ultima tappa della marcia Restiamo Umani. Oggi la consegna del manifesto al Papa.

20 Ottobre 2019

ROMA – John Mpaliza è arrivato a Castel Sant’Angelo portando a termine la Marcia ‘Restiamo Umani’. Il Peace Walking Man italo congolese era partito da Trento il 20 giugno e dopo 4 mesi e 3 mila chilometri percorsi ha portato a
termine il suo lungo cammino per i diritti umani. Un viaggio da nord a sud che gli ha permesso di incontrare tante persone lungo il tragitto.

“In Italia non c’e’ dubbio che tiri una brutta aria- ha detto John- ma in questi mesi ho incontrato tante brave persone, c’è ancora una grande resistenza fatta di cittadini e cittadine che lottano ogni giorno per una società inclusiva, aperta e umana. Il fatto e’ che spesso sui mezzi d’informazione si tende a dare
più spazio al male che al bene, una bella storia non ha quasi mai l’appeal di una storia di sangue o di violenza”.

L’ultima tappa è iniziata ieri mattina da Albano Laziale accompagnato dai ragazzi del liceo classico statale Dante Alighieri di Roma e dal loro professore Giuseppe Malafronte, insieme a un gruppo di scout. “Questa marcia è molto importante- ha raccontato una studentessa- perché dimostra l’interesse dei
giovani verso la vita politica e i problemi attuali”.

Durante il percorso si sono uniti anche altri camminatori che hanno animato la marcia lungo la via Appia antica fino ad arrivare a Piazza della Chiesa Nuova dove si sono uniti al corteo conclusivo della associazioni che hanno supportato attivamente l’iniziativa nelle varie città italiane. Tappa finale Largo Giovanni XXIII.

Questa mattina l’appuntamento è stato alle 9.00 per seguire l’Angelus di
Papa Francesco al quale hanno consegnato una lettera di sostegno e solidarietà: il manifesto della Marcia ‘Restiamo Umani’. In cui si legge l’appello al Papa: “Ci rivolgiamo a Lei, Papa Francesco, per ringraziarla di cuore del Suo instancabile magistero in difesa delle persone povere, migranti ed emarginate, e di stimolo quotidiano alle nostre coscienze e alle nostre istituzioni perché non si chiudano nell’egoismo e non si lascino vincere dalle propagande che seminano pregiudizi e odio. Abbiamo bisogno delle Sue parole e dei Suoi gesti, e se ci sono persone che esprimono critiche nei Suoi confronti, noi vogliamo dirle, con questa Marcia, che siamo in tanti ad esserle profondamente riconoscenti per quello che dice e per quello che fa. Continueremo ad impegnarci sulla strada che lei non si stanca di indicarci “.

E quello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “perché, di fronte alla tragedia dei lager libici, intervenga presso il Governo perché l’Italia rispetti le raccomandazioni delle Nazioni Unite che chiedono che ‘qualsiasi cooperazione e/o sostegno fornito nell’ambito degli accordi bilaterali o regionali di gestione della migrazione con le istituzioni libiche sia coerente con i diritti umani internazionali e altri obblighi di legge internazionali pertinenti’ e perché tale cooperazione e sostegno fornito alla Libia ‘non contribuiscano o non favoriscano, direttamente o indirettamente, le violazioni dei diritti umani'”.

Per concludere con un appello a tutti i cittadini: “Ci rivolgiamo infine a tutti gli Italiani, perché ritrovino quello spirito di umanità radicato profondamente nella storia del nostro Paese, che e’ stato la culla dell’Umanesimo e dei suoi
incomparabili capolavori di arte, di cultura, di spiritualità, di esaltazione della dignità umana. Non possiamo tradire il meglio di noi stessi”.

2019-10-20T13:09:54+02:00