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Diffuso e poi oscurato un documentario per infangare Giulio Regeni: “Terribile”

Un video contiene testimonianze e racconti di figure egiziane ma soprattutto di personalità italiane di rilievo

(AGGIORNATO AL 30 APRILE) ROMA – Dura circa cinquanta minuti il video pubblicato il 28 aprile su Youtube dal titolo La storia di Regeni, una sorta di documentario realizzato, sembrerebbe, con un preciso obiettivo: screditare la figura del dottorando italiano ritrovato senza vita, in strada a Il Cairo, il 3 febbbraio 2016, e gettare nuove ombre sulla sua morte. Per diffonderlo gli autori hanno creato un profilo ad hoc – The Story of Regeni –  chiuso nella notte tra il 29 e il 30 aprile, a cui hanno aggiunto anche due trailer: uno con sottotitoli in lingua inglese e un altro in italiano (diversi gli errori di ortografia e di traduzione). Al video è allegato un testo, in cui si spiega che si ricostruisce i movimenti strani di Giulio Regeni al Cairo… Chi incontrava Regini nella strade principali e in quelle laterali?!! Che cosa chiedeva a loro? Perché frequentava regolarmente i bar al centro, al Capolinea di Qolali e nella zona di Ahmed Helmy?! Che rapporto aveva con i venditori ambulanti al Cairo? E perche’ era interessato alla loro partecipazione nel prossimo anniversario della rivoluzione?!”.

I POLITICI ITALIANI PRESENTI NEL VIDEO

È stato creato anche un profilo Facebook, come il canale Youtube chiuso nella notte tra il 29 e il 30 aprile, per diffondere il più possibile un contenuto in cui sono presenti diverse figure politiche e istituzionali italiane: il giornalista Fulvio Grimaldi (presentato come Fulvio Gremaldi), sostenitore di presunto rapporto tra Regeni e i servizi occidentali; l’ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica Leonardo Tricarico; il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri e l’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta. Tutti sostengono di essere stati vittima di un raggiro e di essere stati contattati da troupe di emittenti televisive.

“UN VIDEO TERRIBILE”

“Lo pseudo-documentario sul caso Regeni che da ieri circola in rete è terribile dal punto di vista umano e un fatto grave sul piano politico, ma almeno è utile perché, per la prima volta, abbiamo la dimostrazione schiacciante del fatto che ci sono pezzi dello Stato italiano che hanno abbracciato l’agenda politica dell’Egitto. Quel filmato è una ‘chiamata alle armi’ di chi vuole a tutti i costi che la verità non venga fuori, scagionando le istituzioni egiziane da ogni responsabilità, per il bene di interessi precisi”. Questa l’analisi che Elisabetta Brighi, docente di Relazioni internazionali alla University of Westminster, illustra all’agenzia Dire. 

IL PROCESSO

È stata rinviata al prossimo 25 maggio l’udienza preliminare del processo per la morte di Giulio Regeni, che vede alla sbarra quattro 007 egiziani. Il Gup del Tribunale di Roma, Pierluigi Balestrieri, ha accolto il legittimo impedimento, legato all’emergenza sanitaria da Covid19, di uno dei difensori d’ufficio degli imputati. In aula, oltre al pm Sergio Colaiocco, erano presenti il procuratore capo, Michele Prestipino, i genitori di Giulio Regeni, Paola Deffendi e Claudio Regeni. Gli imputati sono Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, maggiore della National Security egiziana. Le accuse, a seconda delle posizioni, sono di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate. 

2021-04-30T08:56:27+02:00