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Tennis. Caso Peng, la Wta sospende tutti i tornei femminili in Cina

L'annuncio dell'amministratore delegato Steve Simon

2 Dicembre 2021
wta

Durante il suo intervento alla Cnn sul caso Peng un paio di settimane fa, Steve Simon (amministratore delegato della Women’s Tennis Association) era stato chiaro: “Siamo pronti a sospendere gli eventi in Cina” e così è stato. A nulla è servita dunque la videochiamata con il presidente del Cio Bach sulle condizioni di Peng Shuai: la WTA sospenderà tutti i tornei femminili nel Paese.

“Con il pieno supporto del Consiglio di amministrazione della WTA, annuncio l’immediata sospensione di tutti i tornei WTA in Cina, compreso Hong Kong”, ha dichiarato Simon. “In buona coscienza, non vedo come posso chiedere ai nostri atleti di gareggiare lì quando Peng Shuai non è autorizzata a comunicare liberamente. Dato lo stato attuale delle cose, sono anche molto preoccupato per i rischi che tutti i nostri giocatori e i nostri staff potrebbero affrontare se dovessimo organizzare eventi in Cina nel 2022”. 

“Apprezzo Steve Simon e la leadership della WTA per aver preso una posizione forte nella difesa dei diritti umani in Cina e nel mondo”, ha affermato Billie Jean King. “La WTA è dalla parte giusta della storia”. Martina Navratilova l’ha definita una “posizione coraggiosa”. “Ora cosa ne dici, CIO?- ha twittato. “Riesco a malapena a sentirti!”.

 

 

La ‘diplomazia silenziosa’ del Cio

A seguito della mossa molto forte della Wta, il Cio (Comitato Olimpico Internazionale) si è visto ‘quasi costretto’ a pubblicare una nota ufficiale sul caso Peng Shuai. “Condividiamo la stessa preoccupazione di molte altre persone e organizzazioni per il benessere e la sicurezza di Peng Shuai – scrive il Cio – Per questo, proprio ieri, un team del Cio ha tenuto un’altra videochiamata con lei. Le abbiamo offerto un ampio supporto, resteremo in contatto con lei e abbiamo già concordato un incontro di persona a gennaio”. “Ci sono diversi modi per ottenere il suo benessere e la sua sicurezza. Abbiamo adottato un approccio molto umano e centrato sulla persona. Il Cio sta affrontando queste preoccupazioni direttamente con le organizzazioni sportive cinesi. Utilizziamo la ‘diplomazia silenziosa’ che, date le circostanze e in base all’esperienza dei governi e di altre organizzazioni, è indicata come il modo più promettente per procedere efficacemente in tali questioni umanitarie”. “Gli sforzi del Cio – continua la nota del Cio – hanno portato a una videoconferenza di mezzora con Peng Shuai il 21 novembre, durante la quale ha spiegato la sua situazione e sembrava essere al sicuro e in salute, data la difficile situazione in cui si trova. Ciò è stato riconfermato nella chiamata di ieri. Il nostro approccio umano e centrato sulla persona significa che continuiamo a preoccuparci per la sua situazione personale e continueremo a sostenerla”.

2021-12-02T11:46:20+01:00