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Vulvodinia: il dolore cronico femminile

La vulvodinia è una patologia, sottovaluta e non diagnosticata, che colpisce l’organo genitale femminile, caratterizzata da labbra vaginali gonfie, irritazione, dolore durante i rapporti e successivo bruciore, in assenza di rilevanti segni obiettivi durante la visita ginecologica.Questa patologia sembra essere correlata alla crescita disordinata di piccole terminazioni nervose a livello vulvare generando, quindi, una sensibilità […]

La vulvodinia è una patologia, sottovaluta e non diagnosticata, che colpisce l’organo genitale femminile, caratterizzata da labbra vaginali gonfie, irritazione, dolore durante i rapporti e successivo bruciore, in assenza di rilevanti segni obiettivi durante la visita ginecologica.
Questa patologia sembra essere correlata alla crescita disordinata di piccole terminazioni nervose a livello vulvare generando, quindi, una sensibilità differente. Pochi ginecologici riescono a diagnosticare e curare questa condizione. Colpisce il 15% delle donne, una su 7.

Si tratta di una sindrome multi-fattoriale fortemente invalidante, che rientra nelle cosiddette allodinie, condizioni essenzialmente caratterizzate dalla comparsa di dolori associati a stimoli normalmente innocui. La forma di vulvodinia più frequente, che interessa circa l’80% dei casi, è quella localizzata al vestibolo vaginale, definita vestibolite vulvare o vestibolodinia. Nelle forme più severe, la malattia provoca dolori molti intensi, spesso descritti come scosse elettriche, punture di spillo o coltellate, e può comportare vere e proprie lacerazioni della cute e delle mucose coinvolte. Diventa anche difficile sedersi su superfici dure o camminare.

La vulvodinia, solo raramente, è accompagnata da traumi fisici osservabili; a tal proposito, il disturbo è stato classificato come “esclusivamente psicosomatico” o, addirittura, “psicogeno”.
Tra le possibili cause scatenanti, le ripetute infezioni batteriche vaginali e vescicali ma anche traumi fisici legati a cadute sul coccige (segmento finale della colonna vertebrale), o a traumi da abusi, o comunque a traumi di tipo fisico e psicologico, o anche a una condizione generale di stress psico- fisico.
Spesso le donne affette da questo disturbo presentano una predisposizione genetica alle infiammazioni  ed è stato verificato che le fibre presenti nel nervo della zona vestibolare e vulvare delle pazienti vulvodiniche sono molto numerose e voluminose. Altre donne presentano un’ipercontrattilità della muscolatura che circonda la zona perianale e vulvare.

La diagnosi della vulvodinia viene effettuata con lo swab test (o Q-tip test): con l’aiuto di un cotton fioc, il medico esercita una leggera pressione in alcuni punti precisi della zona vestibolare per valutarne la sensibilità. Diverse sono le strategie provate per la cura di questa sindrome come la psicoterapia, farmaci antidolorifici, creme ad azione anestetica locale, riabilitazione (per correggere l’alterazione spastica della muscolatura perianale-vulvare), delicati interventi di chirurgia e una alimentazione privi di cibi che possano aumentare stati di infiammazione.
È una condizione molto diffusa, ma allo stesso tempo molto taciuta dalle stesse donne, per imbarazzo o per sfiducia nell’aver tentato diversi approcci terapeutici non andati a buon fine.

Lo sapevi che…

La vulvodinia è stata descritta per la prima volta dal Dr. Friedrich, verso la fine degli anni Ottanta del Novecento, e tuttora si mantiene la linea sintomatologica analizzata dall’Autore stesso. 

Il dottor Galizia, uno dei pochi urologi che in Italia si occupano di vulvodinia, afferma che la massima incidenza è tra i 30 e i 40 anni, però si vedono anche tante ragazze molto più giovani.

È sconcertante come una buona parte delle donne a cui è stato diagnosticato il disturbo della vulvodinia, sia stata precedentemente valutata soltanto come “affetta da dolore psicologico e psicotico”.

La vulvodinia rende complicata l’attività sessuale, fino a produrre tutta una serie di disagi assai invalidanti per la donna, determinando spesso una sindrome depressiva importante per la difficoltà di condurre una serena vita intima e di relazione. Il dolore vulvare è particolarmente frequente, nessuna fascia di età della vita della donna ne è esente.

A Milano è nato un progetto unico nel mondo: “vu-net”, ovvero la prima rete italiana di studio, ricerca e formazione vulvare

Dubbi e domande…

Katiuscia,
Quando ho rapporti ho un dolore vaginale interno o fitta da morire…
Anonima, 18 anni
Ho sentito un forte dolore al basso ventre e il rapporto non si è concluso…


La dott.ssa Linda Franzini, ostetrica del CEMP, spiega che cos’è e come si può curare la vulvodinia o dolore vulvare cronico…

 

 

 

2021-12-10T16:33:17+01:00