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Earth Day, il respiro della Terra ascoltato (e salvato) dallo Spazio [VIDEO]

Earth Day Il 22 aprile si celebra in tutto il mondo la Giornata della Terra. La salvaguardia del nostro pianeta e l’ispirazione delle buone pratiche ecologiste sono al centro di questo appuntamento nato nel 1970, fortemente voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy. Nel 1970 iniziò la […]

22 Aprile 2016

Earth Day

Il 22 aprile si celebra in tutto il mondo la Giornata della Terra. La salvaguardia del nostro pianeta e l’ispirazione delle buone pratiche ecologiste sono al centro di questo appuntamento nato nel 1970, fortemente voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy.

Nel 1970 iniziò la lunga marcia per coinvolgere le persone sulle tematiche ambientali, cercando di convogliare le loro energie e conoscenze per uno stile di vita più sostenibile. Quarantasei anni dopo gli ideali non sono affatto cambiati, anche se la battaglia per la difesa del nostro pianeta si è fatta ardua, considerato il peso di cambiamenti climatici che sembrano inarrestabili. “Iniziamo adesso e non fermiamoci” è lo slogan globale che rimbalza di continente in continente e che incita a un attivismo ambientalista che può ancora salvare il nostro pianeta.


– Il Politecnico di Torino di nuovo nello Spazio con E-ST@R
– Il Cnr si impegna per Palmira (anche con l’aiuto dello Spazio)
– Il ‘cuore nero’ del Sole ha colpito la Terra
– Mission X, finale con Luca Parmitano


A questa esigenza di salvaguardia e di consapevolezza non si sottrae lo Spazio, che, anzi, è un settore molto attivo nella tutela dell’ambiente. Lo fa grazie a una serie di programmi di osservazione della Terra, da COSMO SkyMed a Copernicus, a cui si aggiungono delle iniziative specifiche. Una è quella della NASA, che per la Giornata della Terra 2016 ha organizzato incontri dal vivo e online per approfondire la conoscenza della Terra e capire come proteggerla. Ma non solo. L’agenzia spaziale statunitense ha organizzato anche un evento social: ha invitato il pubblico a dare il proprio contributo alla celebrazione con una foto o un video focalizzati sull’attività che si sta svolgendo per celebrare la giornata per poi postarle con l’hashtag #24Seven su Facebook, Instagram e Twitter. Le attività saranno monitorate durante le 24 ore e i migliori contenuti verranno utilizzati per creare un video che mostri l’unione dei cittadini del mondo per la salvaguardia del pianeta.

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Earth Day 2016 (1)


In tutto il mondo partecipano all’Earth Day 193 Paesi, grazie a una rete di 22mila organizzazioni.

E proprio nel giorno delle celebrazioni 2016 è calendarizzato dalla base Esa di Kourou in Guyana francese il lancio di Sentinel 1B, secondo satellite della famiglia di Copernicus. Lo scopo del programma è quello di monitorare l’ambiente e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, contribuendo alla gestione di emergenze umanitarie, disastri naturali e sicurezza della popolazione.

Il primo satellite della famiglia, Sentinel-1A, è stato lanciato nel 2014, mentre Sentinel-1C e Sentinel-1D saranno messi in orbita a partire dal 2021. Sentinel-1B osserverà il nostro pianeta da un’altezza di circa 700 km, fornendo immagini radar in ogni condizione atmosferica, giorno e notte, con una risoluzione tra i 5 e i 25 metri.

