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Tumore al collo dell’utero

Il tumore della cervice uterina (o del collo dell’utero) è la terza neoplasia più frequente tra le donne, dopo quelle al seno e al colon-retto. Per collo dell’utero si intende il segmento che pone in collegamento il corpo dell’utero con la vagina. Il rivestimento della cervice uterina è composto da due tipologie cellulari: squamose e […]

Il tumore della cervice uterina (o del collo dell’utero) è la terza neoplasia più frequente tra le donne, dopo quelle al seno e al colon-retto. Per collo dell’utero si intende il segmento che pone in collegamento il corpo dell’utero con la vagina. Il rivestimento della cervice uterina è composto da due tipologie cellulari: squamose e ghiandolari, che di conseguenza possono dare origine a due diversi tumori (carcinoma a cellule squamose e adenocarcinoma). Le due zone confluiscono in un’area, la zona di transizione, da cui ha origine la maggior parte dei tumori (l’85% delle diagnosi).

Rispetto ad altri tumori, il tumore della cervice uterina ha il vantaggio di essere del tutto prevenibile e comunque ben curabile se rilevato precocemente. In genere, infatti, l’insorgenza di questa neoplasia non è un evento improvviso ma è caratterizzato da un’evoluzione lenta con progressive modificazioni della mucosa di rivestimento del collo.

L’introduzione del Pap-test e l’ HPV-test, nel protocollo di screening preventivo ha permesso di fare diagnosi precoci. La colposcopia è un altro strumento diagnostico che permette di definire meglio il livello di alterazione del tessuto.Il trattamento varia in funzione dello stadio del tumore passando da un circoscritto intervento chirurgico alla chemioterapia.

Solitamente i sintomi non compaiono fino a quando le cellule anormali della cervice non diventano cancerose ed invadono i tessuti circostanti. Il sanguinamento è il sintomo più diffuso (post-coitale o intermestruale). Se la malattia è in fase avanzata, può esserci un dolore pelvico che coinvolge anche gli arti inferiori. L’aumento di secrezioni vaginali anomale potrebbe essere un ulteriore segno della neoplasia.
Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della cervice risulta essere l’infezione da papilloma virus umano (HPV) che si trasmette per via sessuale.

È comunque necessario ricordare che non tutte le infezioni da HPV provocano il cancro della cervice. La maggior parte delle donne che entrano in contatto con il virus, infatti, sono in grado di eliminare l’infezione grazie al proprio sistema immunitario senza successive conseguenze per la salute. Correlati al carcinoma della cervice sono i seguenti tipi dell’HPV: 16, 18, 31, 33, 35 o 39. I restanti tipi tendono a restare silenti o si limitano a dare origine a piccoli tumori benigni detti papillomi e noti anche come verruche genitali.

Altri fattori che possono aumentare il rischio di tumore della cervice sono il fumo di sigaretta, fattori di familiarità, immunodeficienza, primi rapporti sessuali in giovane età, un numero elevato di partner sessuali, comportamenti alimentari disfunzionali e secondo alcuni studi, anche le infezioni da clamidia.

Fondamentale risulta essere la prevenzione primaria con la vaccinazione HPV e la prevenzione secondaria con fasi di screening ravvicinati.

Lo sapevi che…

  • Nei Paesi in via di sviluppo questo tumore è la seconda causa di morte per cancro, per la scarsa informazione e per l’assenza di un protocollo di prevenzione.
  • Risale a 5000 anni fa la prima citazione della patologia, ritrovata in Egitto sul Papiro Ebres e definito come il tumore contro il Dio Xenus.
  • Il fisico italiano Rigoni nel 1800 notò che tra l’epidemiologia delle vittime del tumore alla cervice non erano presenti le suore postulando l’ipotesi che il tumore fosse trasmesso per vie sessuali. Ci vorranno però 150 anni per confermare tale ipotesi
  • In Italia è presente un vaccino che copre 9 ceppi di HPV, fornito gratuitamente alle bambine al compimento dei 12 anni e in molte regioni è offerto anche a donne di età maggiore. Il Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-19 prevede la vaccinazione anche dei maschi, che costituiscono un serbatoio di contagio anche per le donne.
  • Se il trattamento del tumore non prevede l’asportazione dell’utero o la chemioterapia non ha danneggiato le ovaie è possibile riprendere le attività sessuali e avere dei figli.

Dubbi e domande…

Teresa, 22 anni
Vorrei avere chiarimenti sul papilloma virus…
Emi, 40 anni
Devo dire che la cosa che più mi spaventa è che mia nonna mi dice che ho un tumore…


Nel film “Colpa delle stelle” due adolescenti si conoscono durante le riunioni in un gruppo di sostegno per malati di cancro e si innamorano l’uno dell’altra..

 

2021-02-22T17:36:35+01:00