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Bermuda. Da Isole del Diavolo a gioiello dell’Atlantico

Un viaggio tra le isole dei pirati

St. George's Town. Foto on instagram @cketo

St. George’s Town.
Foto on instagram @cketo

St. George’s Island – Bermuda è quel posto dove ti fermi, respiri e ti rigeneri a bassa velocità. Questo puntino in mezzo all’Oceano è un piccolo grande mondo da scoprire lentamente. L’arcipelago, lungo 33 chilometri da nord a sud, è composto da 180 isole di cui sette collegate da ponti e da una buona rete stradale, la sabbia ha un colore cangiante e il mare ha mille sfumature. Dimenticate le impressionanti leggende sul famigerato triangolo maledetto, non badate alle foto di milionari paparazzati in cottage extra lusso, Bermuda è un’isola selvaggia e accogliente, silenziosa e generosa, troverete riserve naturali, baie protette e spiagge libere e deserte.

Church Bay. Foto on instagram @cketo

Church Bay.
Foto on instagram @cketo

Fu il navigatore spagnolo Juan de Bermudez a scoprire nel 1503 l’arcipelago da cui prende il nome, il primo insediamento permanente sull’isola fu St. George’s Town, cittadina fondata nel 1612 e capitale di Bermuda fino al 1815, oggi Patrimonio dell’Umanità Unesco. Passeggiando per i vicoli si respirano atmosfera british e ritmi esotici, la cultura isolana è infatti un mix di storia coloniale britannica ed eredità africana, quest’ultima più presente nelle danze e nella musica. Colonia inglese, il Capo di Stato di Bermuda è sua maestà la Regina Elisabetta II, oggi rappresentata nell’isola da un governatore. Fermatevi a parlare con i local, osservateli nei loro pic-nic sull’erba a ritmo di musica e accomodatevi sulle sedie apparentemente abbandonate vista mare. Percorrete i vicoli di St. George’s Town, King’s Square è il centro della città, Town Hall, il palazzo comunale costruito nel 1782, si affaccia sulla gogna dove venivano giustiziati i trasgressori delle leggi, poco distante c’è il “docking stool”, sgabello all’estremità di un palo da cui venivano gettati in mare i ladruncoli che commettevano reati di piccola entità. Più in alto raggiungete l’Unfinished Church, una chiesa che somiglia a una cattedrale gotica, sarebbe dovuta essere la riproduzione di St. Peter, ma non fu mai finita.

Town Hall. Foto on instagram @cketo

Town Hall.
Foto on instagram @cketo

La capitale oggi è Hamilton, i piccoli cottage di St. George’s lasciano il posto a qualche grattacielo e nuove costruzioni, l’atmosfera è meno autentica e molto business. È a Hamilton che indaffarati uomini d’affari si incontrano vestiti con coloratissimi pantaloncini bermuda, camicia e calzettoni sotto al ginocchio; i ristoranti più rinomati dell’isola sono qui, tra Front street e Church street. Il municipio ogni mattina propone visite guidate gratuite per la città e il sabato è possibile assistere alle performance dedicate alla danza Gombey (all’interno del Queen Elizabeth Park), in cui ballerini in costume rievocano le atmosfere della metà del XVIII secolo su ritmi che fondono sonorità inglesi, americane e caraibiche. Approfittatene per fare un po’ di shopping: gli uomini non possono rinunciare all’acquisto di un paio di Bermuda shorts, contrariamente ai luoghi comuni, il pantaloncino più chic del globo non è un’invenzione locale, gli inglesi all’inizio del ventesimo secolo li utilizzavano come uniforme militare nelle stagioni più calde. Ma attenzione, la moda nell’arcipelago è cosa seria, una legge a Bermuda stabilisce che i calzoncini non devono essere più alti di 6 centimetri sopra il ginocchio.

Hamilton

Hamilton

Altro cuore pulsante dell’arcipelago è il Royal Naval Dockyard, nella collinosa Ireland Island, qui ha sede il più grande porto di Bermuda. Dopo la guerra di indipendenza americana, gli inglesi, non potendo più servirsi dei porti delle ex colonie, scelsero Dockyard per farne la loro “Gibilterra occidentale“. La nuova struttura divenne un cantiere navale e, allo stesso tempo, lo scalo per il rifornimento delle navi tra la Nova Scotia e le Indie Occidentali, poi durante le due Guerre mondiali, fu usato come base militare. Oggi il forte ospita il Bermuda Maritime Museum e tutta l’area del porto è ricca di pub e piccoli negozi d’artigianato; tappa obbligata è la Bermuda Rum Cake Factory, dove gustare la tipica torta al rum. È in questa parte dell’isola che arrivano gigantesche navi da crociera con centinaia di turisti a bordo.

Royal Naval Dockyard

Royal Naval Dockyard

A Smith’s Parish invece ha sede il Bermuda Aquarium, Museum & Zoo, 10$ è il costo d’ingresso, ma lo spettacolo della natura è ben più interessante scoprirlo on the road, affidandosi a un diving center o facendo snorkeling nelle riserve naturali. La North Shore Road, la South Road e la Middle Road sono le tre strade principali che attraversano l’isola, orientarsi è semplice, vi consigliamo però di scaricarvi sul cellulare una mappa da consultare in modalità offline. Nei principali siti turistici una cartina tascabile ben dettagliata è distribuita gratuitamente ai turisti. La soluzione migliore per muoversi in totale autonomia è affittare uno scooter per tutto il periodo della vacanza (circa 30$ al giorno), la guida è a sinistra e il limite di velocità è di 35km/h. Gli autobus, inconfondibili pullman dal colore rosa e blu, passano frequentemente e attraversano tutta l’isola, ma una corsa costa circa 5$. Procurarsi il Trasportation Pass (disponibile per uno, tre e sette giorni) è senz’altro più conveniente ed utilizzabile illimitatamente su bus e traghetti. I pass sono in vendita presso il Central Terminal, il Visitors’ Service Bureau (Ufficio Turistico) di Hamilton e presso altri punti vendita autorizzati. Per i più viziati (e decisamente più ricchi) ci sono i taxi, comodi e spaziosi minivan che scarrozzano i visitatori da nord a sud. In ogni caso, per chi vive in una grande città le distanze saranno davvero irrilevanti, tutto o quasi è a portata di mano.

Sorseggiate Dark & Stormy, cocktail ufficiale dell’isola a base di black rum e ginger beer, assaggiate la Bermuda Fish Chowder, una zuppa di pesce dalle note piccanti condita con il Gosling’s Rum e non rinunciate alla Bermuda rum cake. Lasciatevi suggestionare da storie di corsari, cacciatori di balene e marinai, ma tenete ben presente che in pochi come i bermudiani conoscono le buone maniere, la loro gentilezza vi conquisterà. Fermatevi in ogni angolo possibile, nuotate e prendete una barchetta: relitti che spuntano dal mare, tartarughe a pelo d’acqua e pesci coloratissimi saranno il leit motiv della vostra vacanza da sogno, non è un caso che #Bermudadreaming sia l’hasgtag ufficiale di tutti i vacanzieri.

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2018-06-05T15:08:31+02:00