Valentino Rossi è senza dubbio una delle leggende dello sport italiano e uno sportivo che ancora oggi milioni di appassionati ricordano con affetto in tutto il mondo. Numeri incredibili, vittorie sensazionali e tanti grandi risultati per uno sportivo che resta sempre molto amato nella mente di chi è appassionato di MotoGp.

Le sue vittorie sono uniche e hanno fatto si che il campione nato ad Urbino abbia lasciato un segno indelebile nel nostro sport. Le rivalità con Max Biaggi e Jorge Lorenzo e soprattutto le ultime con Marc Marquez hanno segnalato la sua carriera e Vale ha emozionato con vittorie e prestazioni letteralmente da capogiro. Ma Valentino Rossi ha vissuto anche giorni difficili, sia per prestazioni non all’altezza che per momenti a livello umano difficili e nelle ultime ore è emerso un retroscena.
La morte del collega e rivale Marco Simoncelli ha sicuramente segnalo la carriera di Rossi che non è mai riuscito a dimenticare quel giorno e che più volte ha ricordato un’incidente che – suo malgrado – ha fatto la storia della MotoGp. L’ex dirigente e manager di piloti Carlo Pernat ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del Secolo XIX e ha trattato di tanti temi, tra i quali la scomparsa di Simoncelli e come questa ha sicuramente bloccato mentalmente la stella.
Valentino Rossi e la dolorosa rivelazione su Simoncelli
Attraverso le colonne del quotidiano ligure Pernat ha rivelato: “Dopo la morte di Simoncelli Rossi non si è più fatto vedere per oltre due mesi e mezzo, so che si sentiva in colpa ed ha pensato anche di smettere”, la clamorosa rivelazione di un uomo che ha fatto con il suo lavoro la storia del motociclismo.

Pernat non ha preso parte al primo gran premio della stagione per motivi di salute ma continua ad avere un ruolo piuttosto importante nel circuito e a riguardo ha raccontato: “In quei due mesi dopo la morte di Simoncelli Vale non si è fatto ne vedere e ne sentire, Paolo non era arrabbiato ma stranito da quel comportamento e poi dopo abbiamo capito il perchè”. L’uomo ha infatti proseguito:
“Valentino si colpevolizzava perchè l’ultima ruota che è passata sul corpo di Marco è stata quella della sua Ducati e in un certo senso si sentiva davvero colpevole”, ha spiegato l’uomo che infine ha chiarito: “Poi Rossi si è presentato dal nulla a casa di Simoncelli ed ha abbracciato il padre chiedendogli scusa, quell’incidente ha segnato Valentino che non è stato più lo stesso”.