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VIDEO| Cara: “Nella mia musica non ho paura di cantare le mie fragilità”

Qualche giorno fa abbiamo incontrato la cantante, che ci ha regalato qualche riflessione sul suo disco di debutto, "99"

ROMA – Fedez l’ha scelta come pupilla e il pubblico l’ha consacrata come una delle rivelazioni più interessanti di questo 2020, tanto che Spotify l’ha inserita in ‘Radar Italia’, il programma globale della piattaforma che supporta i migliori artisti emergenti. Cara, una rivelazione, lo è per davvero e lo ha ribadito lei stessa con “99”, il suo primo ep su tutte le piattaforme per Polydor.

È un disco di debutto interessante quello dell’artista, al secolo Anna Cacopardo, uno di quelli che ti fanno venir voglia di cantare e ballare senza freni. Tutto merito della capacità di Cara di raccontarsi a 360 gradi, senza nessuna barriera. Una sensazione che si ha già dal primo ascolto e che, in effetti, riflette il desiderio di Anna di mostrarsi senza paura.

L’INTERVISTA ↓

Proprio qualche giorno fa, su Zoom, la cantante ci ha parlato di questo aspetto della sua scrittura: Sono sempre stata molto propensa a mostrarmi vulnerabile, è una parte di me. Non lo trovo complicato, non sono mai riuscita a mettere filtri davanti a quello che sono. In modo naturale espongo le mie fragilità e non la vivo come un blocco a livello personale. È un’esigenza quella di espormi e di raccontarmi. Essendo un’esigenza la vivo più come un flusso di coscienza”. 

A soli 20 anni, così, Cara regala piccole perle di sincerità. Dalla focus track ‘Tevere’ al flusso di coscienza di ‘Lentamente’, in mezzo le hit ‘Le feste di Pablo’ con Fedez e ‘Mi serve’ con Samuel Heron. Chiudono ‘Scemo’, in cui Cara racconta il lato ironico dell’amore e la title track ’99’, un brano dal sapore punk rock che è il manifesto del lavoro fatto in questi mesi dall’artista: “il mio grido”.

“In questa traccia- ha spiegato Cara- ci sono i miei 20 anni, il mio voler essere in questo mondo che, a mio parere, diventa sempre più veloce e ricco di stimoli. Il mio grido è un po’ volermi difendere da tutti questi stimoli cercando di prendermi i miei tempi e inseguire quella che sono, la mia identità e la mia voce”.

Un’imposizione che diventa quella di un’intera generazione, ormai stanca di essere sottovalutata o considerata in maniera superficiale.

E, in questi mesi, Cara ha sicuramente intrecciato l’entusiasmo della sua età con i “consigli” di Fedez: “L’esperienza con lui è stata molto bella e mi ha fatto molto crescere perché ho percepito tanta consapevolezza in lui – ha raccontato – mi ha trasmesso il suo approccio alla musica, al lavoro, al live. Io mi porto più ingenuità, vedere, invece, un artista con così tanta esperienza mi ha passato tante cose”.

Per Cara “99” è solo l’inizio, ma una cosa l’ha già capita: “È bello leggere i messaggi di persone che si ritrovano in quello che scrivo, che dico. La cosa che mi lascia di più è vedere che alle persone arriva qualcosa dalla mia musica”.

2020-11-20T18:24:52+01:00