Earth Day: #24Seven, dalla NASA il Social Media Event

Sentinel-1B, così come gli altri satelliti della famiglia Sentinel-1, è realizzato da Thales Alenia Space, joint venture tra Finmeccanica e Thales. Il programma Copernicus è coordinato dalla Commissione europea in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e con il contributo della Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Tutti i dettagli sul suo funzionamento e i suoi obiettivi nella prossima edizione di Scientificamente…



Il Politecnico di Torino di nuovo nello Spazio con E-ST@R
È iniziato il conto alla rovescia al Politecnico di Torino per il lancio del secondo CubeSat realizzato dagli studenti dell’Ateneo, di nuovo ospitato nell’ambito di un programma spaziale ESA dopo il lancio, quattro anni fa, del nanosatellite e-st@r. Dopo il successo della prima missione del 2012, infatti, il Politecnico è stato nuovamente selezionato dall’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) per il programma educativo Fly Your Satellite!, iniziativa proposta dall’Education e Knowledge Management Office, che ha portato ad una selezione iniziale di 6 CubeSats di altrettante università europee, fra i quali e-st@r-II del Politecnico era l’unico Italiano. Nella seconda fase di selezione, i nanosatelliti selezionati sono stati solo tre: oltre a quello torinese, i satelliti dell’Università di Liege (Belgio) e di Aalborg (Danimarca). I CubeSat saranno lanciati il 22 aprile bordo del lanciatore russo-europeo “Soyuz” che porterà in orbita come carico primario il satellite dell’ESA Sentinel-1B, da Kourou, in Guiana Francese.

Il Cnr si impegna per Palmira (anche con l’aiuto dello Spazio)
Dall’aerofotografia archeologica al telerilevamento satellitare, dalle ricostruzioni 3D alla classificazione dei materiali lapidei e all’identificazione delle cave di provenienza. Anche il Cnr dà il suo impegno per Palmira, l’antica città siriana colpita dalla furia dell’Isis. Tra le metodologie che saranno applicate dall’Ibam-Cnr, l’aerofotografia archeologica e il telerilevamento da satellite per la ricostruzione storico-archeologica del sito e per il monitoraggio multitemporale delle evidenze antiche, allo scopo di valutare l’entità dei danni che queste hanno subito nel corso del conflitto. L’esame della cartografia storica e della documentazione fotografica precedente gli eventi fornirà una documentazione unica dello stato del sito e dei monumenti prima della loro distruzione. Tutti i dati confluiranno nella ricostruzione in 3D della storica città, che costituirà una sorta di ‘guida’ per il restauro.

Il ‘cuore nero’ del Sole ha colpito la Terra
Sul Sole è comparsa una macchia nera a forma di cuore da cui si è sviluppata un’eruzione, i cui effetti sono arrivati fin sul nostro pianeta. Lo sciame di particelle che si è sprigionato ha infatti interferito con le telecomunicazioni nella zona dell’Oceano Pacifico. La macchia del ‘cuore nero’ ha un’estensione pari a tre volte quella della Terra ed è stata osservata nel dettaglio dal Solar Dynamics Observatory della Nasa. Gli scienziati non escludono che nei prossimi giorni possano verificarsi nuove eruzioni, anche se, a causa della rotazione, la macchia non è più ‘allineata’ con la Terra e quindi il nostro pianeta potrebbe sfuggire ad altri effetti nefasti.

Mission X, finale con Luca Parmitano
‘Mission X’ è il programma didattico internazionale sui temi dell’attività fisica e della corretta nutrizione che porta gli astronauti come esempio ai più piccoli. Sei edizioni, 29 paesi coinvolti in tutto il mondo, ‘Mission X’ insegna agli alunni come tenersi in forma. La giornata conclusiva italiana di questa edizione si è svolta nel Centro di Geodesia spaziale dell’Agenzia Spaziale Italiana di Matera. Per l’occasione l’atteso ospite speciale è stato l’astronauta siciliano Luca Parmitano, che ha incontrato oltre 200 ragazzi. “Il pubblico dei giovanissimi è il mio pubblico preferito – ha raccontato Parmitano – e sono molto contento perché si parla di due argomenti che mi stanno molto a cuore: la buona alimentazione e l’attività fisica. Due aspetti molto importanti per un astronauta, ma non soltanto. La raccomandazione per tutti i giovani è di tenersi in forma perché curare l’alimentazione e il fisico è un investimento sul futuro”.

2016-04-22T12:29:10+02:00