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Le droghe aiutano a concentrarsi? Tutto sul fenomeno delle smart drugs

L'allarme degli esperti: "Effetti collaterali sul nostro sistema nervoso centrale"

È possibile dare ‘un aiutino’ alle proprie capacità cerebrali per migliorare le performance scolastiche? Se lo chiede uno studente quindicenne rivolgendosi agli psicologi del progetto ‘Lontani ma vicini’, promosso da Diregiovani.it e Istituto di Ortofonologia (IdO). “Io – spiega il ragazzo – ho dei problemi di concentrazione a scuola e anche difficoltà quando leggo. Ho pensato che potrei provare (le smart drugs, ndr). Non ho ben capito se fanno male, ma credo di no. Comunque le vendono online e negli smart shop quindi sono legali. Se facevano male credo le avrebbero vietate”.

LE SMART DRUGS IN COMMERCIO

Alcune smart drugs attualmente in commercio, confermano gli esperti, sono “in grado di alterare le capacità e le attività cognitive. L’obiettivo- chiariscono – è quello di potenziare il rilascio di agenti neurochimici e implementare l’apporto di ossigeno al cervello”. Tuttavia, tengono a sottolineare immediatamente gli psicologi, “queste sostanze potrebbero avere effetti collaterali sul nostro sistema nervoso centrale. Ad oggi ancora non sono state raccolte forti evidenze scientifiche che riescano a identificare chiaramente gli effetti indesiderati più gravi. La maggior parte di esse – prosegue il team di ‘Lontani ma vini’- non è sottoposta allo stringente iter regolatorio che devono seguire i farmaci, per questo è difficile monitorare gli effetti collaterali”.

Sebbene “qualche studio recente riporti dei miglioramenti apparenti nelle prestazioni dopo le prime assunzioni, queste sostanze – ribadiscono gli psicologi – causano una diminuzione della plasticità cerebrale che nel lungo termine potrebbe portare ad una regressione cognitiva”.

Entrando nello specifico delle difficoltà riportate dall’autore del messaggio e dopo avergli fortemente sconsigliato di assumere sostanze le cui conseguenze non sono note né prevedibili, gli esperti gli consigliano di rivolgersi a uno psicologo per valutare “le tue difficoltà di attenzione e concentrazione e capire se siano legate ad uno stato di ansia particolare o se rientrino in un disturbo di apprendimento. Una giusta valutazione – assicurano – ti aiuterà a trovare delle strategie cognitive ed emotive più funzionali”.

LIMITLESS

Il potenziamento delle capacità cognitive è un tema che solletica da sempre gli esseri umani e ha ispirato anche diversi film. Come ‘Limitless’ in cui il protagonista, Bradley Cooper, è uno scrittore che attraversa un periodo difficile, in cui la sua vena creativa si è spenta. Attraverso un conoscente, l’autore in crisi prova un farmaco che stimola fortemente le sue capacità cerebrali. E così, in poco tempo, le sorti della sua vita si rovesciano in positivo e tutto sembra girare nel verso giusto.

LE SOSTANZE CHE STIMOLANO L’ATTIVITÀ CELEBRALE

Le sostanze che stimolano l’attività cerebrale si chiamano nootropi, si trovano naturalmente in alcuni alimenti e vengono anche prodotte in laboratorio e inserite in alcuni farmaci per la cura di malattie degenerative come l’Alzheimer e il Parkinson o per trattare i deficit di attenzione. Sempre più spesso queste sostanze si trovano anche in alcune cosiddette ‘smart drugs’, molto diffuse tra i giovani, soprattutto nei periodi degli esami. In uno studio, condotto tra il 2015 e il 2017 su un campione di circa 100mila persone di 15 nazioni di tutto il mondo, pubblicato nel 2018, è emerso che il 14% del campione aveva utilizzato droghe stimolanti nell’ultimo anno. Una percentuale che sale al 30% negli Stati Uniti. È in Europa, tuttavia, che si è registrato il maggior incremento di utilizzo di queste sostanze per migliorare le perfomance cerebrali. Così in Francia si è passati dal 3% del 2015 al 16% del 2017, mentre in Gran Bretagna, nello stesso periodo, le percentuali sono passate dal 5% al 23%. Trattandosi spesso di medicinali che vengono utilizzati impropriamente da persone sane, sottolineano gli autori dello studio, questi risultati sollevano questioni anche di tipo etico e sanitario.

‘CONOSCERE PER PREVENIRE’ DI DIREGIOVANI

Per migliorare le conoscenze dei ragazzi in tema di sostanze stupefacenti e dipendenze e fornire loro un’informazione corretta, Diregiovani.it ha aperto sul proprio sito uno spazio dedicato a questi argomenti chiamato ‘Conoscere per prevenire’. Navigando in questo spazio è possibile anche accedere a una serie di questionari, dedicati non solo ai ragazzi ma anche a genitori e insegnanti, proposti con l’obiettivo di scoprire quanto siano approfondite e corrette le informazioni che circolano tra i giovani e quali sono le loro aspettative ed esigenze. I questionari disponibili sono tre: ‘Resta In-dipendente’, ‘Vivi In-dipendente’ e ‘Pensa In-dipendente’.
Tutte le notizie sono disponibili qui: Conoscere per Prevenire

2021-04-08T11:02:51+02:00